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Leonardo da Vinci | Quali colori fan piú varietà di lumi alle ombre

Trattato della Pittura
Parte quinta | Capitoli 681-705


Indice
681. Qual colore di corpo farà ombra piú differente dal lume, cioè qual sarà piú oscura.
682. Qual parte di un corpo sarà piú illuminata da un medesimo lume in qualità.
683. Egualità di ombre in pari corpi ombrosi e luminosi in diverse distanze.
684. Qual luminoso è quello che mai vedrà se non la metà dello sferico ombroso.
685. S'egli è possibile che per alcuna distanza un corpo luminoso possa illuminare solamente la metà di un corpo ombroso minore di esso.


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Come rilevare i contenuti AI / How to detect AI-generated content

Con la diffusione della Intelligenza Artificiale (AI) si levano molte voci preoccupate sul fatto che l'AI potrebbe sostituire il lavoro dei professionisti, quelli umani.
Come nell'Ottocento, quando era stata inventata la fotografia: gli artisti si erano preoccupati, vedendo la novità come un'invasione di campo che avrebbe reso inutile la loro ricerca di riproduzione della realtà, mentre altri l'avevano vista come un'occasione.

Vincent van Gogh | The Bedroom, 1888 | Van Gogh Museum and the Vincent van Gogh's bedroom by AI Art

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Henri Evenepoel | Fauve painter

Henri-Jacques-Edouard Evenepoel was born on this day October 3, 1872, in Nice. The artist died at the age of 27, in 1899.
Evenepoel was a French-born Belgian artist, whose most important works are associated with Fauvism.
He first studied art in Brussels at the Académie Royale des Beaux-Arts between 1889 and 1890, and entered Paris's Ecole des Beaux-Arts in 1892.
Evenepoel entered the atelier of Gustave Moreau in 1893, which put him in contact with Henri Matisse, Georges Rouault, Albert Marquet, Edgar Maxence, Charles Milcendeau and Léon Printemps.


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Petra | La Geologia della città rosa del Medio Oriente

Presso la cittadina araba di Ma’an, nel sud della Giordania, sorge Petra, nota anche come la Città delle Tombe o la Città Rosa, l’antica capitale del regno dei Nabatei, dichiarata dall’UNESCO Patrimonio Culturale dell’Umanità.
Petra fu l'imponente capitale del regno nabateo dal VI secolo a.C. circa.
Il regno fu assorbito dall'Impero romano nel 106 d.C. ed i Romani continuarono a espandere la città.


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Luis Sepúlveda | L’ultimo suono del tuo addio / The last sound of your goodbye

Luis Sepúlveda Calfucura noto come Luis Sepùlveda (1949-2020) è stato uno scrittore, giornalista, sceneggiatore, poeta, regista ed attivista Cileno naturalizzato Francese.
Autore di libri di poesia, "radioromanzi" e racconti - oltre allo spagnolo, sua lingua madre, parlava correttamente inglese, francese ed italiano - conquistò la scena letteraria con il suo primo romanzo, Il vecchio che leggeva romanzi d'amore, apparso per la prima volta in Spagna nel 1989 ed in Italia nel 1993.
Pubblicò poi numerosi altri romanzi, raccolte di racconti e libri di viaggio, tra i quali spicca Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare.


Luis Sepulveda | L’ultimo suono del tuo addio

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Nydia Lozano, 1947 | Ladies with flowers

Nydia Lozano felt from a very young age, to her town of Alginet, the inclination to capture on paper her impressions of the countryside and the towns of Valencia.
His church towers and family faces interested Jose Espert, the first person to tell him what painting was and probably the only one who could talk to him about painters like Sargent in the early sixties.
He saw that Nydia’s path was already drawn and helped her follow him.


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Happy Birthday to Lucien Lévy-Dhurmer !

Lucien Lévy-Dhurmer - a French artist and a leading exponent of Symbolism and Art Nouveau - was born on this day, September 30, 1865 to a Jewish family in Algiers, French Algeria.
His works include paintings, drawings, ceramics, furniture and interior design.


In 1865, he began studying drawing and sculpture in Paris at the Ecole Supérieure de Dessin et de Sculpture in 1879.
He first exhibited at the Paris Salon of 1882 where he showed a small ceramic plaque.

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William Shakespeare | To be, or not to be / Essere o non essere

To be, or not to be, opening line of a monologue spoken by the character Hamlet in Act III, scene 1, of William Shakespeare’s revenge tragedy Hamlet (1599-1601). Often referred to as a soliloquy, the speech technically does not meet that term’s strictest definition - that is, a monologue delivered by an actor alone onstage - because Ophelia, the object of Hamlet’s fickle affections, is also present, though Hamlet does not speak directly to her until the speech’s very end.
The scene in which "To be, or not to be" appears is sometimes referred to as "the nunnery scene", because Hamlet spurns Ophelia by telling her to "get thee to a nunnery" rather than wed him or another.

William Shakespeare | To be, or not to be

John Everett Millais | Ophelia (1852) depicts Lady Ophelia's mysterious death by drowning. In the play, the gravediggers discuss whether Ophelia's death was a suicide and whether she merits a Christian burial.

To be, or not to be, that is the question:
Whether 'tis nobler in the mind to suffer
The slings and arrows of outrageous fortune,
Or to take arms against a sea of troubles
And by opposing end them. To die - to sleep,
No more; and by a sleep to say we end
The heart-ache and the thousand natural shocks
That flesh is heir to: 'tis a consummation
Devoutly to be wish'd. To die, to sleep;
To sleep, perchance to dream - ay, there's the rub:
For in that sleep of death what dreams may come,
When we have shuffled off this mortal coil,
Must give us pause - there's the respect
That makes calamity of so long life.

Sir Thomas Lawrence | John Philip Kemble as Hamlet, 1801 | Tate Britain

For who would bear the whips and scorns of time,
Th'oppressor's wrong, the proud man's contumely,
The pangs of dispriz'd love, the law's delay,
The insolence of office, and the spurns
That patient merit of th'unworthy takes,
When he himself might his quietus make
With a bare bodkin? Who would fardels bear,
To grunt and sweat under a weary life,
But that the dread of something after death,
The undiscovere'd country, from whose bourn
No traveller returns, puzzles the will,
And makes us rather bear those ills we have

Than fly to others that we know not of?
Thus conscience doth make cowards of us all,
And thus the native hue of resolution
Is sicklied o'er with the pale cast of thought,
And enterprises of great pith and moment
With this regard their currents turn awry
And lose the name of action.

Edwin Austin Abbey | The Play Scene in "Hamlet" (Act III, Scene II), 1897 | Yale University Art Gallery

William Shakespeare | Essere o non essere

Essere, o non essere, questo è il dilemma:
se sia più nobile nella mente soffrire
colpi di fionda e dardi d'oltraggiosa fortuna
o prender armi contro un mare d'affanni
e, opponendosi, por loro fine? Morire, dormire…
nient'altro, e con un sonno dire che poniamo fine
al dolore del cuore e ai mille tumulti naturali
di cui è erede la carne: è una conclusione
da desiderarsi devotamente. Morire, dormire.

Benjamin West | Hamlet: Act IV, Scene V (Ophelia Before the King and Queen), 1792 | Cincinnati Art Museum

Dormire, forse sognare. Sì, qui è l'ostacolo,
perché in quel sonno di morte quali sogni possano venire
dopo che ci siamo cavati di dosso questo groviglio mortale
deve farci riflettere. È questo lo scrupolo
che dà alla sventura una vita così lunga.

Perché chi sopporterebbe le frustate e gli scherni del tempo,
il torto dell'oppressore, l'ingiuria dell'uomo superbo,
gli spasimi dell'amore disprezzato, il ritardo della legge,
l'insolenza delle cariche ufficiali, e il disprezzo
che il merito paziente riceve dagli indegni,
quando egli stesso potrebbe darsi quietanza
con un semplice stiletto? Chi porterebbe fardelli,
grugnendo e sudando sotto il peso di una vita faticosa,
se non fosse che il terrore di qualcosa dopo la morte,
il paese inesplorato dalla cui frontiera
nessun viaggiatore fa ritorno, sconcerta la volontà
e ci fa sopportare i mali che abbiamo
piuttosto che accorrere verso altri che ci sono ignoti?

Eugène Delacroix | Hamlet and Horatio in the Graveyard, 1839 | Museo del Louvre

Così la coscienza ci rende tutti codardi,
e così il colore naturale della risolutezza
è reso malsano dalla pallida cera del pensiero,
e imprese di grande altezza e momento
per questa ragione deviano dal loro corso
e perdono il nome di azione.

Daniel Maclise | The Play Scene in "Hamlet", 1842 | Tate Museum