Già negli esordi l'arte di Manet apparve indubbiamente connotata da pressanti esigenze realiste, a tal punto che arrivò persino aa infuriarsi con il maestro Couture, troppo legato agli accademismi («insomma, vi comportate così quando andate a comprare un mazzo di ravanelli dalla vostra fruttivendola?»).
A turbarlo in particolar modo era in particolare la mancanza di naturalezza delle pose adottate dalle modelle:
«Vedo che ha dipinto una finanziera. E di eccellente fattura. Ma dove sono finiti i polmoni della modella? Sembra che sotto l’abito non respiri. Come se non avesse un corpo. È un ritratto da sarto».