Il nome "Bocca della verità" compare nel 1485 per rimanere una delle curiosità romane, venendo frequentemente riprodotta in disegni e stampe. Risale al I secolo e la sua funzione di “smascheratore” di bugie è stata introdotta del Medioevo, si utilizzava per giudicare la colpevolezza o l’innocenza di un imputato, che dopo aver introdotto la mano, se riusciva ad estrarla era innocente, al contrario era giudicato colpevole. Tra le leggende che corrono, c’è quella più accreditata, la quale dice che, in caso di una sentenza negativa, il colpevole rischiava che la Bocca della Verità gli troncasse la mano, infatti dietro il mascherone era nascosta una terza persona che era d’accordo con il giudice.
La Bocca della Verità è un antico mascherone in marmo pavonazzetto, inizialmente situato all'esterno del portico della chiesa di Santa Maria in Cosmedin di Roma e successivamente murato nella parete del pronao con i restauri voluti da papa Urbano VIII Barberini nel 1631.