"Everything that is visible hides something that is invisible" - René Magritte
In The Blank Signature, René Magritte (Belgian surrealist artist, 1898-1967) does what he does best: he takes our familiar world, breaks it into pieces, and then reassembles it…
As one of the leading figures of the surrealist movement in 1920s Paris, Magritte's approach mirrors one of the group’s fundamental principles.
The surrealist manifesto, a multi-page written declaration drawn up by André Breton in 1924, states their aim was to "liberate the mind by subverting rational thought and giving free reign to the unconscious".
René Magritte | The Blank Signature, 1965 | National Gallery of Art, Washington D.C.
That's why the figure and horse in this painting are somewhat familiar to us: Magritte ingeniously distorts what would be an ordinary scene by creating an optical illusion.
He tricks your eye by combining separate elements into one complete image, transforming a horseback rider into a dreamlike vision.
A woman wearing a mauve-pink dress rides a horse through a wooded landscape with tall, thin, pole-like trees in this vertical painting.
However, the bodies of the horse and rider are shown in front of some of the trees and disappear behind others, confusing the eye.
The woman has pale skin and wears a brimless cap the same color as her dress over blond hair.
She rides erect, holding the reins to the reddish bay-brown horse, which walks with the back left and front right hooves raised.
The tree trunks are painted with sage and forest-green vertical dashes against moss green. The leafy canopies are painted with dabs of grass green.
The forest in the background is indicated with short strokes of spring, sage, and mint green.
The grass below is created with dashes of emerald green and coffee brown against a golden-tan background.
Because of the way the horse and rider are unpredictably covered by trees, our eye constantly shifts back and forth, trying to figure out if the rider is close to us or set farther back in the forest. | Source: © National Gallery of Art, Washington D.C.
René Magritte in front of his painting, 1964 | Christie's
"Tutto ciò che è visibile nasconde qualcosa di invisibile" - René Magritte.
In questo dipinto, René Magritte (Artista surrealista Belga, 1898-1967) fa ciò che sa fare meglio: prende il nostro mondo familiare, lo rompe in pezzi e poi lo riassembla...
Come una delle figure principali del movimento surrealista nella Parigi degli anni '20, l'approccio di Magritte rispecchia uno dei principi fondamentali del gruppo.
Il manifesto surrealista, una dichiarazione scritta di più pagine redatta da André Breton nel 1924, afferma che il loro scopo era "liberare la mente sovvertendo il pensiero razionale e dando libero sfogo all'inconscio".
Ecco perché la figura ed il cavallo in questo dipinto ci sono in qualche modo familiari: Magritte distorce ingegnosamente quella che sarebbe una scena ordinaria creando una illusione ottica.
Inganna l'occhio combinando elementi separati in un'unica immagine completa, trasformando un cavaliere a cavallo in una visione onirica.
Una donna che indossa un abito rosa malva cavalca un cavallo attraverso un paesaggio boscoso con alberi alti, sottili e simili a pali in questo dipinto verticale.
Tuttavia, i corpi del cavallo e del cavaliere sono mostrati davanti ad alcuni alberi e scompaiono dietro altri, confondendo l'occhio.
La donna ha la pelle pallida e indossa un berretto senza tesa dello stesso colore del suo abito sui capelli biondi.
Cavalca eretta, tenendo le redini del cavallo marrone-baio rossiccio, che cammina con gli zoccoli posteriori sinistri ed anteriori destri sollevati.
I tronchi degli alberi sono dipinti con tratti verticali verde salvia e verde foresta su sfondo verde muschio.
Le chiome frondose sono dipinte con pennellate di verde erba.
La foresta sullo sfondo è indicata con brevi pennellate di verde primavera, salvia e menta.
L'erba sottostante è creata con tratti di verde smeraldo e marrone caffè su uno sfondo marrone dorato.
Poiché cavallo e cavaliere sono imprevedibilmente nascosti dagli alberi, il nostro sguardo si sposta continuamente avanti e indietro, cercando di capire se il cavaliere è vicino a noi o più indietro nella foresta. | Fonte: © National Gallery of Art, Washington D.C.