Degas often made portraits of his family and friends but he was also an attentive observer of the working world in millinery workshops or laundries.
Only Daumier before him had taken an interest in washerwoman, who became one of Degas's favorite subjects between 1869-1895.
At first he painted single figures seen against the light, picked out sharply against the white linen.
Then, about 1884-1886, he dwelled more heavily on the subject, this time depicting two women in a laundry.
There are four variations of an almost identical composition in this series, with one figure yawning and the other leaning heavily on her iron.
The canvas in the Musée d'Orsay is the third variation in the set.
The choice of this subject echoes the naturalist and social concerns of some of the artist's contemporaries, in literature as well as in painting.
Zola's novel "L'Assommoir" published in 1877 describes Gervaise's laundry and gives a bald description of the miserable lot of the poor in Paris.
Depicted hard at work, weary to the bone, the two women in Degas's painting illustrate a lucid view of the working class but one not devoid of tenderness.
Degas has concentrated on the women's gestures trying to catch fleeting, everyday movements in a representation that is neither heroic nor caricatured.
The oil paint is laid directly on an unprepared, coarse canvas which provides a grainy, uneven support.
The brown linen, visible under the paint in places, gives a thick rough texture and helps make the pastel colours vibrate.
The subject and its treatment later impressed young Pablo Picasso in his blue period who took up the theme in an often pathetic mode. | © Musée d'Orsay
Degas, che ha spesso ritratto la sua famiglia od i suoi amici, era anche un attento osservatore del mondo del lavoro.
Il suo interesse è rivolto soprattutto alle condizioni di modiste e di stiratrici.
Prima di lui, soltanto Daumier, si era interessato alle lavandaie che, tra il 1869-1895, diventano il soggetto preferito di Degas.
L'artista affronta questo tema ritraendo figure isolate viste in controluce, messe in risalto dal candore della biancheria.
In seguito, verso il 1884-1886, Degas riprende con insistenza questo soggetto raffigurando due donne all'interno della stessa stireria.
Nell'ambito di questa serie, il pittore ha realizzato quattro varianti della stessa composizione quasi identica e raffigurante una donna che sbadiglia e un'altra che stira energicamente. La tela esposta al museo d'Orsay è la terza versione di questa composizione.
La scelta di questo soggetto dà risonanza alle preoccupazioni naturaliste e sociali di alcuni contemporanei dell'artista, in campo pittorico ma anche letterario come nel celebre romanzo di Zola "L'Ammazzatoio", pubblicato nel 1877 e che racconta la lotta tenace e disperata della lavandaia Gervaise, trasferitasi a Parigi per tentare il suo sogno di emancipazione e ascesa sociale con l'amante Lantier.
Ma il benessere, il decoro borghese e la felicità resteranno per lei un miraggio.
L'opera è anche una chiara ed esplicita denuncia della miseria un cui versa il popolo parigino. Colte nel pieno del lavoro, prostrate dalla fatica, le due stiratrici di Degas sono la testimonianza dello sguardo senza compiacimento ma non privo di tenerezza ed affetto che l'artista sembra rivolgere alla classe operaia.
I gesti di ognuna delle due stiratrici sembrano aver interessato in modo particolare il pittore che cerca di fissare i movimenti effimeri e quotidiani in una rappresentazione che non è né eroica, né caricaturale.
La pittura ad olio è posata sulla tela senza imprimitura e di grana grezza che offre un supporto granuloso e non omogeneo.
Creando una struttura spessa e irregolare, la tinta bruna del lino, avvertibile qua e là sotto la pittura, contribuisce a far vibrare i colori pastello.
Il soggetto ed il modo in cui esso viene trattato, influenzeranno il giovane Picasso del periodo blu.
Il maestro spagnolo, infatti, riprenderà questo tema in un modo spesso patetico. | © Musée d'Orsay