Leopoldo Metlicovitz (17 July 1868 - 19 October 1944) was an Italian painter, illustrator and poster designer.
Together with Leonetto Cappiello, Adolf Hohenstein, Giovanni Maria Mataloni and Marcello Dudovich, he is considered one of the fathers of modern Italian poster art.
Son of a merchant of Dalmatian origins (the family name was originally Metlicovich), he began working in the family business at a very young age and at fourteen years old he entered as an apprentice in a printing house in Udine, where he learned the technique of lithography.
Here he is noticed by Giulio Ricordi, owner of the homonymous musical house and of the Officine Grafiche, who invites him to move to Milan to complete his training.
From 1888 to 1892 he collaborated with Tensi, a photographic products company, and in 1892 he joined Ricordi as technical director.
At first he practiced transposing the works of other famous poster artists such as Hohenstein and Mataloni onto lithographic stone, then his pictorial talent was increasingly appreciated and he began creating posters and illustrations for Ricordi's music editions.
Many of the works of the most famous composers of the time are advertised on posters signed by Metlicovitz: from those of Giacomo Puccini such as Tosca (1900), Madama Butterfly (1904) and Turandot (1926) to Iris by Pietro Mascagni (1898), to Conchita by Riccardo Zandonai (1911).
At the end of the nineteenth century, the Grandi Magazzini Mele of Naples entrusted Officine Ricordi with their own advertising campaign for their clothing, one of the first on a large scale, and the artifices of success were the posters created by Metlicovitz together with Aleardo Terzi, Dudovich, Cappiello and others.
In 1906, on the occasion of the great Universal Exhibition in Milan, Metlicovitz won the competition for the poster that symbolized the fair, dedicated to the Simplon Tunnel, making a name for himself as a poster designer.
There are dozens of magazine covers, scores and opera librettos published by Ricordi, which bear his signature including the magazines Music and Musicians (1902-1905) and Ars et Labor (1906-1912), his work as an illustrator also appears on La Lettura (1906-1907, 1909) monthly in Corriere della Sera.
Especially from the beginning of the twentieth century, the Officine Grafiche Ricordi began to sell various products that were the fruit of a merchandising ante-litteram, thanks to the entrepreneurial spirit of Giulio Ricordi, and many of them bore the signature of Leopoldo Metlicovitz, such as the Almanacco Verdiano of 1902 or the series of illustrated postcards on musical themes, such as those for the operas La Bohème, Tosca, Madama Butterfly or Germania by Alberto Franchetti.
Between 1907 and 1910 Metlicovitz, on behalf of Ricordi, went twice to Buenos Aires; in the meantime he had married Elvira Lazzaroni, by whom he had two children: Roberto (1908-?) and Leopolda (1912–2008).
In 1914 Metlicovitz is also one of the designers, together with Armando Vassallo, Luigi Caldanzano and Adolfo De Carolis, involved in the launch of the film Cabiria, a colossal of silent screenplay by Gabriele D'Annunzio, for which he will create four posters.
He also designed the trademark that is still used today by Fratelli Branca Distillerie, the producers of Fernet Branca, depicting an eagle with spread wings holding a bottle of the liqueur above a globe.
After ending his collaboration with Casa Ricordi in 1938, he concentrated more and more on painting, preferring landscapes and portraits and participating in the first editions of the Cremona Prize (1939-1940).
On 19 October 1944 he died in his house in Ponte Lambro, where he had moved permanently in 1915. | Source: © Wikipedia
Maria Carrara Verdi, Barberina Strepponi, Giuseppe Verdi, Giuditta Ricordi, Teresa Stolz, Umberto Campanari, Giulio Ricordi e Leopoldo Metlicovitz, 1900 | Archivio Ricordi
Leopoldo Metlicovitz (Trieste, 17 luglio 1868 – Ponte Lambro, 19 ottobre 1944) è stato un pittore, illustratore e cartellonista Italiano.
È considerato uno dei padri del moderno cartellonismo italiano, assieme a Leonetto Cappiello, Adolf Hohenstein, Giovanni Maria Mataloni e Marcello Dudovich.
Figlio di Leopoldo, commerciante di origini dalmate (il cognome della famiglia era in origine Metlicovich) e di Angela Sbisà, giovanissimo inizia a lavorare nell'attività familiare ed a quattordici anni entra come apprendista in una tipografia di Udine, dove impara la tecnica della litografia.
Trasferitosi a Milano nel 1888 per lavorare presso la ditta Tensi, azienda di prodotti fotografici, viene qualche anno dopo notato da Giulio Ricordi, titolare della omonima casa musicale e delle Officine Grafiche, che gli propone una collaborazione.
Nel 1892 entra in Ricordi come direttore tecnico.
All'inizio fa pratica trasponendo i lavori di altri celebri cartellonisti come Hohenstein e Mataloni sulla pietra litografica, poi, grazie al suo talento pittorico sempre più apprezzato, inizia l'attività come disegnatore autonomo creando manifesti e illustrazioni per Ricordi.
Verso la fine del secolo, il suo lavoro si lega sempre più all'attività teatrale e musicale milanese: molte delle opere dei più famosi compositori dell'epoca sono reclamizzate dai cartelloni firmati da Metlicovitz, da quelle di Giacomo Puccini come Tosca (1900), Madama Butterfly (1904) e Turandot (1926) a Iris di Pietro Mascagni (1898), a Conchita di Riccardo Zandonai (1911).
Oltre che cartellonista, è scenografo e costumista per il Teatro alla Scala, illustratore di libretti, spartiti, calendari e riviste.
Grazie a Giulio Ricordi conosce personalmente Verdi e Puccini e può usufruire del palco riservato alla famiglia Ricordi alla Scala.
In questo periodo di intense frequentazioni artistiche, Metlicoviz conosce Elvira Lazzaroni (1887-1941), attrice di teatro di quasi vent'anni più giovane di lui, che più tardi diverrà sua moglie.
A fine Ottocento i Grandi Magazzini Mele di Napoli cominciano ad affidare alle Officine Ricordi la campagna pubblicitaria per i propri capi di abbigliamento, una delle prime su larga scala.
La collaborazione durerà dal 1898-1915 e gli artefici del successo sono i manifesti creati da Metlicovitz insieme ad Aleardo Terzi, Dudovich, Cappiello ed altri.
Nel 1906, in occasione della grande Esposizione Universale a Milano, Metlicovitz vince il concorso per il manifesto simbolo della fiera, dedicata al Traforo del Sempione, affermandosi sempre più come cartellonista.
Sono decine le copertine di riviste, spartiti e libretti d'opera pubblicati da Ricordi, che recano la sua firma fra cui le riviste Musica e musicisti (1902-1905) e Ars et Labor (1906-1912); suoi lavori come illustratore appaiono anche su La Lettura (1906-1907,1909) mensile del Corriere della Sera.
A partire soprattutto dagli inizi del Novecento dalle Officine Grafiche Ricordi escono in vendita diversi prodotti frutto di un merchandising ante-litteram, grazie allo spirito imprenditoriale di Giulio Ricordi, e molti recano la firma di Leopoldo Metlicovitz come L'Almanacco Verdiano del 1902 o le serie di cartoline illustrate di tema musicale come quelle per le opere La Bohème, Tosca, Madama Butterfly, o Germania di Alberto Franchetti.
Con Elvira Lazzaroni, Metlicoviz gira l'Europa visitando le città e le capitali più ricche di fermenti culturali e di vita mondana.
Nel 1907, su incarico di Ricordi, si reca a Buenos Aires per valutare la gestione di un'azienda grafica locale; arriva il primo figlio, Roberto (Milano, 1908-?) e i due decidono di unirsi in matrimonio.
Nel 1910 i coniugi compiono un secondo viaggio in Argentina (vissuto dai due anche come viaggio di nozze) sempre per conto di Ricordi, che vorrebbe affidare a lui la direzione dell'azienda locale, incarico che l'artista tuttavia non ricoprirà.
Molti cartelloni realizzati per il mercato argentino verranno poi riprodotti in Italia negli anni '20.
Il 1912 è un anno cruciale: nasce la seconda figlia, Leopolda (1912-2008) e muore Giulio Ricordi; Metlicoviz si sposterà gradualmente nella villa di Ponte Lambro, che prima veniva utilizzata solo nei periodi di villeggiatura e nel 1915, sfollato dal capoluogo lombardo, diventerà la sua dimora fissa, pur continuando ad utilizzare lo studio presso la Ricordi.
In quegli anni il matrimonio entra in crisi e la moglie abbandonerà lui e i figli tanto che la sorella di Leopoldo verrà chiamata a vivere con loro per sostituire la figura materna.
Nel 1914 Metlicovitz è anche uno dei disegnatori, insieme ad Armando Vassallo, Luigi Caldanzano ed Adolfo De Carolis, coinvolti nel lancio del film Cabiria, un kolossal del muto sceneggiato da Gabriele D'Annunzio, per cui realizzerà ben quattro manifesti.
Sue anche alcune serie di Figurine Liebig e il marchio di fabbrica che ancora oggi viene utilizzato dalle Fratelli Branca Distillerie, produttrici del Fernet Branca, raffigurante un'aquila che ghermisce con le ali spiegate una bottiglia del liquore al di sopra di un globo terracqueo.
Terminata nel 1938 la collaborazione con Casa Ricordi, si concentra sempre più sulla pittura, prediligendo il paesaggio ed il ritratto e partecipando alle prime edizioni del Premio Cremona (1939-1940).
Il 19 ottobre 1943 muore nella sua casa a Ponte Lambro.