Ecuadorian painter Jaime Zapata graduated from the Art Faculty of the School of Plastic Arts at the Universidad Central de Quito in 1972.
In his young years, Zapata appears in the Ecuadorian visual arts.
An oil in canvas called Melele, got a mention at the II Plastic Arts National Conquest in the Central Bank.
The artist based his current work in painting and specially in his own ability, a very special intuition and a deep observation of the masters.
His first cycle, is defined for his solid qualities in realism in which is seen his work.
His formation is completed with his work realized in Lima, at the workshop of the Spanish artist, Gayo who taught him some techniques and many secrets.
Later, in Chile, he contacted Thomas Daskam, a realist whose work inspired Zapata for continuing in his intended path.
His second individual exhibition still had Daskan´s influence and took him close to hyperrealism border.
His work caused great enthusiasm: a gallery promoted him received many congratulations and buyers considered him as the new actual painter.
But the artist, wisely continued searching and experimenting and did not accepted an easy success.
Zapata made several trips.
He could observe very closely the great master’s paintings which game him high quality techniques for his paintings based on an assimilation process with a personal effort.
A new exposition (La Galería 1,984), showed Jaime Zapata’s experience.
His paintings demonstrate us his drawing qualities, his strong personality and hard work with intense realism, rich chromatic and full of humanism.
This new age in his life gave him many awards.
One of this works was selected for represent Ecuador, among other nine countries, for the Cristobal Colon Iberoamerican Award.
His work began to be more and more obsessive.
Felt to return to his beginnings to try with new options.
His central theme is loneliness and human discomfort, the central personages, focused in different perspectives and with different techniques such as drawings, inks, pastels, lithography and some oil in canvas.
This was his work presented in 1986.
Later, he went to Europe and settled in Paris.
His work was transformed and enriched.
Finally, the hyperrealist figuration personalized by Zapata was changed into expressionism.
Il pittore Ecuadoriano Jaime Zapata si è laureato alla Facoltà d'Arte della Scuola di Arti Plastiche dell'Università Centrale di Quito nel 1972.
Zapata appare nelle arti visive ecuadoriane nella sua giovinezza.
Un olio su tela intitolato Melele, ha ottenuto una menzione alla II Conquista Nazionale delle Arti Plastiche nella Banca Centrale.
L'artista ha basato il suo lavoro attuale sulla pittura e soprattutto sulla propria abilità, su un'intuizione molto speciale e su una profonda osservazione dei maestri.
Il suo primo ciclo, si definisce per le solide qualità di realismo in cui si vede il suo lavoro.
La sua formazione si completa con le opere realizzate a Lima, presso il laboratorio dell'artista spagnolo Gayo che gli ha insegnato alcune tecniche e molti segreti.
Successivamente, in Cile, contattò Thomas Daskam, un realista il cui lavoro ispirò Zapata a continuare nel percorso previsto.
La sua seconda mostra personale aveva ancora l'influenza di Daskan e lo portò vicino al confine dell'iperrealismo.
Il suo lavoro suscitò grande entusiasmo: una galleria lo promosse ricevette molti complimenti e gli acquirenti lo considerarono il nuovo vero pittore.
Ma l'artista, saggiamente continuò a cercare e sperimentare e non accettò un successo facile. Zapata ha fatto diversi viaggi.
Ha potuto osservare molto da vicino i dipinti del grande maestro che gli hanno dato tecniche di alta qualità per i suoi dipinti basate su un processo di assimilazione con uno sforzo personale.
Una nuova esposizione (La Galería 1984), ha mostrato l’esperienza di Jaime Zapata.
I suoi dipinti dimostrano le sue qualità nel disegno, la sua forte personalità ed il duro lavoro con intenso realismo, ricco cromatico e pieno di umanesimo.
Questa nuova era della sua vita gli ha dato molti premi.
Una di queste opere è stata selezionata per rappresentare l'Ecuador, tra altri nove paesi, per il Premio Cristobal Colon Iberoamericano.
Il suo lavoro cominciò a essere sempre più ossessivo.
Sentivo di tornare alle sue origini per provare nuove opzioni.
Il suo tema centrale è la solitudine ed il disagio umano, i personaggi centrali, focalizzati in diverse prospettive e con diverse tecniche come disegni, inchiostri, pastelli, litografia ed alcuni oli su tela.
Questo era il suo lavoro presentato nel 1986.
Successivamente andò in Europa e si stabilì a Parigi.
Il suo lavoro è stato trasformato ed arricchito.
Infine, la figurazione iperrealista personalizzata da Zapata si trasformò in espressionismo.