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Corinne Geertsen, 1953 | Digital photo collage


Corinne Geertsen, born in Salt Lake City, Utah. is an Arizona artist who creates digital photocollages.
Her work has been widely exhibited in museums and galleries in the United States, is in collections worldwide, as well as in the permanent collections of museums.
Geertsen received her BA and MFA in drawing and printmaking from Brigham Young University in Provo, Utah.


Work

Geertsen's artistic work evolved from drawing and painting to digital experimentation after obtaining a computer and Adobe Photoshop in order to restore old photos of her ancestors.
She became intrigued with the possibility of creating drama by putting the restored figures in new backgrounds and adding animals, backgrounds, and objects.
Geertsen maintains a stock of over 50,000 digital images of animals, objects and backgrounds to employ in her work, adding hundreds of Photoshop layers to add textures, shadows, light balance, and visual consistency.
Thus, the details of her work are realistic, but their combination surreal.


Of her work, Geertsen says: "My images are quirky visual narratives about psychological predicaments. I especially like a good plight.
My work content mirrors personal, political and global situations - in a sly way".
Geertsen's work spans more than a century and a half of technology.
She uses Civil War and Victorian era studio portraits as source material, and digital cameras and a computer with massive memory.

She has said that she enjoys the contrasts and challenges of working with multiple technologies.
Geertsen's use of photographs of people is generally limited to the early age of photography, up to about 1920.
In 2010, Geertsen was given permission to create works from the photographic plates of pioneer photographer George Edward Anderson from the L. Tom Perry Special Collections Library at Brigham Young University.


Anderson (1860-1928) was an early American photographer known for his portraiture and documentary photographs of early historical sites of The Church of Jesus Christ of Latter-day Saints and Utah settlements.
For a brief time, Geertsen's great-grandfather was Anderson's business partner, and some of Geertsen's ancestors are included in Anderson's work.
In 2012, BYU Special Collections commissioned a portfolio of Geertsen's work using Anderson's photographs, which now resides in the L. Tom Perry Special Collections Library.
In 2016, Geertsen was named one of the Phoenix Area's Top 100 Creatives by Phoenix New Times, and in 2020 her work was included in the Arizona Biennial Exhibition at the Tucson Museum of Art.





















Conosciuta per le sue narrazioni stravaganti in ambientazioni surrealiste, l'artista dell'Arizona Corinne Geertsen manipola digitalmente fotografie dalla sua collezione personale di oltre 30.000 immagini.
Geertsen usa l'umorismo per trasmettere lo stato psicologico dei personaggi raffigurati, mettendo scherzosamente molti di loro in situazioni fantasiose e spesso precarie.
Corinne Geertsen appartiene ad una categoria di artisti che usano il collage per rappresentare un immaginario fuori dal comune, quel tipo di mondo magico e profondo con un'immediata scintilla surreale.
Come molti altri noti artisti, e già raccontati in questo blog Christian Schloe e Catrin Welz-Stein, anche Corinne Geertsen è solita utilizzare immagini ed illustrazioni vintage, appartenenti ad un'altra epoca, ricomponendole per dare una nuova direzione e una nuova interpretazione al suo lavoro.


L'arte digitale ovviamente, per definizione, richiede l'utilizzo di supporti digitali per il fotoritocco, infatti tutte le immagini vengono assemblate e ricostruite utilizzando i programmi più conosciuti, ritagliate, colorate e modificate per ottenere il risultato voluto dall'artista.
In un certo senso queste illustrazioni sono molto simili alle opere d'arte classica è per lo studio della composizione e del messaggio la ricerca è dietro ognuna di esse. Quello che si vede guardando le opere di Geertsen non è solo il messaggio o il sentimento o le inaspettate implicazioni psicologiche che vuole trasmettere all'artista, ma anche le tante ore di sapiente ricerca di immagini libere da copyright da utilizzare.
Utilizzare infatti il collage per ammissione dell'artista come mezzo espressivo significa possedere un archivio personale di immagini sterminato, per Geertsen si tratta di ben 25.000 immagini da mixare e manipolare a seconda delle necessità.


L'elemento comune delle opere dell'artista americano è la natura, in particolare gli animali. Non è difficile trovare nel suo archivio bambini accompagnati da animali o signore che si siedono in compagnia di pericolosi felini.
Perché?
Una delle passioni dell'artista americana è visitare e fotografare gli animali dello zoo che poi mette nelle sue opere mescolando fotografie e soggetti del 19° e 20° secolo con la modernità.