Fernando Yáñez de la Almedina (1489-1536) considered "Spain's most exquisite Renaissance painter" by Elías Tormo was first mentioned in 1575 in Relaciones de los pueblos de España as "licenciado Yáñez" from the village of Almedina.
He also appears in a roster of painters compiled by Hernando de Ávila in his "Art of painting" and included by Diego de Villalta in 1590.
In the 17th century, he was mentioned by Juan de Butrón, and later by Vicente Carducho.
In the 18th, Palomino refers to a brief and as-yet-unpublished allusion to this painter by Quevedo.
In 1800, Ceán Bermúdez revealed documents in which he appears as the author of the retable at the Chapel of Los Caballeros in Cuenca Catheral.
After Justi noticed the relation between that retable and the paintings at Valencia Cathedral in 1877, Roque Chabás found documentation on the Valencian retable in 1891 that names Hernando de Llanos and Hernando Yáñez de la Almedina.
Born around 1475, his is thought to be the "Ferrando Spagnolo dipintore" who collaborated with Leonardo da Vinci in 1505 on the unfinished Battle of Anghiari.
He was also influenced by other painters, including Pollaiuolo, Raphael, Filippino Lippi and Perugino, as well as by Dürer's engravings, among others.
His name appears in reference to a 1506 contract for a Valencia Cathedral Altarpiece of Saints Cosme and Damian, of which only a Pietà has survived.
That contract led to the immediate commission in 1507 of the retable for the main altar at the same cathedral.
Yáñez is considered the author of exceptional works, including Saint Catherine (Museo del Prado), and in 1507 he was listed in another document at the church of Santo Tomás, and later, in that of Santa Catalina.
Beginning in 1510, he was registered as an inhabitant of the parish of San Andrés.
Between 1511 and 1514 he was contracted to design the main organ at Valencia Cathedral and after a brief stay in Barcelona he returned to Valencia in 1516 to decorate that temple's small organ.
In 1518-1521, he returned to his hometown, where he always appears as "Hernandiañez".
In those years, he painted a panel of Saint Damian (Museo del Prado) and a Holy Family (Grether Collection, Buenos Aires), which he signed "Hernandiañez" in 1523.
First documented in Cuenca in 1525, he made the Crucifixion Altarpiece for that cathedral's Chapel of Los Caballeros.
He had four sons, and he continued to be documented in Almedina until 1537, when he was completely involved in making the now lost main altarpiece there.
During that time, he must also have made Saint Anne, the Virgin, Saint Elizabeth, Saint John and the Christ Child (Museo del Prado).
His unique style makes him one of the greatest 16th-century Spanish painters. | Source: © Museo del Prado
Fernando Yáñez de la Almedina (Almedina, 1475-1537) è stato un pittore Spagnolo, considerato uno dei maggiori introduttori del Rinascimento in Spagna.
Le poche notizie esistenti che documentano l'esistenza dell'artista affermano che Fernando Yáñez, di possibili origini moriscos, nacque nel piccolo paese di Almedina, nell'attuale provincia di Ciudad Real, desumibilmente nell'ultimo quarto del XV secolo.
Dopo una prima tappa formativa a Valencia, Yáñez intraprese quasi sicuramente un viaggio in Italia allo scopo di documentarsi sulle novità artistiche della penisola; le circostanze del viaggio e le città da lui visitate sono tuttavia incerte ed in parte ipotizzabili, poiché poco documentate.
Il suo stile è però evidentemente influenzato dalle opere di Perugino, di Raffaello e di Leonardo da Vinci, da cui Yáñez ha attinto la tecnica dello sfumato e la raffigurazione quasi enigmatica dei volti.
Al termine di questa prima esperienza, durante un suo ipotetico soggiorno a Venezia, il pittore ereditò l'utilizzo dei colori freddi tipici del Giorgione e della sua scuola.
Fin dal 1960, Franco Russoli attribuì i Momenti della vita di San Girolamo della Pinacoteca di Brera all'artista Fernando Yañez e tale assegnazione è stata confermata anche nella grande mostra alla Casa Buonarroti del 1998.
Nella scheda della mostra riguardante questa stessa opera viene altresì citato il Catalogo della Pinacoteca di Brera, dove la Tavola è però attribuita a un «pittore dell'Italia settentrionale della fine del secolo XV» col titolo di Santi eremiti, quando, è scritto nel Catalogo della Casa Buonarroti, «l'iconografia del quadro non rappresenta i Santi Eremiti, bensì San Girolamo in momenti e atteggiamenti diversi».
Un documento risalente al 1505 afferma che nel gruppo degli artisti che assistettero Leonardo nella realizzazione della Battaglia di Anghiari a Palazzo Vecchio vi era un «Ferrando Spagnolo, pittore», identificato, a seconda dai critici, nello stesso Yáñez o, più probabilmente, nel suo contemporaneo Fernando de los Llanos.
Le prime documentazioni spagnole che menzionano Yáñez risalgono al 1506 e lo ricordano a Valencia dove, insieme al pittore Llanos, dipinse per la cattedrale cittadina il retablo dei Santi Cosma e Damiano, scomparso nel 1936.
Nel 1507, l'artista firma insieme al collega il contratto per la realizzazione di dodici tavole raffiguranti episodi della vita della Vergine, da collocare presso l'altare maggiore della cattedrale.
A partire da quest'anno fino al 1510, riscuote una lunga serie di pagamenti da parte della comunità religiosa valenciana.
Il retablo della Cattedrale, di gusto leonardesco, eseguito dai due artisti in poco meno di un anno, costituisce una delle più rappresentative opere rinascimentali spagnole: attualmente, la critica è divisa sull'attribuzione del Riposo durante la fuga in Egitto, anticamente ritenuta opera di Yáñez; solo in tempi moderni il dipinto è stato assegnato a Llanos.
I due artisti, di stile molto simile, sono stati spesso confusi tra loro poiché entrambi soliti firmarsi con i nomi «Hernando» o «Fernando».
Tra il 1512 e il 1514, Yáñez era al lavoro sulla decorazione degli organi della Cattedrale.
Nel 1515, lavorò a Barcellona, dove lasciò opere non meglio specificate.
Ritornato a Valencia, Yáñez l'abbandonò nuovamente poco prima del 1520, per dirigersi, insieme a Llanos, dapprima a Murcia e poi a Cuenca.
L'ultimo documento che menziona l'artista risale al 1531 ed afferma che, residente a Cuenca, era al lavoro su alcuni retabli.
Probabilmente cinque anni dopo, Yáñez si spense a Valencia, città simbolo della sua carriera. | Fonte: © Wikipedia