Ettore Roesler Franz, painter and watercolorist, son of Luigi and Teresa Biondi, was born in Rome on May 11, 1845 and here died on March 26, 1907.
Founder and President of the Society of Watercolor Artists in Rome, he is among the Italian painters of the nineteenth century who most exposed and have established himselves in Italy and abroad.
He can be considered as one of the most valuable examples of the late nineteenth century of Realism genre and among the best Italian watercolourists ever.
Master of the watercolor technique (paper, brushes, colors and its collector, which he personally selected with meticulous care, came all from England) because it was considered the best way to reproduce the countryside scenes and especially the transparency of the heavens and water, he was a cosmopolitan artist with European mentality.
He saw far and wanted to give a proof of his time, exploring the cities that disappeared or were reborn. In that sense, he can be considered as a forerunner of modern environmentalists as well.
Its Roman family of German origin had founded the famous Hotel d’Allemagne close to the Spanish Steps, which hosted personalities like Goethe, Stendhal, Wagner, Luciano Bonaparte, de Lesseps, Thackeray and Winckelmann, and was mentioned in a sonnet by Giuseppe Gioachino Belli.
Ettore Roesler Franz, polyglot (he spoke fluently French, English and German), Knight of the Crown of Italy and commander, in his life has got the Honorary Citizenship of Tivoli.
But only recently he has been called “the painter of landscape and memory”, being the artist who most contributed to the image of Rome and Lazio in the late nineteenth and early twentieth century.
After his studies at the Christian Schools of Trinità dei Monti, Ettore attended the Academy of St. Luke in Rome with his close friend Ettore Ferrari (1845-1929) who dedicated to him a pastel portrait when Ettore was 18 years old.
Ferrari is known for the monument to Giordano Bruno in Campo de’ Fiori in Rome and later to be became deputy in the Italian Parliament and Grand Master of the Grand Orient of Italy.
Another good friendship was with Giacomo Balla (1871-1958) who marked his international debut right with an oil portrait of Ettore in Villa d’Este (Tivoli) in 1902, with which he was admitted at the Venice Biennale in 1903.
Since the youthness Ettore had a good connection with the Anglo-Saxon environments.
In fact, he began his activity working at the British Consulate, where he met the consul Joseph Severn (1793-1879), who was a good watercolorist and a close friend of John Keats.
When Severn died, Ettore and his brother Alessandro, at that time consul of England in Rome, contributed - along with other English intellectuals - to the erection of his funerary plate in the Non-Catholic Cemetery at the Pyramid, in Rome.
His brother Alessandro, after marrying the English lady Julia Teiser went live in London, helping Ettore to get in into the Commonwealth market.
Among his greatest admirers, Ettore Roesler Franz also had Ferdinand Gregorovius (1821-1891), great German historian and honorary citizen of Rome.
Ettore Roesler Franz was also the first painter to reproduce the Roman Ghetto and, in all the current publications of the Jewish community of Rome, his watercolors are reproduced as a testimony of its links with it.
The work that brought fame to him worldwide is undoubtedly the “Vanished Rome“, or rather, quoting his own words, “Rome picturesque / Memories of an era that goes”.
They are 120 watercolors (each of them measuring around 53 × 75 cm., horizontal or vertical), divided into three series of 40 each.
Thanks to this idea it was possible to have an unprecedented historical record of urban and suburban views that were disappearing, to be handed down to posterity.
The artist travelled around all Europe, as evidenced by the 23 exhibitions abroad (Paris, London, St. Petersburg, Berlin, Dresden, Stuttgart, Munich, Wien, Belgium and the Netherlands) and the 46 in Italy (Rome, Turin, Milan, Florence, Trieste and Venice).
Works by Ettore Roesler Franz ended up both in museums and royal collections and even in Alaska, Argentina and Australia.
Nineteen works have been purchased by excellent customers: Her Majesty the Empress Dagmar of Denmark, widow of Tsar Alexander III of Russia, his son Grand Duke George Alexandrovich, three kings of Italy (Victor Emmanuel II, Umberto I and Victor Emmanuel III of Italy), Queen Margherita of Savoy, the Grand Duke Louis of Hesse and the famous statesman Quintino Sella.
"Sincerity makes the artist great"
was the inscription which appeared at the entrance of his studio.
Another motto was found on the back of one of his paintings, in French:
“To succeed in life we must learn to be patient, take the hassles, undo and redo, restart and continue, avoiding that the motion of anger or the imagination impetus would be able to arrest or divert the daily effort”.
Here the awards entitled to Ettore Roesler Franz:
1) Roma Sparita Award;
2) Nativity Scenes Award;
3) Watercolor Award;
4) Tivoli Award;
5) Photo Award. | Source: © ettoreroeslerfranz.com
Ettore Roesler Franz, pittore ed acquerellista, figlio di Luigi e di Teresa Biondi, è nato a Roma l’11 maggio 1845 e qui morto il 26 marzo 1907.
Fondatore e più volte Presidente della Società degli acquerellisti in Roma, è tra i pittori italiani dell’Ottocento che più hanno esposto e si sono affermati in Italia ed all’estero.
È considerato come uno dei più validi esempi del filone del Realismo del tardo Ottocento e tra i migliori acquerellisti italiani di ogni tempo.
Padrone della tecnica dell’acquerello (carta, pennelli e colori, da lui personalmente scelti, ed il relativo raccoglitore erano tutti di provenienza inglese) perché ritenuto il mezzo migliore per riprodurre le vedute campestri e specialmente la trasparenza dei cieli e delle acque, è stato un artista cosmopolita di mentalità europea, che, vedendo lontano, voleva dare testimonianza del proprio tempo, esplorando le città che scomparivano o rinascevano.
Per certi versi si può definire, quindi, come un antesignano dei moderni ambientalisti.
La sua famiglia romana di origine tedesca aveva fondato ad inizio Ottocento a Roma il celebre Hotel d’Allemagne a piazza di Spagna, dove alloggiarono personaggi come Goethe, Stendhal, Wagner, Luciano Bonaparte, de Lesseps, Thackeray ed Winckelmann, e fu citata in un sonetto di Giuseppe Gioachino Belli.
Ettore Roesler Franz, poliglotta (parlava correntemente francese, inglese e tedesco), cavaliere della Corona d’Italia e commendatore, negli ultimi anni della sua vita è stato anche onorificato della cittadinanza onoraria di Tivoli.
Ma solo di recente è stato definito “il pittore del paesaggio e della memoria”, essendo il vedutista che più ha contribuito a far conoscere nel mondo l’immagine di Roma e del Lazio tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
Dopo essere stato allievo delle Scuole Cristiane di Trinità dei Monti, Ettore frequentò l’Accademia di San Luca insieme al suo amico fraterno Ettore Ferrari (1845-1929), poi deputato, Gran Maestro del Grande Oriente di Italia e noto per il monumento a Giordano Bruno in Piazza Campo de’ Fiori.
Fin da giovane Ettore ebbe un ottimo collegamento con gli ambienti anglosassoni, con cui condivideva sia la passione per le passeggiate tra le rovine romane e la via Appia, sia interessi lavorativi, essendo stato impiegato dal 1864 al 1872 al consolato inglese dove conobbe il console Joseph Severn (1793-1879), valido acquarellista ed amico fraterno di John Keats (1795-1821).
Quando morì Severn, Ettore e suo fratello Alessandro, nel frattempo diventato console di Inghilterra a Roma, contribuirono, insieme ad altri intellettuali inglesi, all’erezione della stele sepolcrale nel cimitero acattolico di Roma alla Piramide.
Il fratello Alessandro, dopo aver sposato la lady inglese Giulia Teiser, andò poi a vivere a Londra, permettendo ad Ettore di avere un canale privilegiato per la vendita dei suoi quadri nel mercato del Commonwealth.
La sua maturità artistica si ha intorno al 1875, anno in cui insieme a Nazzareno Cipriani, stende il progetto per l’Associazione degli Acquarellisti romani, cui aderiscono come soci fondatori Cesare Biseo, Vincenzo Cabianca, Onorato Carlandi, Pio Joris, Cesare Maccari, Attilio Simonetti, Gustavo Simoni e lo spagnolo Ramon Tusquetz.
Nel 1876 gli associati organizzano la loro prima mostra collettiva.
Pochi anni dopo Ettore Roesler Franz avvia l’opera che gli ha dato notorietà in tutto il mondo: la “Roma Sparita“, o meglio, per dirla con le sue stesse parole, “Roma pittoresca/Memorie di un’era che passa”.
Si tratta di 120 acquerelli (ognuno di dimensione di circa 53×75 cm., orizzontali o verticali), suddivisi in tre serie da 40 l’una, tutti realizzati tra il 1878 e il 1896.
Questi acquerelli rappresentano efficaci testimonianze visive che precedono gli storici mutamenti nella struttura urbanistica di Roma.
Grazie a questa sua felice intuizione è stato possibile avere una documentazione storica senza precedenti di scorci urbani ed extraurbani che stavano scomparendo, da tramandare ai posteri. In questa sezione si trova un approfondimento su “Roma Sparita”.
Ettore Roesler Franz è stato, tra le altre cose, il primo pittore a dipingere il Ghetto di Roma e in tutte le pubblicazioni odierne della comunità ebraica di Roma sono riprodotti i suoi acquarelli come testimonianza dei suoi legami.
Oltre agli scorci di Roma, i soggetti principali raffigurati egregiamente da Ettore Roesler Franz nei suoi acquerelli sono la via Appia, gli acquedotti, Tivoli Sparita, Villa d’Este e i suoi dintorni, le paludi e le campagne.
L’Artista girò in lungo e in largo per l’Europa, come dimostrano le 23 Esposizioni all’estero (Parigi, Londra, San Pietroburgo, Berlino, Dresda, Stoccarda, Monaco di Baviera, Vienna, Belgio ed Olanda) e le 46 in Italia (Roma, Torino, Milano, Firenze, Trieste e Venezia).
Oltre che in Musei e collezioni reali le opere di Ettore Roesler Franz sono finite persino in Alaska, Argentina e Australia.
Diciannove opere sono state acquistate da clienti “eccellenti”: Sua Maestà l’Imperatrice Maria Feodorovna di Danimarca, vedova dello zar di Russia Alessandro III, suo figlio il Granduca Giorgio Alexandrovich, tre re d’Italia (Vittorio Emanuele II, Umberto I e Vittorio Emanuele III di Savoia), la regina Margherita, il Granduca Luigi d’Assia e il celebre statista Quintino Sella.
Tra i suoi maggiori estimatori, Ettore Roesler Franz ebbe anche il grande storico tedesco e cittadino onorario di Roma Ferdinand Gregorovius (1821-1891).
Un’altra conoscenza di spessore è stata quella con Giacomo Balla (1871-1958) che segnò il suo esordio internazionale proprio con un ritratto ad olio di Ettore a Villa d’Este (Tivoli) nel 1902, con il quale fu ammesso alla Biennale di Venezia nel 1903.
"La sincerità fa l’artista grande"
era il suo motto che figurava all’ingresso del suo studio.
Un altro suo motto lo troviamo in francese sul retro di un suo quadro:
“Per riuscire nella vita occorre saper pazientare, prendersi i fastidi, disfare e rifare, ricominciare e continuare senza che il moto della collera o lo slancio dell’immaginazione vengano ad arrestare od a sviare lo sforzo quotidiano”.
Ecco i premi istituiti per le iniziative legate alla figura di Ettore Roesler Franz:
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia, 1890;
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia;
Premio Roma Sparita;
Premio Tivoli;
Premio Acquerello;
Premio Presepio;
Premio Poesia;
Premio Fotografia;
Premio Roma Sparita International;
Premio Tivoli International. | Fonte: © ettoreroeslerfranz.com