Cuno Amiet (1868-1961) is often called the “master of colour” and is seen as a pioneer of modernism in Swiss art; he ranks as one of the most versatile and significant artists of Switzerland.
Cuno Amiet was born in Solothurn and devoted his entire life to art.
After finishing school he studied at the Academy of Fine Arts in Munich and continued his training with his friend Giovanni Giacometti at the Académie Julian in Paris.
In 1892 he travelled to the village of Pont-Aven in Brittany.
Inspired by Paul Gauguin, Paul Sérusier, Roderic O’Conor, Paul Cézanne and Vincent van Gogh he dropped tone-on-tone academic painting for Divisionism, using colour as his primary means of expression.
Returning to Switzerland, in 1893 Amiet met Ferdinand Hodler.
Together they shaped the rise of Jugendstil in Switzerland.
In 1898 Amiet married publican’s daughter Anna Luder and they settled in Oschwand, a village in Upper Aargau in the Canton of Berne.
They stayed there the rest of their long and happy lives.
At the suggestion of Erich Heckel, in 1906 Amiet joined the group of expressionist painters known as Die Brücke.
After the death of Ferdinand Hodler in 1918 Amiet became Switzerland’s leading painter and a figure of cultural focus far beyond just those who were interested in art. Oschwand, where he lived and worked, became a rendezvous for the national and international art scene.
The fire in the Glastpalast in Munich in 1931 came as a heavy blow: 51 of his most important works were destroyed.
Amiet was not discouraged, and tried to make up for the losses with new works.
Cuno Amiet died in Oschwand in 1961 at the age of 93, leaving behind a versatile body of work. | © Fondation Cuno Amiet
Cuno Amiet è spesso chiamato il "maestro del colore" ed è visto come un pioniere del modernismo nell'arte svizzera.
Si classifica come uno degli artisti più versatili e significativi della Svizzera.
Cuno Amiet nacque a Soletta il 28 maggio 1868 e dedicò tutta la sua vita all'arte.
Dopo aver finito la scuola ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Monaco e ha continuato la sua formazione con il suo amico Giovanni Giacometti all'Académie Julian di Parigi.
Nel 1892 viaggiò nel villaggio di Pont-Aven in Bretagna.
Ispirato da Paul Gauguin, Paul Sérusier, Roderic O’Conor, Paul Cézanne e Vincent van Gogh, abbandonò la pittura accademica tono su tono per il divisionismo, usando il colore come principale mezzo di espressione.
Rientrato in Svizzera, nel 1893 Amiet conobbe Ferdinand Hodler.
Insieme hanno modellato l'ascesa di Jugendstil in Svizzera.
Nel 1898 Amiet sposò Anna Luder e si stabilirono a Oschwand, un villaggio nell'Alto Argovia nel Canton Berna.
Rimasero lì per il resto delle loro lunghe e felici vite.
Su suggerimento di Erich Heckel, nel 1906 Amiet si unì al gruppo di pittori espressionisti noto come Die Brücke.
Dopo la morte di Ferdinand Hodler nel 1918, Amiet divenne il principale pittore svizzero ed una figura di interesse culturale ben oltre coloro che erano interessati all'arte.
Oschwand, dove visse e lavorò, divenne un appuntamento per la scena artistica nazionale e internazionale.
L'incendio del Glastpalast a Monaco di Baviera nel 1931 fu un duro colpo: 51 delle sue opere più importanti furono distrutte.
Amiet non fu scoraggiato e cercò di rimediare alle perdite con nuovi lavori.
Cuno Amiet morì ad Oschwand nel 1961 all'età di 93 anni, lasciandosi alle spalle un corpo versatile di lavoro.