Alceste Campriani was an Italian painter🎨 noted for his landscapes, especially of the Neapolitan countryside.
He was born in Terni from a noble family. His father's political attachment to the cause of Italy prompted his arrest by Papal officers.
This led to economic difficulties for the Campriani family. He was enrolled in the Naples Institute of Fine arts, but he proved recalcitrant to academic discipline, and abandoned the institute to paint on his own.
After a few years of near destitution, he was about to abandon an artistic career altogether, when he garnered a prize for composition awarded🎨 by the Institute.
He befriended Giuseppe De Nittis🎨, who introduced him to the Goupil Gallery, who went on to market over one hundred of his works to England, France, Belgium, and the Americas.
During the early 1860s, he joined the group of artists known as the School of Resina (or in Italy known as the Republica di Portici), founded by Marco de Gregorio, Giuseppe De Nittis,and Federico Rossano were also soon working.
He and other artists including Raffaele Belliazzi, Antonio Leto and Edoardo Dalbono joined sometime after the group's formation in 1860-61.
Working in the Neapolitan countryside, members of this group were isolated from other art groups or movements and tended to focus on Morellism and folklore painting.
His paintings mixed genre and landscape, focusing on the traditions and countryside of Campania. Like Filippo Palizzi🎨, he often painted children and animals in pastoral pursuits.
At the 1880 Exhibition in Turin, he exhibited "Il Ritorno dal Santuario di Montevergine", which gained him much praise.
Among his other works are:
"Il ritorno dal mercato", "Tra Foggia e Manfredonia", "Il mercato dei cavalli", "La partita a bocce", "Caccia con la civetta, "Spiaggia delle Sirene", "Il venditore di polli", "I bagnanti a Napoli", "Colloquio", "Jardin d'acclimation", "Autunno sul Vesuvio" exhibited in Florence in 1896, "Ritorno dal pascolo" exhibited in Turin in 1898, "Scirocco sull costiera d'Amalfi", "Tramonto in Danimarca", "Pastorale", "Mattino" exhibited in Milan in 1898 and "Primavera" exhibited in Rome in 1895.
Campriani died in 1933 in Lucca. | © Wikipedia
Alceste Campriani (Terni, 11 febbraio 1848 - Lucca, 27 ottobre 1933) è stato un pittore e docente Italiano🎨.
Fa parte della Scuola di Resìna, insieme a Giuseppe De Nittis🎨, a Federico Rossano, a Francesco Mancini e ad altri.
Nel 1861 Alceste Campriani seguì il padre che, profugo politico per aver aderito ai moti del 1860, si trasferì dalla natia Terni Stato Pontificio a Napoli.
Il giovane Alceste, poco incline agli studi letterari cui era stato destinato dal padre, fu iscritto e frequentò dal 1862-1869 i corsi di pittura dell'Accademia di belle arti di Napoli, dove seguì i corsi dello Smargiassi, del Mancinelli e del Postigione ed incontrò, come compagni di studi, Giuseppe De Nittis, Vincenzo Gemito ed Antonio Mancini🎨.
Il suo saggio di scuola Capodimonte, del 1865, rappresenta un paesaggio impostato secondo uno schema naturalista di ascendenza palizziana🎨 ed offre una testimonianza dell'arte dei suoi anni giovanili.
Negli anni successivi approdò ad una pittura di maggiore sintesi, nella resa del paesaggio, così come era promosso dalla Scuola di Resìna e in particolare da Federico Giordano e da Marco De Gregorioː ciò si può riscontrare nel dipinto "Sulla via del Vesuvio" (Napoli, collezione privata).
Di ritorno a Napoli, nel 1871, proveniente da Parigi, De Nittis, che fu favorevolmente impressionato dai suoi dipinti e ne stimò il talento, gli dette l’occasione di entrare in contatto con il mercante francese Adolphe Goupil.
Regolata da un contratto, fu stabilita così una collaborazione in esclusiva, fra il mercante e l'artista, che si protrasse dal 1870-1884.
Dopo un periodo di quasi un anno trascorso a Parigi, cui seguì un viaggio a Londra, Campriani ritornò infine a Napoli.
Da qui i suoi quadri, attraverso la Francia, si diffusero sul mercato internazionale: motivo questo che lo rende ora quasi più conosciuto all'estero che in Italia.
Il dipinto "Ritorno da Montevergine", mostrato all'Esposizione Nazionale di Torino nel 1880, su probabile concessione di Goupil, risente ampiamente del bozzettismo caro alla pittura di genere, ma è anche l'opera che per prima gli assicurò il successo presso il pubblico italiano delle Esposizioni.
Dal 1867-1897 partecipa alle Promotrici napoletane, comparendo come membro della giuria d'accettazione, nelle edizioni del 1885, del 1888 e del 1893.
Ebbe inizialmente simpatia per la pittura naturalistica professata dai F.lli Palizzi e fu vicino alla cosiddetta Scuola di Resina.
Le sue tematiche prevalenti furono paesaggi napoletani e meridionali, spesso animati da personaggi ed animali, e le scene di genere tratte dalla vita popolare.
Nei dipinti successivi al 1880 si rilevano anche scorci veneziani, paesaggi alpini, parigini e londinesi.
Dopo il 1884, terminata la collaborazione con Goupil (che prediligeva in particolare la gradevolezza dell’immagine e gli squillanti effetti di luce e cromia) e non sentendosi quindi vincolato da indirizzi preconcordati, sviluppò la sua visione paesaggistica con un rapporto più libero verso il vero.
La conduzione, più analiticamente micrografica, dei dipinti degli anni Ottanta, manifestata in Fontana di Porto (Napoli, Museo di San Martino), si allenta nelle più pausate campiture di "Scirocco sulla costiera amalfitana" (Roma, Camera dei deputati), che fu esposto alla Biennale veneziana del 1895, e di "Il mattino" (Roma, Ministero del Tesoro), esposto alla Triennale di Milano del 1897; entrambi furono acquistati dal Ministero della Pubblica Istruzione, per la Galleria Nazionale d'Arte Moderna. Di questo periodo è anche il Paesaggio per la IV sala del Caffè Gambrinus, inserito nel programma di ammodernamento del ritrovo napoletano, inaugurato nel 1890.
Le opere: "Il mattino" ed, ancora più, il dipinto "Solitudine" (o Campagna danese) del 1899, conservato a Napoli, alla Galleria dell'Accademia, mostrano anche una certa ispirazione letteraria nel paesaggio simbolista.
Anche il titolo "E folgorando il sol rompea dai vasti boschi", di un suo quadro mostrato all'Esposizione Nazionale di Rimini del 1909, sottolinea questo aspetto della sua pittura del periodo.
Questo probabilmente coincise con l'impegno didattico al quale fu chiamato - dopo essere stato professore dell'Accademia di Napoli - quando assunse la direzione dell'Accademia di belle arti di Lucca dal 1911-1921.
Fra tantissimi allievi di Alceste Campriani si devono annoverare anche i suoi figli Tullio e Giovanni che, pur non raggiungendo la notorietà del padre, sono diventati ottimi pittori. Suo allievo è stato Virginio Bianchi. | © Wikipedia