Johannes Vermeer (Dutch Baroque Era painter, 1632-1675) | View of Delft, 1660-1661 | Mauritshuis, The-Hague
A veduta (Italian for "view"; plural vedute) is a highly detailed, usually large-scale painting or, more often, print of a cityscape or some other vista. The painters of vedute are referred to as vedutisti.
This genre of landscape originated in Flanders, where artists such as Paul Bril painted vedute as early as the 16th century.
In the 17th century, Dutch painters made a specialty of detailed and accurate recognizable city and landscapes that appealed to the sense of local pride of the wealthy Dutch middle class.
An archetypal example is Johannes Vermeer's View of Delft.
Lievin Cruyl (Flemish painter, 1640-1720) | Veduta Fontana di Trevi, 1665
The Ghent architect, draughtsman and engraver Lieven Cruyl (1640-1720) contributed to the development of the vedute during his residence in Rome in the late 17th century.
Cruyl’s drawings reproduce the topographical aspects of the urban landscape.
Lievin Cruyl (Flemish painter, 1640-1720) | View of Lateran, Rome | Metropolitan Museum of Art
18th century
As the itinerary of the Grand Tour became somewhat standardized, vedute of familiar scenes like the Roman Forum or the Grand Canal recalled early ventures to the Continent for aristocratic Englishmen.
By the mid-18th century, Venice became renowned as the centre of the vedutisti.
The genre's greatest practitioners belonged to the Canal and Guardi families of Venice. Some of them went to work as painters in major capitals of Europe, e.g., Canaletto in London and his nephew Bernardo Bellotto in Dresden and Warsaw.
Bernardo Bellotto (Italian Rococo Era painter, ca.1721-1780) | The Ponte Vecchio in Florence, 1747
Bernardo Bellotto (Italian Rococo Era painter, ca.1721-1780) | A view of the Molo
In other parts of 18th-century Italy, idiosyncratic varieties of the genre evolved. Giovanni Paolo Pannini was the first veduta artist to concentrate on painting ruins.
Gaspar van Wittel (Dutch Baroque Era painter, ca.1653-1736) | Piazza Navona, Rome, 1699 | Museo Nacional Thyssen-Bornemisza
The Dutch painter Gaspar van Wittel (who worked in Rome, where he was known as Vanvitelli) and others painted veduta esatta, i.e. exact vedute, which was a topographically accurate depiction of a cityscape or monument and in which the human and animal figures played a secondary role.
His collaborators included Hendrik Frans van Lint, who would become one of the leading vedute painters in the first half of the 18th century.
Through his more realistic representation in the vedute he executed at the end of the 17th century and beginning of the 18th century, the Flemish painter Jan Frans van Bloemen anticipated developments during the 18th century, when there was a shift away from the classically oriented Roman landscapes of French vedute painters in Rome such as Gaspard Dughet.
In later developments of the vedute, Pannini's veduta morphed into the scenes partly or completely imaginary elements, known as capricci and vedute ideate or veduta di fantasia.
Giambattista Piranesi was the foremost master of vedute ideate etchings. His topographical series, Vedute di Roma, went through many printings.
19th century
In the later 19th century, more personal "impressions" of cityscapes replaced the desire for topographical accuracy, which was satisfied instead by painted, and later photographed, panoramas.
There was a sizeable community of émigré artists active in Venice, such as Antonietta Brandeis, the Spanish painters Martín Rico y Ortega, Mariano Fortuny, Antonio Reyna Manescau and Rafael Senet and the Peruvian painter Federico del Campo.
Federico del Campo (Peruvian painter, 1837-1927) | St. Marks Square, Venice
These artists responded to the large international market for their city views of Venice, and they made such big names for themselves through this genre that they painted nothing but Italian views.
Demand for Federico del Campo's views, particularly from English tourists, was so strong that he painted several views multiple times, and the same can be said of Reyna Manescau, that repeated the same urban landscapes in many occasions with minimal variations.
Luca Carlevarijs (Italian Baroque Era painter, ca.1665-1731) | Venice, a view of the Grand Canal with the Church of Santa Maria della Salute | Sotheby's
Luca Carlevarijs (Italian Baroque Era painter, ca.1665-1731) | Piazzetta San Marco
Luigi Querena (Venezia, 1824-1887) | Campo di San Giovanni e Paolo, Venice
Il Vedutismo è un genere pittorico nato nel Settecento che si occupa di paesaggi o di città riprese dal vero. Questa corrente si sviluppa soprattutto a Venezia: emblema del vedutismo italiano e città natale di molti vedutisti, i suoi scorci e i giochi di colore dell'acqua dei canali con le architetture furono oggetto di ritratto frequente.
Nel 1700 nasce una nuova corrente artistica, il "Vedutismo".
A caratterizzare questo periodo sono le "vedute", paesaggi sia naturali che cittadini ed è da queste che prende nome. Questo movimento si sviluppa in particolar modo a Venezia grazie alla sua particolarità e suggestività.
È possibile distinguere due filoni:
- Capriccio, dove vengono rappresentati paesaggi o totalmente di fantasia oppure costituiti da elementi reali ma tratti da luoghi differenti -Marco Ricci, Giuseppe Zais, Francesco Zuccarelli, Bernardo Bellotto- risultando così molto più pittoresco e teatrale;
- La veduta realistica: quest'ultima preferisce invece riprodurre oggettivamente la realtà ed è più direttamente influenzata dalle teorie illuministe.
Al secondo filone appartengono la maggior parte dei pittori, molto spesso però i pittori passano da uno all'altro filone (lo stesso Antonio Canal ne è un esempio).
Il precursore del vedutismo più oggettivo è l'olandese Gaspar Van Wittel che opera soprattutto a Roma ma che durante un soggiorno a Venezia, durante il quale aveva fatto dei disegni della città, poi trasformati in dipinti, inaugura e dà l'idea di una rappresentazione dell'atmosfera suggestiva di alcuni scorci veneziani (individua quindi per primo gli scorci che poi il Canaletto renderà famosi).
Può sembrare strano sentir parlare di una corrente vedutista nel '700 quando in realtà vedute naturali e cittadine sono assai presenti nella storia dell'Arte (esempio: rinascimento Bellini e Mantegna).
La differenza con il Vedutismo è che i paesaggi sono solo lo sfondo dell'azione umana e sono finalizzati ad essa, ossia la natura non è protagonista ed a sé stante, tanto che a volte viene creata appositamente dall'artista di modo da adattarsi all'uomo (vedi Mantegna Orazione nell'orto).
Anche gli elementi naturali e architettonici non hanno valore reale ma un significato ideale che risulta essere sempre collegato all'uomo.
Con il Vedutismo invece per la prima volta il paesaggio viene rappresentato in maniera oggettiva e "scientifica".
Quest'ultima parola risulta essere significativa e aiuta a comprendere come l'arte vedutista (del secondo tipo) si ricolleghi all'ideologia illuminista che si andava diffondendo proprio in quel periodo, secondo cui l'approccio con la realtà circostante deve essere di tipo scientifico e oggettivo e il reale compreso con i "lumi" della ragione.
Le opere vedutiste sono molto richieste dalla committenza locale (Venezia) e straniera del tempo proprio per la loro oggettività.
I motivi di queste richieste sono essenzialmente due:
- gli intellettuali interessati all'arte richiedono quadri delle vedute che hanno osservato con ammirazione;
- coloro che non possono permettersi viaggi vogliono almeno una rappresentazione di luoghi famosi (corrispettivo delle cartoline moderne).
È evidente che a tali scopi le opere devono essere curate nel dettaglio e devono essere il più possibile coincidenti con la realtà ed è per questo motivo che viene utilizzata la "camera ottica" che faceva arrivare la luce su uno specchio il quale proiettava su una parete l'immagine rovesciata e sfocata che dopo esser stata raddrizzata veniva messa a fuoco su un foglio per poi essere ricalcata in uno schizzo dall'artista di modo da avere proporzioni, distanze e prospettive perfette. Questi schizzi venivano successivamente rielaborati e dipinti in studio.
Con la camera ottica non viene meno la personalità e l'originalità dell'artista, ma anzi è un aiuto a dir poco necessario al raggiungimento dell'ideale scientifico illuminista, che voleva anche opporsi alla perdita di chiarezza del reale creata dal Barocco e dalla sua eccessività.
Tra i principali artisti del Vedutismo troviamo:
Gaspar van Wittel (1653-1736), Luca Carlevarijs (1663-1730), Jan Frans van Bloemen (1662-1749), Antonio Canal, detto Canaletto (1697-1768), Bernardo Bellotto (unico nipote ed allievo di Canaletto 1721-1780), Francesco Guardi (1712-1793) e Giovanni Paolo Pannini (1691-1765).
Canaletto (Italian Rococo Era painter, 1697-1768) | The Molo Seen from the San Marco Basin | Louvre Museum, Paris
Vedutisti at Tutt'Art@
- Canaletto (1697-1768) | Veduta painter
- Canaletto (1697-1768) | Veduta painter | Page 2
- Antonietta Brandeis | Venice painting
- Federico Moja (1802-1885) | Veduta painter
- Carlo Grubacs (1812-1870) | Veduta / Venice painter
- Guglielmo Ciardi (1842-1917) | Veduta painter
- Giovanni Migliara (1785-1837) | Veduta painter
- Luigi Querena (1824-1887) | Veduta painter
- Francesco Guardi (1712-1793 | Baroque Era / Veduta painter
- Carlo Canella | Vedutista / Cityscape painter
- Federico del Campo (1837-1923) | Vedute painter
- Giuseppe Canella | Vedutista / Cityscape painter
- Hermann Corrodi | Veduta / Orientalist / Genre painter
- Venice paintings
- Venice in the 19th-Century paintings
- Venice in the 18th-Century paintings
- Ippolito Caffi | Solar eclipse in Venice, 6 July 1842
- Ippolito Caffi | The ruins of the Colosseum in Rom
- Ippolito Caffi | Romantic / Visionary Landscape painter
- Ippolito Caffi in Venice | 150th anniversary of his death
- Ippolito Caffi | Carnival night in via del Corso in Rome, 1845-1847
- Rubens Santoro | Venice painting
- Johannes Vermeer | Baroque Era painter
Canaletto (Italian Rococo Era painter, 1697-1768) | View of the Ducal Palace in Venice | Uffizi Gallery, Florence