Henri de Toulouse-Lautrec | At the Moulin Rouge, The Dance
Henri-René-Albert-Guy de Maupassant was a popular 19th-century French writer, one of the fathers of the modern short story.
- "I entered literary life as a meteor, and I shall leave it like a thunderbolt".
- "I took the book from him reverently, and I gazed at these forms incomprehensible to me, but which revealed the immortal thoughts of the greatest shatterer of dreams who had ever dwelt on earth".
- "You have the army of mediocrities followed by the multitude of fools. As the mediocrities and the fools always form the immense majority, it is impossible for them to elect an intelligent government".
Hippolyte Bellange (French painter, 1800-1866) | Portrait of Gustave de Maupassant | Musée des Beaux Arts de Rouen
- "Love is always love, come whence it may. A heart that beats at your approach, an eye that weeps when you go away are things so rare, so sweet, so precious that they must never be despised".
- "I have come to the conclusion that the bed comprehends our whole life; for we were bom in it, we live in it, and we shall die in it".
- "Great minds that are healthy are never considered geniuses, while this sublime qualification is lavished on brains that are often inferior but are slightly touched by madness".
- "Let them respect my convictions, and I will respect theirs!"
- "There is only one good thing in life, and that is love. And how you misunderstand it! how you spoil it! You treat it as something solemn like a sacrament, or something to be bought, like a dress".
- "Words dazzle and deceive because they are mimed by the face. But black words on a white page are the soul laid bare".
- "Patriotism is a kind of religion; it is the egg from which wars are hatched".
- "Our memory is a more perfect world than the universe: it gives back life to those who no longer exist".
- "A legal kiss is never as good as a stolen one".
- "A man forced to spend his life without ever having the right, without ever finding the time, to shut himself up all alone, no matter where, to think, to reflect, to work, to dream? Ah! my dear boy, a key, the key of a door which one can lock - this is happiness, mark you, the only happiness"!
- "Were a man to spend only one day in Sicily and ask, "What must one see?" I would answer him without hesitation, "Taormina." It is only a landscape, but a landscape where you find everything on earth that seems made to seduce the eyes, the mind and the imagination".
Henri de Toulouse-Lautrec | Monsieur Louis Pascal, 1891
Henri de Toulouse-Lautrec | Waiting, 1887
Konstantin Korovin (Russian Impressionist painter, 1861-1932) | A night in Paris
Konstantin Korovin (Russian Impressionist painter, 1861-1932) | Bastille
Konstantin Korovin (Russian Impressionist painter, 1861-1932) | A bustling street in Paris
Charles Courtney Curran | Paris la nuit, 1889
Konstantin Korovin (Russian Impressionist painter, 1861-1932) | Porte St. Denis, Paris la nuit
Konstantin Korovin (Russian Impressionist painter, 1861-1932) | Porte St. Martin Grands Boulevards, Paris
Konstantin Korovin (Russian Impressionist painter, 1861-1932) | Place de l'Opera with Cafe de la Paix at night, Paris
Guy de Maupassant | Felix Nadar, 1888
Guy de Maupassant | Viaggio in Sicilia
• Nel siciliano [invece], si trova già molto dell'arabo. Egli possiede la gravità di movimento, benché tenga dall'italiano una grande vivacità di mente. Il suo orgoglio natìo, il suo amore per i titoli, la natura della sua fierezza e persino i tratti del viso lo avvicinano anzi più allo spagnolo che all'italiano. Tuttavia, quel che suscita sempre, non appena si mette piede in Sicilia, l'impressione profonda dell'oriente, è il timbro della voce, l'intonazione nasale dei banditori per le strade.
La si ritrova ovunque, la nota acuta dell'arabo, quella nota che sembra scendere dalla fronte nella gola, mentre, nel nord, sale dal petto alla bocca.
E la cantilena trascinata, monotona e morbida, sentita di sfuggita dalla porta aperta di una casa, è proprio la stessa, col ritmo e con l'accento, di quella cantata dal cavaliere vestito di bianco che guida i viaggiatori attraverso i grandi spazi spogli del deserto.
Francesco Lojacono (Italian painter, 1838-1915) | Monte Pellegrino Palermo, Sicilia
• In una, la Latomia del Paradiso, si osserva, in fondo ad una grotta, una strana apertura, chiamata l'orecchio di Dionisio, il quale veniva ad ascoltare vicino a questo buco, così almeno dicono, i lamenti delle proprie vittime. Circolano pure altre versioni. Alcuni eruditi pretendono che la grotta, messa in comunicazione col teatro, servisse da sala sotterranea per le rappresentazioni cui prestava l'eco della sua prodigiosa sonorità; i minimi rumori, infatti, vi assumono una sorprendente risonanza.
•[ Riferendosi alla Venere Landolina] La Venere di Siracusa è una donna, ed è anche il simbolo della carne. [...] La Venere di Siracusa è la perfetta espressione della bellezza possente, sana e semplice. Questo busto stupendo, di marmo di Paros, è - dicono - La Venere Callipigia descritta da Ateneo e Lampridio, data da Eliogabalo ai siracusani.
Non ha testa! E che importa? Il simbolo non è diventato più completo. È un corpo di donna che esprime tutta l'autentica poesia della carezza.
Schopenhauer scrisse che la natura, volendo perpetuare la specie, ha fatto della riproduzione una trappola.
La forma di marmo, vista a Siracusa, è proprio l'umana trappola intuita dall'artista antico, la donna che nasconde rivela l'incredibile mistero della vita.
È una trappola? Che importa! Essa chiama la bocca, attira la mano, offre ai baci la tangibile realtà della carne stupenda, della carne soffice bianca, tonda e soda e deliziosa da stringere.
È divina, non perché esprima un pensiero, bensì semplicemente perché è bella.
Francesco Lojacono (Italian painter, 1838-1915) | Palermo and Mount Pellegrino
• [...] quindi salgo subito in barca per andare a salutare, dovere di scrittore, i papiri dell'Anapo.
Si attraversa il golfo da una riva all'altra si scorge, sulla sponda piatta è spoglia, la foce di un piccolissimo fiume, quasi un ruscello, in cui si inoltra il battello..
La corrente impetuosa è difficile da risalire. A volte si rema, volte ci si serve della gaffa fa per scivolare sull'acqua che scorre veloce tra due rive coperte di fiori gialli, minuscoli e splendenti, due rive d'oro..
Vediamo canne sgualcite dal nostro passaggio che si impegnano essi rialzano, poi, con gli steli nell'acqua, degli iris blu, di un blu intenso, sui quali volteggiano innumerevoli libellule dalle ali di vetro, madre perlacee frementi, grandi come uccelli-mosca. Adesso, sulle due scarpate che ci imprigionano, crescono cardi giganteschi con voli voli smisurati, che allacciano le piante terrestri con le camere ruscello..
Sotto di noi, in fondo all'acqua, di una foresta di grandi erbe ondeggianti che si muovono, galleggiano, sembrano notare nella corrente che le agita. Poi il Anapo si separa dall'antico Ciane, suo affluente. Procediamo tra le righe, aiutandoci sempre con una pertica. Il ruscello serpeggia con graziosi panorami, prospettive fiorite carine. Un'isola appare infine, piena di strani arbusti. Gli steli fragili e triangolari, alti da nove a dodici piedi, portano in cima ciuffi tondi di filamenti verdi, lunghi, essi e soffici come capelli. Sembrano teste umane divenute piante, gettate nell'acqua sacra della sorgente da uno degli dei pagani che vivevano lì una volta. È il papiro antico..
I contadini, d'altronde, chiamano questa canna: parrucca..
Eccone altri più lontano, un intero bosco. Fremono, mormorano, si chinano, mescolano le loro fronti pelose, le urtano, paiono parlare di cose ignote lontane.,
Non è forse strano che l'arbusto venerabile, che ci portò il pensiero dei morti, che fu gusto del genio umano, abbia, sul corpo infimo di arboscello, una grossa criniera folta e fluttuante, simile a quella dei poeti?
Leonid Afremov (1955-2019) | The summer sun of Sicily
- La Sicilia è il paese delle arance, del suolo fiorito la cui aria, in primavera, è tutto un profumo... Ma quel che ne fa una terra necessaria a vedersi e unica al mondo, è il fatto che da un'estremità all'altra, essa si può definire uno strano e divino museo di architettura.
- Sicily is the country of oranges, a flower-filled land whose scent permeates the air at springtime …. Yet what makes it a truly unique place in the world and one everyone should visit is the fact that, from one end to the other, the isle may be defined as a rather strange, divine museum of architecture.