Diego Rivera, in full Diego María Concepción Juan Nepomuceno Estanislao de la Rivera y Barrientos Acosta y Rodríguez, (born December 8, 1886, Guanajuato, Mexico—died November 25, 1957, Mexico City), Mexican painter whose bold large-scale murals stimulated a revival of fresco painting in Latin America.
A government scholarship enabled Rivera to study art at the Academy of San Carlos in Mexico City from age 10, and a grant from the governor of Veracruz enabled him to continue his studies in Europe in 1907. He studied in Spain and in 1909 settled in Paris, where he became a friend of Pablo Picasso, Georges Braque, and other leading modern painters.
About 1917 he abandoned the Cubist style in his own work and moved closer to the Post-Impressionism of Paul Cézanne, adopting a visual language of simplified forms and bold areas of colour.
Rivera returned to Mexico in 1921 after meeting with fellow Mexican painter David Alfaro Siqueiros. Both sought to create a new national art on revolutionary themes that would decorate public buildings in the wake of the Mexican Revolution. On returning to Mexico, Rivera painted his first important mural, Creation, for the Bolívar Auditorium of the National Preparatory School in Mexico City.
In 1923 he began painting the walls of the Ministry of Public Education building in Mexico City, working in fresco and completing the commission in 1930. These huge frescoes, depicting Mexican agriculture, industry, and culture, reflect a genuinely native subject matter and mark the emergence of Rivera’s mature style.
Rivera defines his solid, somewhat stylized human figures by precise outlines rather than by internal modeling. The flattened, simplified figures are set in crowded, shallow spaces and are enlivened with bright, bold colours. The Indians, peasants, conquistadores, and factory workers depicted combine monumentality of form with a mood that is lyrical and at times elegiac.
Rivera’s next major work was a fresco cycle in a former chapel at what is now the National School of Agriculture at Chapingo (1926–27). His frescoes there contrast scenes of natural fertility and harmony among the pre-Columbian Indians with scenes of their enslavement and brutalization by the Spanish conquerors. Rivera’s murals in the Cortés Palace in Cuernavaca (1930) and the National Palace in Mexico City (1930–35) depict various aspects of Mexican history in a more didactic narrative style.
Rivera was in the United States from 1930-1934, where he painted murals for the California School of Fine Arts in San Francisco (1931), the Detroit Institute of Arts (1932), and Rockefeller Center in New York City (1933). His Man at the Crossroads fresco in Rockefeller Center offended the sponsors because the figure of Vladimir Lenin was in the picture; the work was destroyed by the centre but was later reproduced by Rivera at the Palace of Fine Arts, Mexico City.
After returning to Mexico, Rivera continued to paint murals of gradually declining quality. His most ambitious and gigantic mural, an epic on the history of Mexico for the National Palace, Mexico City, was unfinished when he died. Frida Kahlo, who married Rivera twice, was also an accomplished painter.
Rivera’s autobiography, My Art, My Life, was published posthumously in 1960. | © Encyclopædia Britannica, Inc.
Diego Rivera, all'anagrafe Diego María de la Concepción Juan Nepomuceno Estanislao de la Rivera y Barrientos Acosta y Rodríguez è stato un pittore e muralista Messicano, famoso per la tematica sociale delle sue opere realizzate in gran parte in edifici pubblici (soprattutto nel centro storico di Città del Messico).
Nacque a Guanajuato l'8 dicembre 1886. A partire dal 1896 iniziò a prendere lezioni notturne nell'Accademia di San Carlos a Città del Messico, in cui conobbe il noto paesaggista José María Velasco. Nel 1905 ricevette una borsa di studio del Ministro dell'educazione, Justo Sierra, e nel 1907 un'altra del governatore di Veracruz che gli permisero di recarsi in Spagna e di entrare nella scuola di Eduardo Chicharro a Madrid.
Da allora, e fino alla metà del 1916, visse tra Messico, Spagna e Italia, frequentando intellettuali e artisti come Alfonso Reyes, Pablo Picasso, Ramón del Valle Inclán e Amedeo Modigliani, che gli fece anche un ritratto.
In quello stesso anno ebbe dalla prima moglie, la pittrice russa Angelina Beloff, un figlio che morirà l'anno seguente. Nel 1919 ebbe una figlia con l'artista Maria Marevna Vorobev (1892-1984), Marika Rivera Vorobev (1919-2010), che non riconobbe mai, ma che aiutò economicamente.
Nel 1922 si iscrisse al Partito Comunista Messicano e cominciò a dipingere i suoi murales sugli edifici pubblici di Città del Messico. Nello stesso anno sposò Guadalupe Marín da cui ebbe due figlie: Lupe, nata nel 1925, e Ruth, del 1926. Nel 1927 divorziò dalla Marín e fu invitato in Unione Sovietica ai festeggiamenti per il decimo anniversario della Rivoluzione russa. Nel 1929 sposò la pittrice Frida Kahlo, con rito civile essendo lui ateo.
I soggetti delle sue composizioni sono sovente persone semplici collocate in un contesto politico. Al tempo stesso Rivera non risparmia gli attacchi alla chiesa e al clero. Con altri artisti come José Clemente Orozco, David Alfaro Siqueiros e Rufino Tamayo, sperimenta grandi affreschi murali con uno stile semplificato e colori vivi, spesso ritraendo scene della Rivoluzione messicana d'inizio secolo. Tra gli affreschi più emblematici, ci sono quelli del Palazzo nazionale a Città del Messico e quelli della scuola nazionale d'agricoltura a Chapingo.
Nei quattro anni seguenti realizzò numerose opere anche negli Stati Uniti in cui le sue tematiche comuniste provocarono molte polemiche sulla stampa. Ciò accadde in particolare con un murale del Rockefeller Center di New York. L'edificio, situato sulla Quinta Strada, rappresentava uno degli emblemi più importanti del capitalismo. In questa occasione, Diego Rivera, iniziò il murale denominato "El Hombre in cruce de caminos" (L'Uomo nel crocevia dei cammini) o "El hombre controlador del universo" (L'uomo controllore dell'universo). Ma quando incluse un ritratto di Lenin, le critiche non tardarono ad arrivare.
Rockefeller vide il ritratto come un insulto personale ed ordinò di coprire l'intero murale, più tardi ne chiese la distruzione. Nel 1934 Rivera tornò in Messico, dove dipinse lo stesso murale al secondo piano del Palazzo delle Belle Arti di Città del Messico. Altra conseguenza di queste polemiche fu l'annullamento della commissione per gli affreschi destinati alla fiera internazionale di Chicago.
Nel 1936 Rivera appoggiò la richiesta di asilo politico in Messico di Lev Trockij che fu concessa l'anno seguente. A causa di ciò, nel 1937, venne espulso dal Partito Comunista Messicano assieme a sua moglie Frida Kahlo. Nel 1939 aveva preso le distanze dal noto dissidente russo e aveva divorziato da Frida Kahlo, per poi risposarla nel 1940. Nello stesso anno entrò nel Comitato di esplorazione del Partito Rivoluzionario Anti-Comunista per valutare la candidatura dell'imprenditore Juan Andreu Almazán alle elezioni presidenziali con il sostegno di quel partito.
Nel 1950 illustrò il Canto General di Pablo Neruda e nel 1955, dopo la morte di Frida, si sposò per la quarta volta, con Emma Hurtado e si recò in Unione Sovietica per un intervento chirurgico. Rivera dedicò gli ultimi anni della sua vita a far conoscere il lavoro di sua moglie.
Pieno d'ammirazione ribadiva: "Frida è la prima donna nella storia dell'arte ad aver affrontato con assoluta e inesorabile schiettezza, si potrebbe dire in modo spietato ma nel contempo pacato, quei temi che riguardano esclusivamente le donne".
Morì il 24 novembre 1957 a Città del Messico. | © Wikipedia