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Simone Cantarini (1612-1648) | Baroque painter


Simone Cantarini was born in Pesaro, in the Marches, a region which was a crossroads for artists from many parts of Italy.
Cantarini began his artistic training quite young, probably 1623-1625, in the studio of Giovanni Giacomo Pandolfi (?1570-1640?), a painter of religious works who combined the local naturalism with the mannerist style of the late sixteenth century.
After a brief trip to Venice, Cantarini moved to the shop of Claudio Ridolfi (?1570-1644), a student of Paolo Veronese🎨 (1528-1588).


From Ridolfi he received training in the Venetian manner that was also a strong current in the local tradition, as well as a deep appreciation for the art of Federico Barocci (1535-1612), with whom Ridolfi had worked in Urbino.
In about 1629 Ridolfi left Pesaro, forcing Cantarini to continue his studies on his own.
In addition to prints by the Carracci, the young artist turned his attention increasingly to Barrocci and also to the caravaggesque, yet very personal, art of Orazio Gentileschi🎨, who executed several works in the Marches during the 1610s, and of Giovan Francesco Guerrieri (1589-1657) from nearby Fossombrone.
As Malvasia recounts (see person bibliography), the most significant event of Cantarini's youth was the arrival, probably in 1632, of Guido Reni's🎨 (1575-1642) Madonna and Child with Saints Thomas and Jerome in Pesaro Cathedral (now Pinacoteca Vaticana). Not content to study Guido's style from this work alone, Cantarini went to the church of San Pietro in Valle in nearby Fano to copy and draw after Guido's Giving of the Keys to Peter (now Louvre, Paris), completed 1626, and Annunciation of 1620-21.


The young artist quickly assimilated Guido's style and soon received important commissions, including the Saint Peter Curing a Lame Man for San Pietro in Valle. Malvasia writes that while visitors might mistake this for a work of Guido, Cantarini himself felt that it lacked a "certain Renian grandeur and nobility".
Cantarini's desire to go to Bologna to study in Guido's studio was given additional impetus by an attempt on his life resulting from amorous exploits, which, Malvasia intimates, were inspired by a too careful study of the lascivious prints by the Carracci🎨.
Upon his arrival in Bologna, probably in 1634 or 1635, Cantarini presented himself in Guido's studio as a painter of little training. His abilities soon became evident. Although Guido recognized that Cantarini was already a fully formed painter, he made the young man his most trusted pupil and secured him many commissions.


Eventually, however, Cantarini's infamous pride and unbridled tongue came to the fore and alienated the master and the entire studio. One point of friction was Cantarini's refusal to use his considerable talents as an etcher to propagate Guido's designs, claiming that his own were equally worthy of publication.
The decisive break came in 1637 when Cantarini publicly repudiated Guido's relatively minor criticism of his Transfiguration for the Barberini church at Fortezza Urbana (now Brera, Milan). From this point on, Cantarini's relations with his patrons also deteriorated rapidly, to the point where his commissions fell off almost entirely.


In 1639 Cantarini is documented at his sister's wedding in Pesaro.
It must have been shortly thereafter, in 1640 or 1641, that he made a brief trip to Rome.
Following Guido's death in 1642, Cantarini returned to Bologna, where he maintained a successful studio until his death in 1648 following a stay in Mantua.
His behavior and criticisms of the Gonzaga collection created a scandal and it is suspected that he was poisoned by an angry rival. | © National Gallery of Art Washington, DC






















Simone Cantarini detto il Pesarese o Simone da Pesaro (Pesaro, aprile 1612 - Verona, 1648) è stato un pittore Italiano🎨, di stile barocco🎨 e appartenente alla scuola bolognese.
Nacque a Pesaro nell'aprile del 1612, a quei tempi facente parte dello Stato Pontificio e fu battezzato il 12 aprile successivo.
Il suo percorso formativo seguì varie tappe marchigiane, tra le quali si ricorda la guida del maestro Giovan Giacomo Pandolfi, oltre alla influenza nelle sua prima fase creativa della pittura tardo-manierista marchigiana, della tendenza caravaggesca di Orazio Gentileschi🎨 e Giovanni Francesco Guerrieri, per giungere in una fase artistica successiva all'influenza di Barocci e di Guido Reni🎨.
La sua educazione non fu immune ad elementi naturalistici, che dal 1640 in poi si aggiunsero alle conoscenze classiche, trasformando Cantarini in un "petit-maître" di alta sensibilità culturale e stilistica.
Per il suo perfezionamento furono fondamentali i suoi soggiorni a Venezia presso la bottega del maestro Claudio Ridolfi e il soggiorno quadriennale (1635-1639) bolognese, presso la bottega di Guido Reni.


Le sue opere più significative furono quelle legate al periodo bolognese, basti citare l'Immacolata e Santi, Il riposo in Egitto, la Trasfigurazione ed il Loth con le figlie, tutte databili al quadriennio bolognese.
Seguirono alcuni lavori realizzati a Roma durante un suo breve soggiorno, tra i quali il Miracolo dello storpio e la Salomè che riceve la testa del Battista esposta a Cesena nel 2010.
Intorno al 1641 Cantarini soggiornò a Roma dove si dedicò prevalentemente alla scultura antica e allo studio delle opere di Raffaello🎨.
Subito dopo la morte del Reni (1642), Cantarini ritornò a Bologna, dove realizzò lavori di elevata qualità, come l'Adorazione dei Magi e fu attivo negli ultimi anni di vita.
La morte di Cantarini avvenne improvvisamente, e a tal riguardo le notizie storiche appaiono discordanti e incerte: mentre secondo alcune fonti, trovò la morte a Verona nel 1648 per mani del duca di Mantova a causa di una mancata consegna di un lavoro, secondo altre sarebbe stato assassinato da un pittore mantovano dopo un violento litigio.


La pittura di Cantarini si caratterizzò per uno stile peculiare, dalla accentuata ricerca di effetti pittorici, attraverso la potenza suggestiva dei colori o delle immagini, ai colori graduati e le innovative pose delle figure.
Di notevole pregio e originalità, la produzione grafica di incisioni all'acquaforte, che vanta una quarantina di soggetti (37 quelli catalogati) talvolta ripresi da brani pittorici di maggior fortuna. Produzione grafica che attesta l'iniziale interesse del pittore pesarese per l'opera incisoria di Federico Barocci e Guido Reni, cui risulta fortemente debitrice, per poi affrancarsi da questi nelle opere della maturità, con soggetti e composizioni che si caratterizzano per una maggiore autonomia espressiva e per una spiccata qualità del segno.
Lorenzo Pasinelli, Giulio Cesare Milani, Giovanni Peruzzini, Girolamo Rossi, Giovanni Maria Luffoli, Giovanni Venanzi e Flaminio Torre furono alcuni dei suoi allievi. | © Wikipedia