Jacek Malczewski (15 July 1854 - 8 October 1929) is one of the most revered painters of Poland🎨, associated with the patriotic Young Poland movement following the century of Partitions.
He is regarded as the father of Polish Symbolism🎨.
In his creative output, Malczewski combined the predominant style of his times, with historical motifs of Polish martyrdom, the Romantic ideals of independence, Christian and Greek traditions, folk mythology, as well as his love of the natural environment.
Malczewski was born in Radom, part of Congress Poland controlled then by the Russian Empire.
During his childhood and early teen years he was greatly influenced by his father Julian, a Polish patriot and social activist who introduced him to the world of Romantic literature inspired by the November Uprising.
On his mother's side, he was related to the Szymanowski family whom they often visited on their country estate in Cygów. Similarly, the beauty of Polish landscape and folklore had been awakened in him by Feliks Karczewski, his uncle and long-time guardian who invited future novelist Adolf Dygasiński to his estate, for Jacek's cognitive benefit.
- Artistic career
Malczewski moved to Kraków at age 17, and began his art education in 1872 under the watchful eye of Leon Piccard. He attended his first art classes in the workshop of Władysław Łuszczkiewicz at the School of Fine Arts.
A year later, in 1873, reassessed by Jan Matejko himself, Malczewski formally enrolled in the School, and studied with Łuszczkiewicz, Feliks Szynalewski and Florian Cynk.
In 1876 he went to Paris, France and studied for a year at the École des Beaux-Arts, in the studio of Henri Lehmann.
He attended also the Académie Suisse.
Malczewski started his master studies with Jan Matejko already in 1875 before embarking on a trip to France, and completed them in 1879 after his return from abroad back to Partitioned Poland.
In spite of considerable aesthetic differences between them, Malczewski was greatly influenced by Matejko's historical painting filled with neo-romantic metaphor and patriotic themes.
In 1879, Malczewski completed a master course on composition under Matejko.
He was equally impressed with the dramatic art of earlier Polish Romantic painter Artur Grottger. His painting revolved around a few carefully selected motifs, constantly retold and expanded into mythology filled with national symbols. His own awakened imagination enabled Malczewski to free the creative voice within and give rise to new aesthetic ideas defining Poland's school of Symbolism.
- Inspiration
Over the course of some 30 years between 1885-1916, Malczewski regularly visited Paris, Munich and Vienna.
He made several trips to Italy, Greece and Turkey.
He also took part in the archaeological expedition organized by his friend Karol Lanckoroński, documenting their scientific findings with his detailed studies.
He drew his inspiration from a wide variety of sources often exotic or even biblical, but inadvertently, translated them back into Polish folklore, tradition and motives in his own painting.
His most famous canvasses include: "Błędne koło" (The Mad Circle, 1895-97); "Melancholia🎨" (1890-1894); "Natchnienie malarza" (Painter's Muse, 1897); "Wizja" (A vision, 1912); the series of Thanatos as well as Bajki (Fairytales), and several notable others.
Many of his paintings prominently feature his own self-portraits in elaborate costume; a trade-mark of his style often displaying of a great sense of humor.
In 1897-1900 and 1912-1921 Malczewski served as Professor of the Academy of Fine Arts in Kraków.
He was elected Rector of the Academy in 1912.
His art has been compared to that of French Gustave Moreau🎨, Swiss Arnold Böcklin🎨, and even Spanish Salvador Dalí🎨.
His paintings received high honours🎨 at the international exhibits including Berlin in 1891, Munich in 1892, and Paris in 1900.
Malczewski was married to Maria née Garlewska and had a son, Rafał Malczewski born in 1892, also a painter, who sold all of his father's works in his possession to the National Museum in Warsaw before World War II and settled in Montreal later on.
It is believed that the subject of numerous figure studies in Malczewski's paintings, Maria Bal (Balowa) née Brunicka, was also his long-time lover.
He lost his vision towards the end of his life and died in Kraków on October 8, 1929. He was buried at Skałka, Poland's national Panthéon. | © Wikipedia
Jacek Malczewski (Radom, 15 luglio 1854 - Cracovia, 8 ottobre 1929) è stato un pittore Polacco🎨, rappresentante del simbolismo nel XIX e XX secolo.
Fu uno dei più celebrati pittori del simbolismo polacco, riuscendo a coniugare con successo i temi sociali e quelli nazionali con lo stile pittorico che era più in voga in quegli anni.
Jacek Malczewski nacque a Radom, città che faceva parte del "Congresso Polacco" controllato dall'impero Russo, e crebbe in una famiglia nobile decaduta.
Suo padre Janusz era un patriota polacco e un attivista sociale che introdusse il figlio nel mondo della letteratura romantica ispirata dalla rivolta di Novembre. Ed era anche membro del Clan Tarnawa. Sua madre era una Szymanowska, cugina di Théodore Korwin Szymanowski. Spesso, infatti, la famiglia si recava in visita nella proprietà degli Szymanowski a Cygów.
Se i primi maestri di Jacek furono i suoi genitori, dall'età di 13 anni, lo inviarono a pensione dallo zio Feliks Korwin Szymanowski nella sua tenuta. Costui si adoperò affinché il giovane nipote apprezzasse le bellezze del paesaggio polacco ed il folklore locale ed invitò anche il futuro scrittore Adolf Dygasiński, affinché Jacek beneficiasse di tale contatto culturale.
Nel 1871, Jacek partì per Cracovia, dove frequentò il liceo ed assistette, come uditore, ai corsi della Scuola di belle arti (che più tardi diventerà l'Accademia di belle arti) e iniziò la sua educazione artistica nel 1872 sotto l'occhio attento di Leon Piccard.
Le sue prime vere lezioni di arte cominciarono lo stesso anno nell'atelier di Władysław Łuszczkiewicz. L'anno seguente (1873), esaminato dal direttore della Scuola Jan Matejko, fu inserito ufficialmente nei Corsi e studiò con Łuszczkiewicz, Feliks Szynalewski e Florian Cynk.
Jan Matejko, fu il primo ad accorgersi del talento del ragazzo e lo incoraggiò a dedicarsi allo studio delle arti e quindi a concludere i suoi studi all'École des beaux-arts di Parigi nell'atelier di Henri Lehmann.
Jacek frequentò contemporaneamente anche l'Académie Suisse.
Nonostante le notevoli differenze estetiche fra Malczewski e Matejko, il giovane Jaczek fu molto influenzato dalle pitture storiche del suo maestro, ricche di metafore neo-romantiche e di temi patriottici.
Nel 1879, Malczewski seguì e concluse anche un corso superiore di composizione tenuto dallo stesso Matejko. Malczewski fu ugualmente influenzato dalle composizioni drammatiche di Artur Grottger, primo pittore polacco romantico. I suoi studi compiuti sotto la direzione di Matejko terminarono nel 1879.
Nel 1896 Malczewski tornò a Cracovia, ma questa volta come docente di Belle arti. Insegnò per un primo periodo dal 1896-1900, quindi dal 1912-1921, e nel 1912 fu eletto Rettore dell'Accademia di belle arti. In questi anni aderì alla confraternita degli artisti di Cracovia, la Sztuka (L'arte).
Durante trent'anni, dal 1885-1916, Malczewski visitò regolarmente Parigi, Monaco di Baviera e Vienna. Prese anche parte a spedizioni archeologiche organizzate dal suo amico Karol Lanckoroński, documentando i ritrovamenti con i suoi disegni dettagliati.
La sua ispirazione, dunque, attinge ad un'ampia gamma di temi, spesso esotici o anche biblici, ma, quasi inavvertitamente, egli trasferì questi temi nel folklore polacco, nella tradizione e nello spirito della sua espressione pittorica personale.
Malczewski sposò Maria Garlewska, dalla quale ebbe un figlio, Rafał Malczewski, nato nel 1892, anch'egli pittore, che, dopo la morte del padre, vendette tutte le sue opere al Museo nazionale di Varsavia prima della Seconda guerra mondiale, per poi stabilirsi nel Canada a Montréal.
È opinione comune che il soggetto dei numerosi studi di figure di Malczewski fosse una certa Maria Bal, il cui vero nome era Maria Brunicka, e che costei sia stata per lungo tempo la sua amante.
Jacek Malczewski morì a Cracovia l'8 ottobre del 1929, all'età di 75 anni. Fu sepolto a Cracovia, nella chiesa detta Skałka, il Pantheon nazionale polacco.
L'opera
In un primo tempo Malczewski dipinse scene di genere campestre e quadri storici realizzati secondo l'espressione romantica. La sua tavolozza, dalle tinte scure, tradisce l'influenza di Artur Grottger. Nel 1890 si accostò al simbolismo, pur restando fedele alla sua ispirazione di pittore storico.
Dipinse, in particolare, Śmierć Ellenai (La Mort d'Ellenai, 1883), Wigilia na Syberii (La vigilia di Natale in Siberia, 1892), Melancholia🎨 (Malinconia, 1890-1894) e Błędne koło (Il circolo vizioso, 1895-1897).
Le sue tele evocano spesso la musica: Muzyka (La Musica, 1902), Nieznana nuta (Nota sconosciuta, 1902), Moja piesn (Il mio canto, 1904); la morte (Smierc, 1902, Thanatos, 1898) e l'immortalità (Zmartwychwstanie - Niesmiertelnosc, 1900).
Ci ha comunque lasciato anche numerosi autoritratti impregnati di una sottile auto-ironia.
Nonostante i numerosi soggiorni all'estero, in Francia, Germania, Austria, Grecia, Turchia e Italia, Malczewski rimase ancorato allo stile dell'arte polacca e al folklore del suo Paese.
Agli inizi del XX secolo, egli divenne una delle figure più rappresentative del movimento Giovane Polonia.
Jacek Malczewski è considerato il padre del simbolismo polacco.
Nelle sue espressioni creative egli riuscì a fondere lo stile dominante con i temi storici polacchi (martyrdom), con gli ideali romantici dell'indipendenza, con le tradizioni greche e cristiane e con la mitologia popolare, così come con la sua passione per l'ambiente naturale.
Le sue opere ruotano attorno a diversi temi accuratamente selezionati, ripresi e ampliati costantemente da una mitologia colma di simboli nazionali.
E la sua fervida immaginazione lo portò a divenire la libera e creativa voce di nuove concezioni estetiche che definivano la scuola simbolista polacca.
L'arte di Malczewski è stata paragonata a quella del francese Gustave Moreau🎨, dello svizzero Arnold Böcklin🎨, e anche dello spagnolo Salvador Dalí🎨.
Le sue opere ricevettero alti riconoscimenti nelle esposizioni internazionali, inclusa Berlino nel 1891, Monaco nel 1892, e Parigi nel 1900. | © Wikipedia