Giovanni Battista Piazzetta, also called Giambattista Piazetta, (born Feb. 13, 1682, Venice [Italy] - died April 28, 1754, Venice), painter, illustrator and designer who was one of the outstanding Venetian artists🎨 of the 18th century. His art evolved from Italian Baroque🎨 traditions of the 17th century to a Rococo manner in his mature style.
Piazzetta began his career in the studio of his father, Giacomo, a woodcarver. Soon after assisting the latter to carve the still-surviving bookcases of the library of the Church of Santi Giovanni e Paolo at Venice, he abandoned the family profession and began to study painting under Antonio Molinari.
In about 1703 he went to Bologna, where he worked in the studio of Giuseppi Maria Crespi. He was back in Venice by 1711 and continued to work there until his death.
Little is known of the dating of Piazzetta’s paintings, especially those of his youth. His "St. James Led to Martyrdom" (Venice) dates to 1717; at this period he was a powerful influence on the young Giovanni Battista Tiepolo🎨, who was to become the most famous Venetian painter of the 18th century. In about 1725–27 he undertook his only ceiling painting, the "Glorification of St. Dominic", for the Chapel of the Sacrament in Santi Giovanni e Paolo.
The "Ecstasy of St. Francis", perhaps his finest religious work, dates from about 1732, and some three years later he was commissioned to execute an "Assumption" for the elector of Cologne. The celebrated "Fortune Teller" is dated 1740.
"The Pastoral" and the "Idyll by the Seashore", both in the same Rococo-pastoral vein, must have been painted about the same time or a little before. In his last years he carried out a number of large-scale decorations with subjects taken from classical history.
In 1727 Piazzetta was elected a member of the Clementine Academy of Bologna, and, on the foundation of the Venetian Academy in 1750, he was made its first director and teacher of drawing from the figure.
He was a very slow worker and in spite of his popularity was compelled to produce innumerable drawings for sale to support his large family. | © Encyclopædia Britannica
Piazzétta ‹-zz-›, Giovanni Battista - Pittore (Venezia 1683 - ivi 1754), figlio di Giacomo, scultore e intagliatore in legno.
L'espressione artistica di Piazzetta fu frutto di straordinaria intensità di sentimento, non diluita, ma volutamente concentrata in dense e brevi sintesi pittoriche.
Infatti Piazzetta, sebbene veneziano di nascita, d'educazione e d'arte, sembra abbia voluto tormentosamente inseguire un miraggio di assolutezza plastica: sicché la sua opera oscilla, per questa sua intima estrema difficoltà, tra i più alti culmini dell'arte e la delusione del non raggiunto.
Tecnicamente il pittore si distingue dai Veneti del suo tempo per una forza disegnativa inconsueta, benché il suo sia un disegno pittorico, senza nulla di lineare in sé: e basti, a conferma, ricordare com'egli sia stato il maggior disegnatore del Settecento.
La scuola veneziana e forse anche il Crespi maturo trovarono nei suoi esempi quel solido scheletro formale che loro mancava, e che era necessario per dar vita agli aerei ma evidentissimi sogni del Tiepolo.
- Vita
Allievo di A. Molinari, a circa vent'anni si recò a Bologna per studiare le opere dei Carracci e del Guercino.
Tuttavia per la formazione della sua personalità fu fondamentale la conoscenza dell'opera di G. M. Crespi, nella cui bottega pare che entrasse intorno al 1703.
Nel 1711 Piazzetta risulta di nuovo a Venezia; nel 1727 a Bologna fu nominato socio dell'Accademia Clementina.
Tornato a Venezia, dove nel 1750 divenne direttore dell'Accademia di pittura, fu uno dei maggiori interpreti della corrente patetico-chiaroscurale, in opposizione a quella chiarista.
Malgrado il pubblico riconoscimento del suo lavoro, gli ultimi anni della vita del pittore furono tristi e dolorosissimi. Li trascorse nella miseria, e in una dignitosa ma amara solitudine.
- Opere
Dopo l'insuccesso della pala della Madonna e l'Angelo custode per la scuola dell'Angelo custode (sostituita da una altra di S. Ricci), le sue opere, che rivelano anche la conoscenza del barocco napoletano, furono apprezzate nell'ambiente veneziano (Martirio di s. Iacopo, 1717, S. Stae; S. Filippo Neri adora la Vergine, 1725-27, S. Maria della Fava; L'angelo custode e i ss. Luigi e Antonio, 1732-33, S. Vidal).
Nella Gloria di s. Domenico (affresco, 1727 circa, SS. Giovanni e Paolo), Piazzetta affrontò un grande tema decorativo alla maniera rococò di Ricci e di Giambattista Tiepolo, maniera ripresa poi nell'Assunta (1735, Louvre, già a Lille, Musée des Beaux-Arts) e nel suo capolavoro, la pala dei Ss. Giacinto, Ludovico e Vincenzo (1738, chiesa dei Gesuati). Notevoli, tra gli altri dipinti, per la presenza di motivi arcadico-pastorali: l'Indovina (1740, Venezia, Accademia), Scena pastorale (1740 circa, Chicago, Art Institute) e Passeggiata campestre (1745 circa, Colonia, Wallraf-Richartz Museum). Della pregevole produzione di disegni, ricordiamo quelli da cui M. Pitteri trasse le incisioni per la Gerusalemme Liberata (1745). | © Treccani