Bertel Thorvaldsen, Thorvaldsen also spelled Thorwaldsen, (born Nov. 19, 1770, or Nov. 13, 1768, Copenhagen, Den.-died March 24, 1844, Copenhagen), sculptor, prominent in the Neoclassical period, who was the first internationally acclaimed Danish artist.
Prominent in Roman intellectual and artistic circles, he influenced many emerging artists from Europe and the United States.
Thorvaldsen was the son of an Icelandic wood-carver who had settled in Denmark.
He studied at the Copenhagen Academy and won a traveling scholarship to Rome, where he was to live most of his life.
In Italy the prevailing enthusiasm for classical sculpture fired his imagination so much that he later celebrated the date of his arrival in 1797 as his “Roman birthday”.
The success of Thorvaldsen’s model for a statue of Jason (1803) attracted the attention of the Italian sculptor Antonio Canova and launched Thorvaldsen on one of the most successful careers of the 19th century.
When he returned to visit Copenhagen in 1819, his progress through Europe, in Berlin, Warsaw, and Vienna, was like a triumphal procession. His return from Rome in 1838, when he eventually decided to settle in Copenhagen, was regarded as a national event in Danish history.
A large portion of his fortune went to the endowment of a Neoclassical museum in Copenhagen (begun in 1839), designed to house his collection of works of art, the models for all his sculptures; by his own wish, Thorvaldsen was to be buried there.
Most of Thorvaldsen’s most characteristic sculptures are reinterpretations of the figures or themes of classical antiquity.
The Alexander frieze of 1812 in the Palazzo del Quirinale, Rome, modeled in only three months in anticipation of a visit by Napoleon, is an example of the feverish energy with which he could at times work. Religious sculptures include the colossal series of statues of Christ and the Twelve Apostles (1821-27) in the Vor Frue Kirke in Copenhagen.
He also made numerous portrait busts of distinguished contemporaries. | © Encyclopædia Britannica
Thorvaldsen ‹tòrvalsn›, Bertel - Scultore danese (Copenaghen 1770 - ivi 1844).
Considerato tra i massimi esponenti del neoclassicismo, visse in Italia e soprattutto a Roma dove si dedicò allo studio dell'antico ricevendo onori, commissioni e incarichi.
Dotato di eccezionale abilità tecnica, elaborò uno stile di severa monumentalità, toccata a volte da una intima serenità.
Tra le opere:
- Il Giasone (1803, Copenaghen, Thorvaldsens Museum),
- Cristo e gli Apostoli (1821-27, Copenaghen, Fruekirke),
- Monumento a Pio VII (1831) in S. Pietro
Vita
Figlio di un intagliatore di legno islandese, dal 1781 si formò all'accademia di Copenaghen ma fu soprattutto influenzato da J. A. Carstens. Visse a lungo in Italia (1796-1838), salvo qualche soggiorno in patria, in Germania e in Polonia (1818-19).
A Roma, dal 1797, si dedicò allo studio dell'antico e delle opere di A. Canova⏭, approfondendo anche le teorie di J. J. Winckelmann e A. C. Quatremère de Quincy; dal 1811 insegnò scultura all'Accademia di San Luca, esercitando una profonda influenza sui giovani scultori italiani e stranieri.
Opere
Oltre alle non comuni capacità tecniche, T. aveva una profonda conoscenza della scultura greca, che gli fruttò, tra l'altro, l'incarico da parte di Luigi di Baviera di restaurare le statue del frontone di Egina (1818).
Il Giasone (realizzato in marmo e terminato nel 1828), commissionato dal collezionista Thomas Hope, segnò l'inizio del suo successo, che culminò, al ritorno in patria, con la costruzione di un museo per le sue opere (1838-48).
Tra le altre opere, oltre a numerose sculture di soggetto mitologico (Copenaghen, Thorvaldsens Museum: Amore e Psiche, 1803; Ganimede, 1804; le Tre grazie, 1819; ecc.), realizzò il fregio in stucco con l'Entrata di Alessandro in Babilonia, in onore di Napoleone (1812, Roma, palazzo del Quirinale, Sala delle dame; del fregio esistono varie copie; la versione in marmo, commissionata da Napoleone e rilevata dal conte Sommariva, 1816-28, è a Villa Carlotta sul Lago di Como); il modello per il Leone di Lucerna (1819-21; rilievo scavato nella roccia); la statua equestre di Massimiliano di Baviera (1833-35, Monaco). | © Treccani