James McNeill Whistler, con cui Grimshaw ha lavorato nei suoi studi di Chelsea, ha dichiarato: "Mi consideravo l'inventore dei notturni finché non ho visto le foto di Grimmy al chiaro di luna".
John Atkinson Grimshaw è stato un artista Inglese dell'era vittoriana noto per le sue scene notturne di paesaggi urbani.
Oggi è considerato uno dei grandi pittori dell'era vittoriana, nonché uno dei migliori e più affermati artisti di paesaggi notturni e urbani di tutti i tempi.
È stato definito un "pittore straordinario e fantasioso" dal critico e storico Christopher Wood in Victorian Painting (1999).
L'amore di Grimshaw per il realismo derivava dalla passione per la fotografia, che alla fine si sarebbe prestata al processo creativo.
Sebbene interamente autodidatta, è noto per aver utilizzato una camera oscura o obiettivi per proiettare scene su tela, il che compensava le sue carenze come disegnatore e la sua imperfetta conoscenza della prospettiva.
Questa tecnica, presumibilmente utilizzata anche da Caravaggio, così come da Vermeer, fu condannata da un certo numero di suoi contemporanei che credevano che dimostrasse meno abilità della pittura ad occhio, con alcuni che affermavano che i suoi dipinti sembravano "non mostrare segni di manipolazione o pennellate", mentre altri "dubitano che possano essere accettati come dipinti".
Tuttavia, molti hanno riconosciuto la sua padronanza del colore, dell'illuminazione e delle ombre, nonché la sua capacità unica di provocare forti risposte emotive nello spettatore.
I suoi primi dipinti furono firmati "JAG", "JA Grimshaw" o "John Atkinson Grimshaw", anche se alla fine decise di "Atkinson Grimshaw".
L’attenta pittura di Grimshaw e la sua abilità negli effetti di luce gli hanno permesso di catturare nei minimi dettagli sia l'aspetto che l'atmosfera di una scena. Col suo stile inconfondibile e profondamente suggestivo, l’artista ha rappresentato in modo magistrale le vedute notturne, cittadine e suburbane della nativa Leeds, di Londra e di altre città del Nord dell’Inghilterra: viali, strade semi deserte, grandi ville vittoriane, ma anche campagne, sentieri malinconici ed autunnali, illuminati dai raggi della luna che spesso si rispecchiano sulle superfici bagnate dalla pioggia, donando alle opere un senso poetico unico e inimitabile.
Grazie alla sua passione per la fotografia, Atkinson Grimshaw ricreava le immagini con nitidezza, con precisione e dovizia di particolari; inoltre, egli riproponeva quel realismo e quell’elevata forza descrittiva ed evocativa mutuate dai preraffaelliti che lo avevano fortemente influenzato.
Ma per arrivare alla fama, l’artista dovette aspettare fino al 1870, decennio nel quale raggiunse il successo.
Con le sue opere intense, egli diventò molto popolare, fu ampiamente imitato e gli vennero riconosciute la sua padronanza dei colori, sempre vividi, la splendida resa di luci ed ombre, nonché la sua capacità unica di provocare forti risposte emotive nello spettatore; infatti, oltre ai colori ed alle luci che colpiscono lo sguardo, persino l’umidità dell’aria, la foschia e l’odore delle foglie bagnate diventano elementi figurativi che coinvolgono tutti i sensi.
John Atkinson Grimshaw iniziò a dedicarsi completamente alla pittura a ventiquattro anni, dopo aver lasciato il suo lavoro nelle Ferrovie e dopo essersi sposato con la cugina Frances Hubbard dalla quale avrà numerosi figli, quattro dei quali diventeranno a loro volta pittori.
Grimshaw morì di tubercolosi nel 1893 a Leeds. Dimenticato per tutta la prima metà del Novecento, il maestro inglese fu in seguito rivalutato, anche con diverse importanti mostre dedicate al suo lavoro.