Jan Steen, in full Jan Havickszoon Steen, (born c. 1625, Leiden, Netherlands - died February 3, 1679, Leiden), Dutch painter** of genre, or everyday, scenes, often lively interiors bearing a moralizing theme.
Steen is unique among leading 17th-century Dutch painters** for his humour; he has often been compared to the French comic playwright Molière, his contemporary, and indeed both men treated life as a vast comedy of manners.
Some of the artist’s biblical and classical paintings such as Antony and Cleopatra (1667) may have been inspired by the contemporary stage. His portraits of rhetoricians, such as Rhetoricians at a Window (1658-65), attest to his interest in these groups of amateur actors.
Steen was enrolled at the University of Leiden in 1646 and in 1648 was one of the founding members, along with Gabriel Metsu and others, of the Leiden painters’ Guild of St. Luke.
His early teachers seem to have been the historical painter Nicolaus Knupfer at Utrecht, genre and landscape painter Adriaen van Ostade at Haarlem, and the landscapist Jan van Goyen at The Hague. In 1649 Steen married van Goyen’s daughter and settled at The Hague for the next few years. He moved to Delft in 1654 and to Haarlem in 1661. In 1670 he was back in Leiden, and in 1673 he married again.
In Steen’s landscapes, including his winter scenes, small earthy figures recall those of Adriaen and of Isack van Ostade. In his later works the figures are larger, less crowded, and more individually characterized. He shows them playing cards or the bowling game called skittles, or carousing, as in Skittle Players Outside an Inn (c. 1660).
His frequent use of inns probably reflects his own background as the son of a brewer and sometime brewer and tavernkeeper himself. He was a master at capturing subtleties of facial expression, especially in children. His best works display great technical skill, particularly in the handling of colour.
During Steen’s last years, his paintings began to anticipate the Rococo style of the 18th century, becoming increasingly elegant and somewhat less energetic, as in the Serenade (c. 1675), and showing a heavy French influence and an increased flamboyance. | © Encyclopædia Britannica, Inc.
Jan Havickszoon Steen (Leida, 1625 - Leida, 3 febbraio 1679) è stato un pittore Olandese**. L'introspezione psicologica, l'ironia e l'abbondanza di colore sono le caratteristiche che contraddistinguono il suo stile.
Jan Steen nacque a Leida, in una famiglia cattolica benestante, figlio di un birraio che gestiva la locanda L'alabarda rossa da molte generazioni. Come il suo più noto contemporaneo Rembrandt, Steen frequentò la scuola latina di Leida. Ricevette la sua educazione artistica da Nicolaes Knüpfer, pittore tedesco noto per i suoi quadri a sfondo storico o narrativo ambientati a Utrecht. Le influenze di Nicolaes si ritrovano nell'uso della composizione e del colore. Un'altra fonte di ispirazione fu Adriaen van Ostade, pittore di scene rurali, vissuto ad Haarlem, anche se non è noto se vi sia stata qualche frequentazione tra i due.
Nel 1648 Jan Steen fu tra i fondatori della Sint-Lucasgilde ("Gilda di San Luca") di Leida, ma, poco dopo, divenne assistente del rinomato paesaggista Jan van Goyen e si trasferì in casa sua a L'Aia. Il 3 ottobre 1649 sposò Margriet, figlia di van Goyen, dalla quale ebbe otto figli. Steen lavorò con il suocero fino al 1654, quando si trasferì a Delft, dove avviò la fabbrica di birra De Roscam ("Al pettine") senza molto successo. Visse poi a Warmond del 1656 al 1660 e ad Haarlem dal 1660 al 1670, periodo in cui fu molto produttivo.
Nel 1670, a seguito della morte del padre e di quella della moglie, avvenuta un anno prima, Steen tornò a Leida, dove aveva ereditato la casa paterna, in cui visse fino alla morte. Qui ebbe nel 1672 la licenza per aprire una taverna e nell'aprile del 1673 si sposò di nuovo, con Maria van Egmont, che gli diede un altro figlio. Nel 1674 divenne presidente della Sint-Lucasgilde.
Morì a Leida nel 1679 e fu sepolto nella tomba di famiglia nella Pieterskerk.
- Attività artistica
Steen fu uno dei pittori più popolari nell'Olanda del XVII secolo. La sua amplissima produzione comprende sia scene di genere, che soggetti mitologici e biblici, fino anche a nature morte e paesaggi. Dipinse anche diversi autoritratti, nei quali non mostra alcuna vanità.
Il tema preferito da Jan Steen fu comunque la vita di tutti i giorni, soprattutto delle classi medie e basse della società, che ritrae nelle loro abitudini ordinarie o nelle festività. Molte delle scene di genere da lui sottintendono significati allegorici o moraleggianti: rappresentando ora il caos, ora la lascivia, ora esempi di strette vedute, ora scene umoristiche, lasciò sottili indizi che avvertono lo spettatore piuttosto che invitarlo a copiare questi comportamenti.
Molti dei suoi lavori fanno riferimento a vecchi proverbi olandesi e alla letteratura del Paesi Bassi. Nella sua attenzione alle debolezze e agli errori grandi e piccoli della società, spesso esagerati teatralmente, ritrasse i personaggi con attenzione e affetto, fornendo una straordinaria gamma di informazioni sulla vita del suo tempo.
Il pittore non ebbe alcun apprendista in particolare, ma il suo lavoro fu fonte di ispirazione per molti altri pittori successivi. | © Wikipedia