Joachim Patinir, in full Joachim de Patinir, Patinir also spelled Patinier or Patenier, (born c. 1485, Bouvignes or Dinan, Namur, Belgium - died October 5, 1524, Antwerp), Flemish painter**, the first Western artist known to have specialized in landscape painting.
Little is known of his early life, but his work reflects an early knowledge of the painting of Gerard David**, the last of the Early Netherlandish painters. He may have studied under Hiëronymus Bosch**, the painter of fantastic allegories and landscapes.
Patinir seems to have made a practice of supplying landscape settings for figure compositions painted by other Flemish masters, but the only known example of his collaborations is The Temptations of St. Anthony the Abbott (1520-24), in which Quentin Massys painted the figures.
Patinir did not, however, paint pure landscape pictures, and all his work has a nominal religious subject. Its novelty, anticipated in a different vein by Bosch, lay in the fact that the religious motif in such works as Landscape with the Destruction of Sodom and Gomorrah (c. 1520), St. Christopher (c. 1515-24), and Landscape with St. Jerome (1516-17) was much reduced in scale and immersed in the phenomena of the natural world.
The basic elements of his landscape style - the high viewpoint overlooking vast tracts, where earthy brown foregrounds merge into woodland and meadow greens and again into the hazy blues of distant mountains - do not differ from those of his predecessors, particularly David.
Yet the picturesque melancholy with which he invested the woods and rivers and the great ghostly rocks that jut up abruptly in the middle distance of such paintings as his Baptism of Christ (c. 1515) and his Charon Crossing the Styx (1520-24) strike a personal note that won Patinir instant success and many imitators. Patinir’s favourite subject was the Holy Family’s flight into Egypt, which he depicted in many versions. | © Encyclopædia Britannica, Inc.
Joachim Patinir, o Patinier o Patiner (Dinat o Bouvignes, 1485 circa - Anversa, 1524), è stato un pittore Fiammingo**, principalmente attivo ad Anversa.
Specializzato in paesaggi e soggetti storici, fu uno dei primi specialisti nella rappresentazioni di vedute, raccogliendo l'eredità della scuola danubiana.
Formatosi a Bruges presso Gerard David**, si trasferì ad Anversa dove nel 1515 si iscrisse alla locale gilda dei pittori. Una mancanza quasi assoluta di documentazione sulla sua vita a la sua opera rende particolarmente difficile la ricostruzione della sua attività, aggravata dalla confusione che si è accumulata nei secoli riguardo alle numerose opere non autografe ed alle mediocri derivazioni di seguaci e copisti. Solamente cinque quadri sono firmati dall'artista, anche se molti altri lavori gli sono stati attribuiti, grazie ad una certa affinità stilistica; a tal riguardo basti pensare che solo il Prado, a Madrid ne espone ventuno.
In gioventù dovette sicuramente guardare alle opere di Hieronymus Bosch**, dal quale riprese il gusto visionario e la particolare capacità di evocare scenari fantastici pieni di dettagli realistici assemblati in maniera fantasiosa. La sua evoluzione artistica lo condusse alla produzione di opere paesaggistiche contenenti figure di grandi dimensioni, fino ad una miniaturizzazione delle stesse, tale da renderle elementi di un microcosmo.
Gradualmente i paesaggi presero il sopravvento, giocati su toni di verde e di blu cobalto, con accesi contrasti tra parti di territorio serenamente abitate e parti selvagge, sconvolte da una natura bizzarra e densa di suggestioni.
Se la sua arte eccelleva, come si è detto, nel paesaggio, più limitato era nella pittura di figure, che considerava certamente un soggetto poco attraente, più che altro un pretesto per mettere in scena le sue ambiziose vedute naturali. Per questa ragione si legò ai principali maestri anversesi, tra cui in particolare Quentin Metsys, al quale chiese talvolta di dipingere le figure nelle sue opere.
Fu zio di Herri met de Bles, col quale contribuì a creare lo stile paesaggistico. | © Wikipedia