Benedetto Luti (17 November 1666 - 17 June 1724) was an Italian painter.
In 1691, he moved to Rome, where he was patronized by Cosimo III de' Medici, Grand Duke of Tuscany, an enthusiast of Luti's pastel portraiture.
Luti was one of the first artists to work in pastels as the final composition as opposed to initial studies for paintings or frescoes.
He also worked in oils and painted frescoes, including for the Basilica di San Giovanni in Laterano.
Luti was also a successful art dealer and ran a school of drawing; among his pupils were Giovanni Domenico Piastrini, Giovanni Paolo Panini, Claude Arnulphy, Jean-Baptiste van Loo, William Kent, Charles-André van Loo, Gaetano Sardi, Agostino Ratti, Pietro Bianchi and Placido Costanzi.
Knighting
In 1720, he was knighted in the Academy of St Luke of Rome and elected Principe.
The appointment was not without controversy, since some:
"could not find anything (of Luti's) worthy of memory for the benefit of the arts. Pascoli's of account Luti, found him a deep intellect, and even more knowledgeable of the works that he draws, although ... because he knew too much and was never satisfied, he oftentimes recycled thoughts and figures: he did not make friends with anyone, and for this reason, when was elected Prince of the Academy, there was not much applause".
The next year he dedicated himself to painting frescoes the cupola of the Church of Santi Luca e Martina in Rome. | © Wikipedia
Benedetto Luti (1666-1724) è stato un pittore Italiano.
Nato a Firenze, Benedetto Luti si formò artisticamente nella città natale presso lo studio del Gabbiani spinto dal padre Jacopo.
Dopo il primo periodo di apprendistato fiorentino, Luti si trasferì a Roma nel 1691, grazie all'aiuto di Cosimo III de' Medici, che ne apprezzava le qualità di ritrattista a pastello.
A Roma Luti, dove poté giovarsi dei consigli di Ciro Ferri, divenne, insieme a Giuseppe Bartolomeo Chiari, uno dei più prestigiosi artisti della corrente classicista del XVIII secolo, derivata dagli insegnamenti di Carlo Maratta e Francesco Trevisani, ma fu anche collezionista e mercante d'arte.
Autore spesso di pastelli o di opere di piccolo formato, Luti si cimentò solo in pochi casi in imprese di ampio respiro: basti citare la decorazione, con l'apoteosi di Martino V, della sala del Trono di Palazzo Colonna, la tela con San Carlo Borromeo e gli appestati della galleria di Schlessheim e la Vestizione di San Ranieri per il Duomo di Pisa, 1712.
Una delle sue opere migliori è la tela ovale con il Profeta Isaia (1718) nella navata della Basilica di San Giovanni in Laterano, appartenente al ciclo di lavori promossi da papa Clemente XI.
Nella chiesa del Crocifisso di Pontedera è presente una sua tela con La madonna del Rosario.
Fu insegnante di disegno nell'Accademia di Francia di Palazzo Mancini.
Tra gli allievi della sua celebrata scuola di disegno vanno ricordati alcuni artisti di primo piano come Giovanni Paolo Pannini, Jean-Baptiste van Loo, Giovanni Antonio Grecolini e Charles-André van Loo.
Fu anche membro dell'Accademia di San Luca che diresse nel 1720.
Benedetto Luti, divenuto con il tempo molto apprezzato anche all'estero, dipinse «molti anni per la Francia, per l'Inghilterra, e per la Germania» come afferma lo storico perugino Lione Pascoli nel suo Vite de' pittori, scultori, ed architetti moderni. | © Wikipedia