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Lorenzo Lotto | The Recanati Polyptych / Il Polittico di Recanati, 1506-1508


The Recanati Polyptych is a painting by the Italian Renaissance painter Lorenzo Lotto*, executed in 1506-1508 and housed in the Civic Museum of Villa Colloredo Mels, Recanati, Italy. The work is dated and signed Laurent[ius] Lotus MDVIII.

Lotto began to work on the piece in 1506 as a devotional for the church of San Domenico in Recanati. The work was seen and described complete and in situ by Giorgio Vasari* in his Vite, who said Lotto was still young and followed partly the manner of the Bellini*, partly that of Giorgione*.






By 1861, the polyptych was disassembled, but was later recomposed and transferred to the Communal Art Gallery. San Domenico still contains a Lotto fresco depicting St Vincent Ferrer.
Description
The polyptych includes a larger altarpiece in the center, flanked by two smaller ones in the same shape. At the top are two side panels with Saints, and a top rectangular one depicting the Pietà.
The polyptych scheme, related to a 15th-century old fashioned scheme, was perhaps chosen by the friars of the convent: Lotto anyway developed it into a single composition, at least in the lower panels, with a scene set under a loggia with a coffered barrel vault in center and two minor vaults at the sides, while in the background is a landscape representation.
The niches in the background, featuring Byzantine-style mosaics, are inspired by earlier works by Giovanni Bellini*, while the checkerboard pavement is an example of knowledge of the geometrical perspective introduced by the Italian Renaissance in the 15th century.

The panels are:
  • Madonna with Child, Angels and Saints (center, 227x108 cm);
  • Saints Thomas of Aquino and Flavian (left, 155x67 cm);
  • Saints Peter of Verona and Vitus (right, 155x67 cm);
  • Saints Lucy and Vincent Ferrer (upper left, 67x67 cm);
  • Saints Catherine of Siena and Sigismund (upper right, 67x67 cm);
  • Pietà (top, 80x108 cm).
The presence of Dominican saints is connected to the order who held the church, while Flavian and Vitues are the patrons saints of Recanati. Saint Dominic himself is portrayed in the central panel while receiving the white scapular from the Virgin. Next to Dominic are two little musician angels, who are scared by him. | © Wikipedia





Il Polittico di Recanati è un dipinto a olio su tavola (307x242 cm) di Lorenzo Lotto*, databile al 1506-1508 e conservato nel Museo civico Villa Colloredo Mels a Recanati. L'opera è firmata e datata "Laurent[ius] Lotus MDVIII".
  • Storia
Il 20 giugno 1506, Lorenzo Lotto* era a Recanati per firmare il contratto per un grande polittico per la chiesa di San Domenico. I lavori iniziarono a ottobre e si conclusero nel 1508, quando venne apposta la firma sulla tavola.
Nel 1861 lo videro nella chiesa Cavalcaselle e Morelli, registrando come fosse già smembrato e privo della cornice originale e della predella. In seguito venne ricomposto in una cornice in stile e collocato nel palazzo comunale.
  • Descrizione e stile
Il polittico è composto da un'ancona centinata principale, attorno alla quale si dispongono altri due pannelli minori della stessa forma e, in alto, due riquadri laterali con Santi e una cimasa rettangolare con la Pietà. 
Lo schema quattrocentesco del polittico venne probabilmente scelto dagli stessi committenti, ma l'artista lo sviluppò in una composizione unitaria, almeno per i pannelli inferiori, come se la scena si svolgesse sotto un loggiato, con volta a botte cassettonata al centro e due volte minori ai lati e con l'apertura verso il paesaggio alle estremità. Sicuramente la cornice originaria doveva enfatizzare la scansione degli spazi, simulando probabilmente gli elementi architettonici di una loggia che si raccordavano a quelli dipinti. 
Le nicchie dello sfondo, con le calotte decorate da mosaici alla bizantina, si rifanno ad alcune pale di Giovanni Bellini*, così come alla cultura prospettica quattrocentesca rimanda il pavimento a scacchi.

I pannelli sono così divisi:
  • Madonna col Bambino, angeli e santi (al centro 227x108 cm);
  • Santi Tommaso d'Aquino e Flaviano (a sinistra, 155x67 cm);
  • Santi Pietro martire e Vito (a destra, 155x67 cm);
  • Santi Lucia e Vincenzo Ferrer (in alto a sinistra 67x67 cm);
  • Santi Caterina da Siena e Sigismondo (in alto a destra 67x67 cm);
  • Pietà (in alto al centro (cimasa), 80x108 cm).
Spicca la presenza di santi domenicani, legati all'ordine che gestiva la chiesa, e dei patroni di Recanati, Flaviano e Vito.
Nella tavola centrale Maria, col Bambino benedicente in grembo, è nell'atto di consegnare, per intercessione di un angelo, lo scapolare bianco dei domenicani a san Domenico: il santo è infatti raffigurato in ginocchio ai piedi del trono.
Moderno è il voluto squilibrio verso sinistra (come nella Pala di Santa Cristina), così come la luce fredda e differenziata, tra zone più o meno esposte ai raggi solari, che non esita a lasciare in ombra personaggi come i due vescovi ai lati del trono di Maria.
Un altro elemento innovativo, tipico dell'ironia di Lotto, sono i due angioletti musicanti alla base del trono, che si ritraggono spaventati dall'apparizione del santo.
Nella Pietà campeggia il corpo morto di Cristo tra figure che emergono dallo sfondo scuro: un angelo, Nicodemo, la Maddalena e forse la Madonna, che si copre il viso piangente.
Forte è l'effetto di drammaticità, acuito dalla luce fredda, la composizione serrata e la ricchezza di gesti e atteggiamenti, resi più espressivi da un leggero sovradimensionamento delle mani. | © Wikipedia