Elin Kleopatra Danielson-Gambogi (3 September 1861 - 31 December 1919) was a Finnish painter, best known for her realist works and portraits. Danielson-Gambogi was part of the first generation of Finnish women artists who received professional education in art, the so-called "Painter sisters' generation".
The group also included Helene Schjerfbeck.
Early life and studies
Elin Danielson was born in the small village of Noormarkku, near the city of Pori in Western Finland to Karl Danielson and Rosa Amalia Danielson.
Her early years were however spent at Ilmajoki as her father attempted farming there. Because of the Finnish famine of 1866–68, the farm failed. After being forced to sell the farm, her father Karl shot himself.
Her mother Rosa returned to Noormarkku with her two daughters.
At the age of 15, Danielson moved to Helsinki and began studying in the Academy of Fine Arts where her teachers included Carl Eneas Sjöstrand and Hjalmar Munsterhjelm. In 1878, Danielson started courses with Adolf von Becker
Paris
In 1883 she left for Paris. She took lessons at the Académie Colarossi and painted in Brittany during the summertime. A few years later she returned to Finland and lived with her relatives in Noormarkku and Pori.
In 1888 she opened an atelier in Noormarkku.
During the 1880s and 1890s she also worked as a teacher in several art schools around Finland.
Italy
In 1895 she received a scholarship and traveled to Florence, Italy.
A year later she moved to the village of Antignano and married an Italian painter, Raffaello Gambogi (1874-1943).
They had exhibitions in Paris, Florence and Milan and in many Finnish cities, and their paintings were also included in the 1900 World's Fair in Paris.
Elin Danielson-Gambogi died of pneumonia in Antagnano and was buried in Livorno.
Legacy
Because of her choice of rare subject matters that often even caused some offence, Danielson is now seen as one of the central artists of the Golden Age of Finnish Art.
Elin Danielson-Gambogi was included in the 2018 exhibit Women in Paris 1850-1900. | © Wikipedia
Elin Danielson-Gambogi Kleopatra (3 settembre 1861-31 dicembre 1919) è stata una pittrice Finlandese, meglio conosciuta per le sue opere realiste ed i ritratti.
Biografia
Elin Kleopatra Danielson nacque a Noormarkku, presso la città di Pori, nella Finlandia occidentale, in una famiglia di funzionari e di militari. I suoi genitori, Karl Emil Danielson e Rosa Amalia Gestrin, avevano avuto, pertanto, un'educazione piuttosto rigida che le trasmisero.
Nel 1871 la fattoria di famiglia fece fallimento e suo padre si suicidò l'anno seguente. Nonostante le difficoltà finanziarie, la madre di Elin riuscì a sostenere le spese dei suoi studi, aiutata dal fratello Mauritz.
Questi continuò, in seguito, a sostenere economicamente la nipote quando ella, all'età di quindici anni, si iscrisse alla scuola di disegno dell'Accademia di belle arti di Helsinki. Elin studiò quindi il disegno, la prospettiva, la pittura paesaggistica e la pittura su porcellana.
Uscita dalla scuola dell'Accademia, continuò a studiare presso l'atelier privato del pittore Adolf von Becker e nel 1880 ottenne il diploma di insegnante. Nello stesso anno fece la sua prima mostra e aprì un suo piccolo atelier a Noormarkku.
Nonostante questi primi risultati positivi, Elin non si sentì ancora pronta ad intraprendere una carriera professionale di artista. Si dedicò, pertanto, all'insegnamento in diverse scuole finlandesi e ad ulteriori studi sino al 1883, anno in cui vinse una borsa di studio per recarsi a Parigi.
Trasferitasi quindi nella Ville Lumière, vi trascorse la maggior parte degli anni 1880, studiando presso l'Académie Colarossi e in altre Scuole d'arte private. Fra i suoi maestri vi furono Gustave Courtois e Louis-Joseph-Raphaël Collin, come anche Auguste Rodin, presso il cui atelier ella apprese le nozioni di base della scultura.
Gli inizi
Durante questi anni di studio in Francia, Elin passava spesso l'estate in Bretagna, al pari di tanti altri pittori che lavoravano o studiavano a Parigi. La bellezza dei luoghi la induceva a dipingere paesaggi e l'influenza del movimento naturalista e della concezione realista, in particolare delle opere di Jules Bastien-Lepage, rese la sua tavolozza assai più luminosa e variegata.
Terminati i suoi studi parigini Elin rientrò in patria, dove visse fra Helsinki e Noormarkku.
Si aggregò quindi alla "Colonia di Önningeby", una cerchia di pittori finlandesi e svedesi che solevano radunarsi nell'arcipelago di Åland e che era stata fondata e condotta da Victor Westerholm. Il grande pittore finlandese le fu molto amico ed ella restò in contatto con lui per tutta la vita.
Negli anni che seguirono Elin Danielson visse fra la Finlandia e Parigi, arricchendo la sua esperienza e le sue conoscenze. Dal 1887 partecipò a diverse mostre in Finlandia, dove si fece notare per i suoi ritratti di donne, riprese in situazioni del tutto banali, domestiche, a volte moderatamente intime, che però esaltavano la figura femminile.
Queste tele vennero invece giudicate volgari ed indecenti. Elin, allora, maturò sempre di più una posizione assai critica nei riguardi della condizione della donna nella società, ed ella stessa finì per condurre una vita anticonformista, intrattenendo anche relazioni sentimentali con diversi artisti, fra i quali lo scultore norvegese Gustav Vigeland.
L'Italia
Nel 1895 Elin Danielson beneficiò di una borsa di studio per un soggiorno in Italia e si recò a Firenze, restandovi per quattro mesi. Innamoratasi dell'Italia, decise di trasferirvisi. Dovette però tornare per un anno in Finlandia, dove realizzò una pala d'altare per la chiesa di Kimito. Poi lasciò la sua terra, che non avrebbe più rivisto, e si stabilì definitivamente in Italia, in un primo tempo a Firenze, poi a Torre del Lago e infine ad Antignano, un borgo a sud di Livorno, oggi divenuto un quartiere della città.
Nel 1897 conobbe il pittore italiano Raffaello Gambogi, di 13 anni più giovane di lei, che sposò l'anno seguente. Ma la vita in Toscana e la condizione matrimoniale definirono un ambiente e un tipo di vita totalmente nuovi per lei, sì da determinare un profondo cambiamento nel suo stile di pittura, come anche in quello del marito, poiché essi si influenzarono reciprocamente.
I due coniugi parteciparono a numerose esposizioni a Milano, Firenze, Parigi ed in Finlandia.
Fu anche presente con una tela all'Expo di Parigi del 1900.
Col passare del tempo, Elin conobbe finalmente il successo: fra i vari riconoscimenti ella ricevette un premio dalla Città di Firenze ed il re Umberto I acquistò una sua tela.
A questi successi professionali, però, si affiancarono problemi e turbamenti privati. Gambogi si lasciò coinvolgere in una relazione con la pittrice Dora Wahlroos e, cosa più grave, cominciò a manifestare segni di psicopatia e di squilibrio mentale.
Così, gli ultimi anni della vita di Elin Danielson furono segnati da pesanti difficoltà finanziarie e da intime amarezze.
Nel 1914 lo scoppio della prima guerra mondiale rese quasi impossibile vendere le sue opere e le impedì di tornare nel suo paese natale.
L'indigenza e la tristezza invasero la sua vita.
Nel 1919, quando aveva solo 58 anni, contrasse una polmonite che non le lasciò scampo: l'ultimo giorno di quello stesso anno Elin Danielson si spense.
Fu sepolta a Livorno.
Riconoscimenti
L'isola di Åland ha emesso una serie di francobolli su cui è riprodotta un'opera di Elin Danielson Gambogi.
Premio della Città di Firenze.
Acquisto di una tela da parte del re Umberto I. | © Wikipedia