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Paolo Fiammingo | Mannerist painter

Pauwels Franck known in Italy as Paolo Fiammingo and Paolo dei Franceschi (c. 1540 - 1596), was a Flemish painter, mainly of landscapes with mythological and religious scenes, who was active in Venice for most of his life.
He was likely born c. 1540 but his birthplace is not known. He became a member of the Antwerp Guild of Saint Luke in 1561. He is recorded in Venice from 1573 but was likely an assistant in Tintoretto’s workshop there already in the 1560s. He worked in Venice for the rest of his career. He opened a successful studio in Venice, which received commissions from all over Europe.








He painted landscapes with religious scenes but is mainly known for his mythological scenes. The latter were inspired by Giorgione but were treated by Franck with a Venetian softness and grace and set in dreamlike landscapes. These landscapes anticipate the Italianate Flemish school later associated with Paul Bril and Jan Brueghel the Elder. A good example is the Landscape with the Expulsion of the Harpies (National Gallery London, 1592-6).
Between 1580-1592 he painted twelve works depicting The Four Ages of Man for the Fugger family for their new Castle Kirchheim in Württemberg. These paintings remained united for a long time and were photographed at the end of the 19th century. The photos are an important source for understanding the work of Franck. The Fugger collection became dispersed and some of the works have appeared recently at auctions.
His masterpieces are the four Allegories of Love (Kunsthistorisches Museum Vienna, c. 1585), including the Amore letheo, the Punishment of Love, Reciprocated Love and Love in the Golden Age. These last two works became rapidly known through prints made by Agostino Carracci. It has been suggested that Carracci's reproduction of Love in the Golden Age was the inspiration for Matisse's Le bonheur de vivre (Joy of Life).
A painting by Franck of The Triumph of the Virtues over the Vices was sold at Sotheby's in 2011 for £121.250. Another work, the Ascension of Virtue, was sold in 2008 for €168,750 in Amsterdam. Wikipedia
































FRANCK (Francken), Pauwels (Paolo Fiammingo) - Non si conosce l'esatta data di nascita di questo pittore originario di Anversa: probabilmente nacque negli anni Quaranta del XVI secolo. Secondo il Ridolfi (1648) alla morte (1596) avrebbe avuto cinquantasei anni, ma dai necrologi dei provveditori alla Sanità (Hadeln, 1924) risulta averne avuti cinquanta. Iscritto nel 1561 nella gilda di S. Luca ad Anversa, con il nome di "Pauwels Franck", compare dal 1584-1596 nella fraglia dei pittori di Venezia come "Paulo Fiamengo".
La prima opera datata a lui collegabile, l'incisione con la Maddalena penitente tratta da Gaspare Oselli nel 1573 a Venezia da una invenzione di "Paulus francisci Antwerpis", offre la preziosa informazione che l'artista in quell'anno si trovava già nella città lagunare. A giudicare dalla sua produzione il Franck dovette risiedere qualche tempo a Firenze, lavorando forse nella cerchia dello Stradano (Mason Rinaldi, 1970).

Verso la fine degli anni Settanta il Franck doveva essersi ben ambientato a Venezia: intorno al 1578 si colloca il S. Girolamo della chiesa arcipretale di Mirano e, quasi contemporaneamente, la collaborazione con J. Tintoretto per lo scenario paesaggistico nel dipinto con S. Rocco nel deserto nella chiesa di S. Rocco a Venezia (Mason Rinaldi, 1965) a conferma dell'affermazione del Ridolfi (II, 1648, p. 81), secondo il quale, tra tutti coloro che volevano andare alla sua scuola, Tintoretto tratteneva solo "quelli, da' quali poteva ricevere alcuna servitù. Tra quali furono Paolo Fiamingo e Martin de Vos, che gli servirono tal'hora del far de' paesi nelle opere sue".

Nel 1580 ebbe inizio il lungo rapporto del Franck con Hans Fugger che gli commissionò vari cicli di pitture per il suo castello di Kirchheim, in Baviera, diventando il suo maggiore committente. Già dal primo ciclo con i Trionfi degli Elementi, di cui rimangono solo il Trionfo del Mare (il cui disegno preparatorio è conservato nella Christ Church Library di Oxford) e quello della Terra (entrambi in collezioni private: Mason Rinaldi, 1978), si palesa la scelta di un repertorio che ha riscontro soprattutto nella vena profana e intellettualisticamente allegorica dell'arte fiorentina della seconda metà del Cinquecento e il cui esempio più compiuto e coerente si trovava nello studiolo di Francesco I. Intorno al 1582, anno di riconsacrazione della chiesa, si colloca probabilmente la prima grande commissione del Franck come artista indipendente a Venezia: il complesso di opere per l'oratorio di S. Nicolò della Lattuga o dei Frari, che comprende la Pietà con i ss. Andrea e Niccolò (ora nei depositi delle Gallerie dell'Accademia), le quattro portelle d'organo con Adamo, Eva, Caino e Abele (in deposito presso la Prefettura di Venezia) e una Predica del Battista ritenuta perduta e ritrovata nei depositi della Pinacoteca di Brera (Meijer, 1990); quest'ultima, in particolare, segna il momento di maggior vicinanza con Paolo Veronese, ugualmente coinvolto nella decorazione dell'edificio.

Dove il Franck ebbe, però, agio di esprimere più liberamente la propria inclinazione è in un gruppo di dipinti databili intorno alla metà del nono decennio, tra cui le Divinità in un paesaggio (Innsbruck, Castello di Ambras), le allegorie dei Sensi (Kirchheim, collezione Fugger), e I quattro diversi modi di amare (Vienna, Kunsthistorisches Museum). Molto legati al manierismo fiorentino, essi testimoniano tuttavia come il linguaggio dell'artista si stesse addolcendo attraverso la cultura figurativa veneta che sembra stemperare la struttura plastica dei grandi nudi in primo piano attraverso l'ampia trama paesaggistica.

Nel 1585-86 si collocano documentariamente (Lill, 1908) i quattro Trionfi dei Continenti per Fugger e stilisticamente il telero per la sala del Maggior Consiglio in palazzo ducale a Venezia con il Doge Ziani che riceve la benedizione da Alessandro III, in cui è avvertibile lo sforzo di adeguarsi a strutture linguistiche del tardomanierismo veneziano, tintorettesco in particolare.
Al genere più propriamente bucolico appartengono, invece, le allegorie delle Stagioni del Museo del Prado (in deposito al Museo di Santa Cruz e nella Casa del Greco a Toledo), nelle quali attraverso la riproduzione delle attività umane in campagna il Franck ricercava una nuova iconografia con esiti vicini a quelli della bottega bassanesca.
Nel 1592 il Franck stava lavorando per Fugger a un ciclo con le rappresentazioni dei Pianeti. Degli otto dipinti, sette sono stati ritrovati (Mason Rinaldi, 1968) nei depositi delle Bayerische Staatsgemäldesammlungen di Monaco sotto il nome di Andrea Vicentino, e lo mostrano impegnato nella resa delle complesse relazioni tra le divinità e virtù tutelari dei singoli pianeti e le sfere di influenza sugli esseri umani sulla base delle Imagini degli dei degli antichi di V. Cartari (Venezia 1556). Le innovazioni lodate dal Ridolfi (1648), legate alla resa del paesaggio, si riscontrano specialmente nell'ultima fase della sua attività, anche se vi erano state anticipazioni anteriori. Già due composizioni per Kirchheim databili tra il 1589-1591, la Scena pastorale e il Paesaggio con Diana, si erano configurate come dei veri e propri interni boschivi, puri paesaggi che non trovano riscontro nella pittura veneziana del tempo. Nel successivo dipinto I figli di Borea che inseguono le Arpie e nel suo pendant con un episodio della vita di Medea della National Gallery di Londra, la mitologia diviene mero pretesto per uno scenario naturalistico visto dall'alto. La veduta a volo d'uccello si abbassa nella produzione estrema, per lasciare maggior spazio al cielo, nella Fuga in Egitto di Praga (Pinacoteca del Castello), nel Paesaggio con satiri, ninfe, Mida e Pan e nel Paesaggio con Diana e ninfe di Berlino (Gemäldegalerie), in cui la rappresentazione del paesaggio diventa di primaria importanza, tanto che le figure appaiono solo come espressione della natura stessa.
Il Franck morì a Venezia il 20 dic. 1596. | di Stefania Mason ©Treccani,  Dizionario Biografico degli Italiani