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Gustave Loiseau | Paris painting


French painter🎨 Gustave Loiseau (3 October 1865-10 October 1935) was born in Paris into an affluent commercial family.
He was largely self-taught and during his youth he worked with a decorator, painting the outskirts of Paris in his free time.
An inheritance from his grandmother provided him with a certain degree of financial comfort and independence that allowed him to concentrate fully on paining and to move to Montmartre.
Here he met Maxime Maufra, with whom he remained friends for the rest of his life.
He enrolled at the École des Arts Décoratifs for a year, the only training in colour and drawing which he received.


In 1888 Loiseau visited Pont-Aven with Maufra, where he met Henry Moret🎨 and Paul Gauguin🎨. After this first visit he made frequent trips to the town.
From 1893 onwards he exhibited at the Salon des Indépendants and after 1895 at the Galerie Durand-Ruel.
In 1894 Loiseau again met Gauguin in Paris where the latter gave him a canvas of a still life. At the beginning of this century the artist made a number of journeys along the Seine, to Pont-Aven and the Channel coast.
Between 1902-1904 he visited Étretat, Fécamp and Dieppe.
Loiseau painted the Seine as it ran through Paris, Herblay, Marly-le-Roi and Triel as well as its tributaries, especially the Yonne from Auxerre onwards.



His canvases reveal an interest in depicting the effects of rain, frost, fog, morning mist and overcast skies with the clouds filtering the rays of sun.
In order to create a more melancholy landscape he always avoided the intense and vibrant light found in the work of the Impressionists.
During the 1920s Loiseau became interested in still-life painting, either flowers-in this case Gauguin's influence was notable-or fish.
Scenes of Paris in a range of colours that create a vibrant, joyful mood also occupy an important place within his production. Loiseau died in Paris in 1935. | © Thyssen-Bornemisza National Museum






















































Gustave Loiseau🎨 (Parigi, 3 ottobre 1865 - Parigi, 10 ottobre 1935) è stato un pittore Francese🎨. Appartenne al movimento dei Post-impressionisti.
Nato a Parigi da una famiglia di macellai originaria della Val-d'Oise, Gustave Loiseau visse l'infanzia e l'adolescenza a Pontoise. All'età di quindici anni venne messo come apprendista nella bottega di un salumiere, ma, pochi anni dopo, sentì il bisogno di abbandonare l'ambiente commerciale e di avvicinarsi all'arte.
Passò quindi, sempre come apprendista, presso un decoratore amico della famiglia e la fortuna lo assistette.
Alla morte della nonna, infatti, ereditò una somma sufficiente a mantenersi nella capitale.
Si trasferì quindi a Parigi, distante solo 25 km, nel quartiere di Montmartre, e si iscrisse alla "Scuola di arti decorative".
Dopo solo un anno, però, a causa di una lite con un docente, lasciò la Scuola e iniziò a lavorare come decoratore.



Poi, un altro colpo di fortuna lo spinse più avanti: il pittore paesaggista Fernand Quignon (1854-1941) gli chiese di decorare il suo appartamento e in breve tempo lo accolse nel suo atelier e divenne il suo primo maestro e mentore. Quignon istruì Loiseau con tanta capacità e convinzione che il giovane si appassionò al punto di decidere, nel 1887, di dedicarsi totalmente alla pittura e di intraprendere la carriera dell'artista.
Sempre su suggerimento di Quignon, a partire dal 1890 Loiseau trascorse tutte le estati a Pont-Aven, alloggiando alla Pensione Gloanec con gli amici del "gruppo di Pont-Aven": Maurice Maufra, Émile Bernard, Henry Moret e soprattutto Paul Gauguin🎨 che con lui fu sempre prodigo di consigli.
In seguito, nel 1891, si trasferì a Auvers-sur-Oise, per poi tornare, nel 1904, a Pontoise, dove si stabilì e dove rimase per tutta la vita, pur mantenendo un altro atelier a Parigi nel quale si recava regolarmente.




Dal 1894 iniziò ad esporre, partecipando alla 6ª, 7ª e 8ª mostra degli Impressionisti🎨 e dei Simbolisti presso il "Barc de Bouteville". I suoi lavori furono notati dal famoso mercante d'arte Paul Durand-Ruel che lo legò a sé con un favorevole contratto.
Durand-Ruel amministrò così gran parte della produzione di Loiseau ed espose i suoi quadri anche a New York, nella galleria di cui era proprietario.
Dopo una vita priva di grandi emozioni, ma densa di lavoro e di autentica ispirazione artistica, Loiseau, mentre si trovava nel suo atelier di Parigi affacciato sulla Senna, si spense. Aveva 70 anni.
I suoi resti riposano nel cimitero di Pontoise. E a Pontoise esiste ancora il suo primo atelier.




L'espressione pittorica di Loiseau si mantenne sempre nell'alveo della corrente Post-impressionista e se egli mostrò qualche evidente influenza da parte di altri maestri, non si può che fare il nome di Claude Monet🎨, specie osservando le sue rappresentazioni dei porti, delle falesie e delle chiese, eseguite in piccole serie.
Loiseau dipingeva all'aria aperta, immerso nei paesaggi che lo ispiravano, in Bretagna, in Normandia, o anche nei centri abitati, come Moret-sur-Loing o la stessa Parigi.
Realizzò molte tele su Pontoise e sulla sua regione, come del resto fece anche Camille Pissarro, riprendendo il quartiere dell'Hermitage, la cattedrale di Saint Maclou, la banchina di Ponthuis e le sponde dell'Oise. E si portò anche in molti dei centri abitati circostanti, come Auvers, Nesles-la-Vallée, Osny e Saint-Ouen-l'Aumône.
Le opere di Loiseau rivelano anche una passione che egli ebbe in comune con altri artisti impressionisti e post-impressionisti: quella per il variare del paesaggio a seconda delle stagioni.
Oltre che fissare sulla tela i caratteri peculiari di una stagione (lo sbocciare della primavera, il biondeggiare delle messi, i tardivi raccolti dell'autunno o le prime gelate nevose dell'inverno), spesso, come altri, ritrasse il medesimo paesaggio naturale (boschi, campi, ma anche frutteti e orti) nei diversi periodi dell'anno.
Questa sensibilità per il paesaggio come genesi e non come prodotto della natura sensibile, ma anche come espressione di una naturalità assai dilatata che coinvolge spazio, tempo e loro mutazioni, si può comprendere non solo dai soggetti rappresentati, quanto piuttosto dalla tecnica di Loiseau che, rifiutando la chiarezza della figuratività immediata, lascia intuire le sensazioni e le stesse realtà solo attraverso quei codici grafici e cromatici che disvelano lo spessore e il significato estetico di un paesaggio nella sua specificità.



Come annota Didier Imbert, la sua arte si espresse a mezza voce, con discrezione e delicatezza, ma soprattutto con grande sincerità.
Se Loiseau è anche conosciuto per le sue pitture murali nelle strade di Parigi (piazza della Bastiglia, l'Etoile, ecc.), in realtà i suoi luoghi e i suoi soggetti prediletti furono le scene campestri e contadine.
Si applicò poco ai ritratti, preferendo cogliere personaggi in movimento, operai al lavoro, portuali attorno ai battelli, avventori che affollano i mercati o il traffico di automobili nei grandi boulevard o nelle piazze parigine, viste dall'alto come dall'occhio attento di una rondine che sorvola curiosa le città degli uomini.
Peraltro, sin da giovane amava dipingere anche nature morte, ed in età avanzata, fermandosi più a lungo nello studio di Parigi, ne dipinse molte.
In questi lavori Loiseau sembra voler abbandonare la pennellata e la tessitura impressionista, per lasciar affiorare quella che Imbert chiama "una risonanza classica ", una staticità che prelude ad un pacato immobilismo.