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Gustave Loiseau, il pittore che raccontò Parigi

L'espressione pittorica di Loiseau si mantenne sempre nell'alveo della corrente post-impressionista e se egli mostrò qualche evidente influenza da parte di altri maestri, non si può che fare il nome di Claude Monet, specie osservando le sue rappresentazioni dei porti, delle falesie e delle chiese, eseguite in piccole serie.
Loiseau dipingeva all'aria aperta, immerso nei paesaggi che lo ispiravano, in Bretagna, in Normandia, od anche nei centri abitati, come Moret-sur-Loing o la stessa Parigi.



Realizzò molte tele su Pontoise e sulla sua regione, come del resto fece anche Camille Pissarro, riprendendo il quartiere dell'Hermitage, la cattedrale di Saint Maclou, la banchina di Ponthuis e le sponde dell'Oise.
E si portò anche in molti dei centri abitati circostanti, come Auvers-sur-Oise, Nesles-la-Vallée, Osny e Saint-Ouen-l'Aumône.
Le opere di Loiseau rivelano anche una passione che egli ebbe in comune con altri artisti impressionisti e post-impressionisti: quella per il variare del paesaggio a seconda delle stagioni.


Oltre che fissare sulla tela i caratteri peculiari di una stagione (lo sbocciare della primavera, il biondeggiare delle messi, i tardivi raccolti dell'autunno o le prime gelate nevose dell'inverno), spesso, come altri, ritrasse il medesimo paesaggio naturale (boschi, campi, ma anche frutteti ed orti) nei diversi periodi dell'anno.
Questa sensibilità per il paesaggio come genesi e non come prodotto della natura sensibile, ma anche come espressione di una naturalità assai dilatata che coinvolge spazio, tempo e loro mutazioni, si può comprendere non solo dai soggetti rappresentati, quanto piuttosto dalla tecnica di Loiseau che, rifiutando la chiarezza della figuratività immediata, lascia intuire le sensazioni e le stesse realtà solo attraverso quei codici grafici e cromatici che disvelano lo spessore e il significato estetico di un paesaggio nella sua specificità.


Come annota Didier Imbert, la sua arte si espresse a mezza voce, con discrezione e delicatezza, ma soprattutto con grande sincerità.
Se Loiseau è anche conosciuto per le sue pitture murali nelle strade di Parigi (Place de la Bastille, l'Etoile, ecc.), in realtà i suoi luoghi ed i suoi soggetti prediletti furono le scene campestri e contadine.


Si applicò poco ai ritratti, preferendo cogliere personaggi in movimento, operai al lavoro, portuali attorno ai battelli, avventori che affollano i mercati od il traffico di automobili nei grandi boulevard o nelle piazze parigine, viste dall'alto come dall'occhio attento di una rondine che sorvola curiosa le città degli uomini.
Peraltro, sin da giovane amava dipingere anche nature morte, ed in età avanzata, fermandosi più a lungo nello studio di Parigi, ne dipinse molte. In questi lavori Loiseau sembra voler abbandonare la pennellata e la tessitura impressionista, per lasciar affiorare quella che Imbert chiama "una risonanza classica", una staticità che prelude ad un pacato immobilismo.