Adolfo Tommasi (1851, Livorno - 1933, Florence) was an Italian painter.
Having left Livorno, Tommasi moved to Florence, where he attended the Academy of Fine Arts and met Silvestro Lega, who taught Adolfo’s younger cousins Angiolo and Ludovico and spent a great deal of time with the Tommasi family. He also briefly studied under Carlo Markò the Younger, but the style of academic painting did not appeal to him.
The first exhibited work, Monte Acuto, won an award in 1877 at Florence, on the occasion of the Artistic-Industrial exhibition for the Feast of San Giovanni.
In the 1880 exhibition at Turin, his Dopo la brinata generated controversy.
The subject of the painting was a cabbage field affected by frost.
The complaints took aim at the subject that it was a vast field of cabbages affected by frost.
Some professors like Rivalta and Cecioni, thought him worthy of a top prize, who was indignant that he had not been discarded.
Many newspaper printed bitter criticism, even calling it the work of a madman, and was also censored by Enrico Panzacchi, but others gave it large commendations. It was defended by Signorini.
The illustrated magazine L'Art of Paris praised him.
Having learned the technique of painting from life (dal vero, that is, outdoors, outside the studio, and from direct observation), he presented a markedly naturalistic work at a show of the Società Donatello in 1880 and took part over the following years in the national exhibitions held in Turin (1884), Venice (1887) and Bologna (1888).
In 1884 at Turin, exhibits: il fischio del vapore (The Steam Whistle), acquired by the Government for the Galleria Nazionale d'Arte Moderna of Rome. Camillo Boito in the journal New Anthology noted it mixed modern machinery with simple peasant images.
Other works include: Littorale Toscano (1887); Sull'Aia, (1888, Vienna); Petriolo near Florence; Alla fonte; Una domenicani decembre; I nuovi viali of Florence; Le ore calde; Dopo il tramonto; Dopo l'acquazzone; Sull'imbrunire; Vagliatura del grano in montagna; Una via di Cutigliano: La Cornia; Uggia; Lago Scaffalalo; Bella riva sull'Arno; Libro Aperto (Appennino Pistoiese); Caccia ai germani; Snows of March; A far rena; I fiori per l'Angelo; Un giorno di scirocco a Peretola; La malerba; Strada provinciale genovese; Bagno di sole; Pineta nella riviera; Antignano; Dopo un giorno di libeccio ; Sole di settembre; Un giorno di freddo a Florence; Corollare for the via di Montenero; Caccia ai pettirossi; Di marzo; Ponte a Greve; La fonte; Fiori d' aprile; L'uscita dalla messa; June mid-day; December; Contro luce; Dopo la brina; Primavera; Return from Market; and finally, In parco e Dopo il tramonto.
Awarded a gold medal at the International Exposition of Watercolors, held by the 1893 Milanese Society for the Fine Arts and Permanent Exposition, he produced illustrations for his friend Giovanni Pascoli’s collection of poems entitled Myricae the following year.
He painted a series of views of ancient villas and gardens at the end of the century and experimented during his last years of activity with a mixed technique of oils and pastel.
Tommasi, Adolfo - Pittore, nato a Livorno il 25 gennaio 1851, morto a Firenze il 5 ottobre 1933. Di famiglia amica e ospitale ai "Macchiaioli" (v.), compiuti in patria gli studî liceali e studiatovi il disegno, a Firenze si dedicò alla pittura col paesista Carlo Markò figlio e all'Accademia, disertandola ben presto per frequentare il Fattori, il Lega, il Signorini.
Nel 1880 espose a Torino Dopo la brina: un vasto campo di cavoli, che sollevò una polemica tra Panzacchi, Cecioni e Signorini; e continuò a dipingere paesi e marine con schietta sincerità.
Dopo non felici tentativi di impressionismo e plenarismo alla francese, tornò alla tradizione toscana; ma specialmente in una serie di pastelli, rievocanti vecchie ville italiane, ricercò taglio decorativo ed espressione poetica.
Dopo una sosta impostagli da una malattia nervosa (1907-1911) riprese a dipingere, e tra l'altro eseguì una serie di vedute delle ville lucchesi, oltre che paesi e marine, più nella nuova maniera decorativa che nella tradizionale Post-macchiaiola.
Finché nel 1925 la tarda età e la ripresa della malattia lo costringevano a un riposo assoluto.
Fu insegnante di disegno all'Accademia navale di Livorno; partecipò alle più importanti esposizioni italiane e straniere, ed a quelle di Venezia fino al 1907; fece varie mostre personali a Firenze e a Livorno.
Opere sue sono possedute dalle gallerie di Roma, Firenze, Milano, Livorno, e da gallerie straniere. | di Nello Tarchiani © Treccani, Enciclopedia Italiana