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Giambologna ~ The Rape of Sabine, 1579-83 | Loggia dei Lanzi, Florence
Giambologna ~ The Rape of Sabine, 1579-83 | Loggia dei Lanzi, Florence
The manneristic celebrated group Rape of the Sabines by the Flemish artist Jean Boulogne, better known as Giambologna (1529-1608), is part of the statuary under the Loggia dei Lanzi in Florence’s Piazza Signoria.
The massive statue is 4.10 meters high (statues became much bigger after Michelangelo’s David) and depicts a young man lifting a girl up over his shoulder, as an older man is crouched at his feet in complete dismay. For this reason, the statue is also known as the "Three ages of Man". At the base of the statue there is a bronze plaque that depicts scenes of the abduction of the Sabine women in bas-reliefs.
The statue was positioned in the Loggia della Signoria, also called the Loggia dei Lanzi, together with many other statues, including Cellini’s Perseus. At the time, the Loggia was intended as an open-air museum, as it still is today. Donatello’s bronze Judith and Holofernes was originally placed in the same position under the Loggia, however due its smaller dimensions and the scene it represents, it was moved to the Arengo in Palazzo Vecchio. Giambologna’s statue substituted it in 1583.
The Rape of the Sabines marked the climax of Giambologna's career as an official Medici sculptor. This great marble was unveiled in the Loggia dei Lanzi in January 1583 in place of Donatello's Judith. The group is indebted to Giambologna's study of Hellenistic sculpture, particularly in the voids which penetrate the three interlocked figures. On a technical level it represents the fullfilment of an aspiration from antiquity. Ancient sources record sculptures made from a single block, a claim which the Renaissance discovered was not true. Giambologna intended to surpass antiquity by sculpting a large group from a single block that also involved a complicated lift. The result is the first sculpture with no principal viewpoints, it forms a spiral that is the culmination of the "figura serpentina".
Il cosiddetto Ratto delle Sabine è una statua, opera di Giambologna, che fa parte dell'arredo Granducale della Loggia de Lanzi in piazza della Signoria a Firenze.
La statua è alta 4,10 metri (le dimensioni delle sculture crebbero molto dopo che Michelangelo scolpì il David) e rappresenta un giovane che solleva sopra la sua testa una fanciulla, mentre bloccato fra le gambe del giovane un vecchio si dispera; per questo la statua è anche nota come le tre età dell'uomo.
Nel basamento è inserita una placca bronzea con una scena del ratto, in cui le diverse possibili combinazioni fra le figure vengono ripetute in diverse dimensioni e con diverse profondità del rilievo. La statua fu inserita nella Loggia della Signoria, nota anche come Loggia dei Lanzi, insieme a numerose altre, tra cui il Perseo con la testa di Medusa di Benvenuto Cellini con l'intento da parte del Granduca di snaturare la funzione originale della Loggia, spazio fondamentale delle funzioni di rappresentanza del governo repubblicano, facendone un museo all'aperto. In quella posizione venne inizialmente collocata la Giuditta in bronzo di Donatello. Il significato simbolico e la storia della statua (la giovane ebrea che decapita il tiranno, sorta di David al femminile, era stata sequestrata dal Comune proprio alla famiglia Medici nel corso di una delle tante cacciate che questi subirono) oltre alle sue ridotte dimensioni, ulteriormente accentuate dall'immensa arcata a a tutto sesto sotto cui si veniva a trovare, ne determinarono lo spostamento sull'Arengo di Palazzo Vecchio e la sostituzione (1583) con una scultura di ben altra mole.
L'autore dell'imponente scultura, tra i capolavori del manierismo è il Giambologna, pseudonimo di Jean de Boulogne (Douai 1529 - Firenze 1608) il quale, in qualità di scultore ufficiale della Famiglia Medici ricevette la commissione. Giambologna realizzò l'opera in competizione tecnica con gli scultori della classicità (di cui si credeva a torto che fossero riusciti a scolpire grandi figure in blocchi unici di marmo). Giambologna realizzò un vero e proprio tour de force tecnico riuscendo a cavare la statua da un sol blocco di marmo, dandole inoltre un andamento estremamente variato, grandi masse e vuoti distribuiti in modo irregolare, ma soprattutto creò la prima statua con punti di vista multipli, invitando lo spettatore a crearsi un percorso a spirale per osservare l'opera da tutte le molteplici angolazioni significative.
Nel Museo dell'Accademia è conservato il modello originale in "terra cruda". La statua, esposta agli agenti naturali e ai vandali (pochi anni or sono una comitiva di ubriachi la scalò per mettere una bottiglia vuota in mano alla giovinetta, causando notevoli danni) è andata incontro a deterioramento da smog e cancro del marmo, che hanno reso necessario un ciclo di restauri.
La statua è stata quindi sottoposta a restauro nel 2001 e da allora le sue condizioni di conservazione sono state monitorate. Nel 2007 ci si è accorti della risposta non pienamente soddisfacente del marmo rispetto agli agenti atmosferici, nonostante una sostanza protettiva applicata alla statua. Nel 2008 è terminato un ciclo di studi che, secondo il parere quasi unanime dei tecnici potrebbe portare alla musealizzazione dell'opera, il che lascerebbe un grave vuoto nella scenografia di piazza della Signoria; i tecnici sono però riluttanti a provvedere semplicemente alla sostituzione con una copia poiché ciò potrebbe portare in breve allo spopolamento del museo all'aperto della piazza, con la creazione di una sorta di museo virtuale in cui tutte le statue sarebbero sostituite da anodine copie. Lo spostamento, che viene dato per inevitabile, dovrebbe portare l'opera nella Galleria dell'Accademia (quindi insieme o al posto del modello originale in "terra cruda") o a Palazzo Vecchio.