Benvenuto Cellini | Saliera or Salt Cellar, 1540-1543
The Cellini Salt Cellar (in Vienna called the Saliera, Italian for salt cellar) is a part-enamelled gold table sculpture by Benvenuto Cellini. It was completed in 1543 for Francis I of France, from models that had been prepared many years earlier for Cardinal Ippolito d'Este. The Cellini Salt Cellar depicts a male figure representing the sea and a female figure that represents the earth. A small vessel meant to hold salt is placed next to the male figure. A temple-shaped box for pepper is placed next to the female figure.
It came into the possession of the Habsburgs as a gift by Charles IX of France to Archduke Ferdinand II of Tyrol, who had acted as a proxy for Charles in his wedding to Elisabeth of Austria. It was originally part of the Habsburg art collection at Castle Ambras, but was transferred to the Kunsthistorisches Museum in Vienna during the 19th century.
The Saliera is the only remaining work of precious metal which can be reliably attributed to Cellini. It was created in the Mannerist style of the late Renaissance and allegorically portrays Terra e Mare. In Cellini's description, the sea was represented by a male figure reclining beside a ship for holding the salt; the earth he "fashioned like a woman" and placed a temple near her to serve as a receptacle for pepper. The salt cellar is made of ivory, rolled gold, and vitreous enamel. The gold is not cast in a mould but hammered by hand into its delicate shape. It stands about 26 cm tall. The base is about 33.5 cm wide and features bearings to roll it around in order to appreciate it better. Two years after finishing this work, Cellini returned to Florence, to the patronage of Cosimo I de' Medici, Grand Duke of Tuscany.
The sculpture is insured for an estimated $ 60 million (approx. $ 68.3 million in CPI-adjusted 2012 United States dollars by Uniqa Versicherungen (de), an Austrian insurance company.
Theft and return
On 11 May 2003, the Saliera was stolen from the Kunsthistorisches Museum, which was covered by a scaffolding at that time due to reconstruction works. The museum offered a reward of €1,000,000 for its recovery. The Saliera was recovered on 21 January 2006, buried in a lead box in a forest near the town of Zwettl, Austria, about 90 km north of Vienna. The thief, Robert Mang, turned himself in after police released surveillance photos of the suspect which were subsequently recognized by acquaintances. | Source: © Wikipedia
La Saliera di Francesco I è un'opera scultorea in ebano, oro e smalto, realizzata da Benvenuto Cellini al tempo del suo soggiorno in Francia, tra il 1540-1543. Di piccolo formato (è alta 26 cm), è considerato universalmente il capolavoro d'oreficeria dell'artista.
Custodita all'interno del Kunsthistorisches Museum di Vienna, è stata trafugata l'11 maggio del 2003. Dopo una fallita richiesta di riscatto, stimata per i 10 milioni, l'opera è stata recuperata il 22 gennaio 2006, all'interno di una scatoletta, in un bosco presso Zwettl, a circa 90 km dalla capitale austriaca.
Storia
Giunto in Francia nel settembre del 1540, Cellini trascorse uno dei momenti più prolifici e sereni della sua esistenza. Rassicurato da una presenza così colta e disponibile come quella di re Francesco I di Francia, sempre pronto a fornire materiali preziosi come il bronzo o l'argento per accontentare i bisogni artistici del nuovo arrivato, Cellini era consapevole di vivere un momento che mai avrebbe potuto ripetersi.
Il progetto iniziale della saliera era tuttavia di parecchi anni antecedente al soggiorno francese dell'artista. Cellini ricevette infatti una commissione simile dal cardinale Ippolito d'Este che aveva richiesto allo scultore una saliera «che avrebbe voluto uscir dall'ordinario di quei che avean fatto saliere». Per indirizzarlo sul tema, il cardinale avrebbe interpellato due colti letterati come Luigi Alamanni e Gabriele Cesano affinché potessero consigliargli l'iconografia più opportuna.
Benvenuto, sebbene leggermente influenzato da alcuni suggerimenti del Cesano, finì col progettare l'opera interamente da solo, ribadendo il concetto di "fare", tipico degli artisti, contrapposto all'astratto "dire" dei letterati. L'artista eseguì quindi un modello in cera della saliera, purtroppo a noi non pervenuto, che avrebbe suscitato la meraviglia del cardinale e dei suoi consiglieri. Ippolito, stupito dalla complessità dell'invenzione, rifiutò di mettere in pratica un simile progetto, giudicandolo troppo costoso e meritevole solo di un committente come Francesco I.
Cellini, non dimentico del consiglio del cardinale, avrebbe approfittato della sua nuova posizione presso la corte del re per realizzare la sua agognata ambizione.
La saliera giunse in possesso dalla casa d'Asburgo come dono da parte di Carlo IX di Francia all'arciduca Ferdinando del tirolo, per ringraziarlo del suo ufficio di procuratore del matrimonio con Elisabetta d'Austria. | Source: © Wikipedia