Domenico Morelli (1823-1901) was an Italian painter, who mainly produced historical and religious works.
Morelli was immensely influential in the arts of the second half of the 19th century, both as director of the Accademia di Belle Arti in Naples, but also because of his rebelliousness against institutions: traits that flourished into the passionate, often patriotic, Romantic and later Symbolist subjects of his canvases.
He was born to a poor family in Naples. His mother had hoped he would become a priest.
His precocious talent was noted, and he was enrolled at the Royal Academy of Fine Arts in Naples in 1836-1846, where he befriended Francesco Altamura.
His early works contain imagery drawn from the Medieval stories and Romantic poets such as Byron.
In 1845, he painted a prize-winning L' angelo che porta le anime al Purgatorio dantesco.
In 1845-46, with the painting of Saul calmato da David, and help from a generous patron, the lawyer Ruggiero, he won a fellowship to study in Rome.
In 1847-48, he painted "Il corsaio" and "Una sfida di Trovatori", the prize-winning "Bacio del Corsaro", and Goffredo a cui appare l'angelo. In 1847 at Rome, he painted a Madonna che culla il bambino, aiutata da San Giovanni.
Morelli had just returned to Naples, when the insurrections of 1848 erupted in Naples. He joined the protesters in the barricades on via Toledo, and was wounded, nearly killed, and briefly imprisoned.
In a retrospective published after his death, Isabella Anderton would label Domenico as one of the warrior artists of Italy, a group which also included Filippo Palizzi, Telemaco Signorini, Stefano Ussi, and Francesco Saverio Altamura.
Released, Morelli returned to Rome.
He painted Van der Welt in mezzo ai corsari sopra una via romita (1851) and Cesare Borgia a Capita in mezzo ad una folla di fanciulle. In 1855 at the Florentine Exposition, he displayed his famous The Iconoclasts.
He participated in the Universal Exposition in Paris in 1855. Later, in Florence, he was an active participant in the Macchiaioli discussions on Realism.
Morelli claimed that it was these discussions that made his own work less academic and helped him to develop a freer style and to experiment with color. In this period, he is grouped into the school of Realism.
In 1857, he won a contest to design the decoration of the church of San Francesco of Gaeta, a project never completed. On a trip to Milan he painted Count di Ijara, Pompeian Bath, and a Madonna Addolorata.
By 1857, he had returned to Naples, painting a Torquato Tasso. For the ceiling of the Royal chapel of Naples, he painted an Assumption of the Virgin.
He was a member of an independent society, led by his friend Filippo Palizzi, to promote the liberal arts, called the Societa Promotrice in 1862.
He was appointed consultant for new acquisitions of the Capodimonte art museum in Naples and, thus, had significant impact on the subsequent direction of the collections.
In 1868, Morelli became a professor of painting at his old Academy, which now became the Royal Institute of Fine Arts in Naples.
From that period onward, his interest turned to religious and mystical themes, drawn from mostly Christian, but also Jewish and Muslim traditions.
Perhaps best known from this period is the Assumption on the ceiling of the Royal Palace in Naples.
Morelli was also one of the collaborators for the illustrations of the Amsterdam Bible in 1895.
From 1899 until his death, he was president of the Royal Academy of Fine Arts in Naples.
Morelli late in life won many awards and distinctions. He was named honorary professor of the principal academies of Italy and Europe, commendatore of the Order of SS. Maurizio e Lazzaro and of the Order of the Crown of Italy, and cavaliere dell'Ordine civile di Savoia.
In June, 1886, he was knighted a senator by the King. He died on 13 August 1901 in Naples.
Among his many pupils were Francesco Paolo Michetti and Enrico Salfi.
Morelli designed the frescoes painted for the tomb of Giacomo Leopardi, located in the church of San Vitale at Fuorigrotta, but they were completed posthumously by his son-in-law, Paolo Vetri.
Domenico Morelli | Ritratto di Quintino Sella
Domenico Morelli (Napoli, 1823-1901) è stato un pittore e politico Italiano.
Considerato uno dei più importanti artisti napoletani del XIX secolo, fu senatore del Regno d'Italia nella XVI legislatura, fu il maestro d'arte di Vincenzo Petrocelli.
Figlio adottivo di Francesco Soldiero e di Maria Giuseppa Mappa, nel 1848 Domenico Soldiero aggiunse il cognome Morelli per poi assumerlo come unico.
Iniziò a frequentare l'Accademia di Belle Arti di Napoli nel 1836 ed i suoi primi dipinti furono improntati all'ideale romantico, con numerosi influssi medievali (fu ispirato in particolare dal poeta inglese Byron).
Nel 1848 vinse un concorso che gli permise di recarsi a studiare a Roma dove, dopo aver preso parte ai moti del 1848, fu incarcerato per un breve periodo.
Nel 1850 visitò Firenze dove ricevette il suo primo riconoscimento pubblico per la sua opera "Gli iconoclasti".
Nel 1855 partecipò, insieme a Francesco Saverio Altamura e Serafino De Tivoli, all'Esposizione Universale di Parigi e, di ritorno a Firenze, prese parte ai dibattiti dei macchiaioli sul realismo pittorico, ciò che lo condusse gradualmente ad assumere uno stile meno accademico e maggiormente libero, soprattutto nell'uso del colore; secondo i critici della pittura napoletana, la sua arte fonde verismo e tardo-romanticismo a modelli neoseicenteschi.
Negli anni sessanta, ormai tra i pittori italiani più conosciuti della sua epoca, fu nominato consulente del museo nazionale di Capodimonte relativamente alle nuove acquisizioni di opere, portando così il suo contributo alla gestione delle collezioni d'arte.
Nel 1868 ottenne la cattedra d'insegnamento all'Accademia di Belle Arti di Napoli - dove aveva studiato e dove abbe molti allievi, tra cui Giuseppe Costa, Francesco Coppola Castaldo, Giuseppe De Nigris, Raffaele Ragione e Achille Talarico.
S'interessò anche a temi religiosi, mistici e soprannaturali; infatti, di questo periodo è uno dei suoi lavori più celebri, l'Assunzione del Palazzo Reale di Napoli.
Tra i suoi lavori dell'epoca vi è anche l'eccentrica culla di Vittorio Emanuele III, conservata presso la Reggia di Caserta; questa si contraddistingue per gli eleganti lavori di intaglio in legno (l'angelo reggicortina e il Lazzariello che regge la culla vera e propria) ed i putti che decorano il bordo in conchiglia sardonica.
Dal 1874-1883 circa, Domenico Morelli dipinse quadri aventi per soggetto scene orientali, pur non essendo mai stato in quei luoghi, inserendosi così nella corrente degli orientalisti italiani che annoverò pittori come Alberto Pasini, Roberto Guastalla, Federico Faruffini, Eugenio Zampighi, Pompeo Mariani, Giuseppe Molteni ed altri.
Fu anche uno degli artisti che collaborarono alle illustrazioni della "Bibbia di Amsterdam" (1895) e, dal 1899 sino alla morte avvenuta nel 1901, fu direttore dell'Accademia di Belle Arti di Napoli.
Tra i suoi molti allievi ci sono Vincenzo Bruzzese, Antonio Mancini, Giovanni Voltini, Ulisse Caputo e Gennaro Pardo, cui si deve un ritratto postumo del maestro.
Era cognato del fisico Emilio Villari e dello storico Pasquale Villari dei quali aveva sposato la sorella Virginia.
Onorificenze
Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro;
Cavaliere dell'Ordine Civile di Savoia;
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia.