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Albert Ryder | Tonalist / Symbolist painter


Albert Pinkham Ryder, (born March 19, 1847, New Bedford, Mass., U.S. - died March 28, 1917, Elmhurst, N.Y.), American painter, noted for his highly personal seascapes and mystical allegorical scenes.
About 1870 Ryder settled permanently in New York City, where he briefly studied painting. His formal training, however, did little to affect his early work, consisting largely of naive and idyllic landscapes. He made several short trips to Europe, but the paintings in art museums interested him little. He was an imaginative, solitary painter. His lifework of about 150 paintings was produced slowly; his works are, therefore, difficult to date with certainty.



Ryder was a mystic and a romantic. Works such as Toilers of the Sea reflect his obsession with the sea as well as his notion that man is helpless against the forces of nature. Many of his works, such as his Jonah, were drawn from the Bible, while other paintings, such as Macbeth and the Witches, The Temple of the Mind, and Siegfried and the Rhine Maidens, were depictions of episodes from William Shakespeare, Edgar Allan Poe and Richard Wagner.
Ryder’s works are pervaded by thick, yellow light (usually moonlight), which heightens the mood of such paintings as The Race Track or Death on a Pale Horse. He omitted nonessential details from his paintings, concentrating instead on generalized forms and masses of colour, often applying broad, thick layers of pigment with a palette knife.



By 1900 his powers were impaired, and he injured some of his earlier paintings with misjudged reworkings. Because of his eccentric technical methods, a number of Ryder’s paintings have suffered from rapid deterioration. Toward the end of the artist’s life, his native misanthropy increased, and he died an impoverished recluse, tended only by his few remaining friends. / © Encyclopædia Britannica, Inc.



"Have you ever seen an inchworm crawl up a leaf or a twig, and then, clinging to the very end, revolve in the air, feeling for something, to reach something That's like me. I am trying to find something out there beyond the place on which I have footing" - Albert Ryder.










































Albert Pinkham Ryder (1847-1917) è stato un pittore statunitense. Ryder nacque il 19 marzo 1847 a New Bedford, una piccola città di pescatori del Massachusetts; questo influenzò la successiva arte di Ryder, che provò per tutta la sua vita un forte legame con il mare.
Nel 1867 si trasferì con la sua famiglia a New York, dove passò il resto della vita.
Nel nuovo ambiente di New York, Ryder ebbe la possibilità di conoscere da vicino i più importanti movimenti artistici del periodo.
Negli anni '70 cominciò ad esporre le sue prime opere, per lo più paesaggi con bestiame, alberi e piccole costruzioni.
Dal 1878-1887 fece parte della Society of American Artists, un gruppo di artisti il cui lavoro non si conformava agli standard accademici del tempo. Di questo gruppo facevano parte anche lo scultore Augustus Saint-Gaudens, il designer Louis Comfort Tiffany, i pittori Julian Alden Weir, Robert Swain Gifford, John LaFarge, Alexander Helwig Wyant e John Henry Twachtman.
Negli anni '80 e '90 Ryder raggiunse il suo periodo artisticamente più creativo e maturo.
La sua arte divenne sempre più poetica, tanto che scrisse talvolta delle poesie per accompagnare molti dei suoi lavori.
Rifiutando la descrizione letterale del mondo naturale, Ryder espresse le forze misteriose della natura in opere che sembrano sogni pitturati. La maggior parte di queste opere descrivono scene riprese dalla letteratura, dalla poesia e dalla leggenda, specialmente quella inglese e scozzese. L'interesse per la cultura britannica e per i soggetti gotici fu una componente importante della cultura americana di quegli anni, portando molti collezionisti americani ad ammirare il lavoro dei Preraffaelliti.
In particolare, nel lavoro di Ryder compaiono spesso episodi letterari che mettono in evidenza la sofferenza e la forza di donne che affrontano le avversità con incredibile dignità.
Le figure sono spesso stilizzate e messe in un paesaggio marino simile al sogno, in cui alla poesia si mescola un senso di malinconia.
Queste scene sono spesso illuminate da una pallida luce lunare o da una fioca luce solare soffusa da nubi misteriose, dando una sensazione di poetica solitudine.
Ryder sperimentò varie tecniche.
Lavorò per diversi anni su molte sue opere, applicando strati di colore uno sopra l'altro, spesso senza dare il tempo alle superfici di asciugare.
Talvolta applicò uno strato di pittura ad essiccamento veloce sopra uno ad essiccamento lento.
Molti dei suoi esperimenti non ebbero successo e col passare del tempo alcune sue pitture sono diventate molto più scure, altre non si asciugano completamente neppure dopo decenni ed altre ancora si frantumano.
Molti suoi lavori furono inoltre modificati da altri artisti dopo la sua morte, per cui oggi molte pitture di Ryder appaiono differenti rispetto a quando furono create.
Dopo il 1900 la creatività di Ryder diminuì drasticamente.
Per il resto della vita creò poche opere nuove, concentrandosi su piccole modifiche ad alcuni suoi lavori degli anni precedenti.
La sua personalità eccentrica e la sua timidezza lo portarono ad isolarsi, anche se mantenne contatti sociali con alcuni amici e continuò a compiere viaggi occasionali.
Fu in questi anni che, nonostante la diminuzione della sua creatività, la fama di Ryder crebbe ed importanti collezionisti d'arte americani cercarono le sue pitture per le loro collezioni e per mostre d'arte, nonostante Ryder stesso avesse perso interesse nell'esibire il suo lavoro.
Nel 1915 la sua salute peggiorò.
Ryder morì il 28 marzo 1917 a New York.
Negli anni seguenti l'interesse per le opere di Ryder continuò ad essere notevole e diverse mostre delle sue opere si tennero in molti importanti musei e gallerie degli Stati Uniti.