Jozsef Rippl-Ronai (1861-1927) was an Hungarian painter, known for working in the Les Nabis style. He first introduced modern artistic movements in the Hungarian art.
He was born in Kaposvár. After his studies at the High School there, he went to study in Budapest, where he obtained a degree in pharmacology. In 1884 he traveled to Munich to study painting at the Academy. Two years later he obtained a grant which enabled him to move to Paris and study with Munkácsy, the most important Hungarian realist painter.
In 1888 he met the members of Les Nabis and under their influence he painted his first important work, The Inn at Pont-Aven, a deeply felt work notable for its dark atmosphere. His first big success was his painting My Grandmother, 1894. He also painted in a portrait of Hungarian pianist and composer Zdenka Ticharich, 1921.
Later he returned to Hungary, where critical reception was at first lukewarm, but he eventually had a very successful exhibition entitled "Rippl-Rónai Impressions 1890-1900". He believed that for an artist not only is his body of work significant, but also his general modus vivendi, even including the clothes he wore. He thus became interested in design, which led to commissions such as the dining room and the entire furnishings of the Andrássy palace, and a stained-glass window in the Ernst Museum, (both in Budapest). Between 1911-1913 his exhibitions in Frankfurt, Munich and Vienna were highly successful. His last major work, a portrait of his friend Zorka, was painted in 1919, and in 1927 he died at his home, the Villa Roma in Kaposvár.
József Rippl-Rónai (1861-1927) è stato un pittore Ungherese, appartenente al gruppo dei Nabis.
Rónai nutriva una forte reticenza nei confronti delle teorie pittoriche e non ne abbracciò mai una. La scoperta di Pont-Aven e soprattutto dell'opera di Gauguin gli fece conoscere un'arte differente, possibile e al tempo stesso necessaria. Mediante il suo amico James Pitcairn Knowles ebbe dei contatti con i Pre-Raffaelliti inglesi e con le opere di Whistler. Fu quello il suo periodo più difficile e negativo. Eppure dipinse donne idealizzate e profili slanciati con mezzi pittorici assai poveri, che risultavano comunque assai espressivi. Dai Nabis non prese subito le caratteristiche cromatiche, quanto piuttosto la falsa prospettiva o l'assenza di essa, le figure contornate, le tinte piatte, la semplificazione. Ma mai l'esoterismo.
L'autunno del 1899, a Banyuls-sur-Mer, a casa di Maillol, gli offrì il piacere di dipingere soggetti allegri. Disse infatti: "Vivo tutto a colori, ma non ancora al sole".
Di ritorno dall'Ungheria dipinse degli interni dai colori vivi, rutilanti, facendo sparire i contorni: i colori puri, senza mescolanze, sembravano applicati a macchie. Rónai mise a punto una tecnica, che chiamò "a chicco di mais", il cui effetto decorativo è evidente, con tutte forme contornate e quindi riempite da tinte vive, corpose, autonome, che sembravano tessere una specie di tela. Tutto era ormai diverso dalle teorie Nabi, a parte il gusto della ricerca di forme nuove, e conferiva alle sue opere una nuova modernità.
Primo dei quattro figli di un insegnante, poi preside, appassionato di pittura, József partì per Monaco nel 1884 e studiò tre anni all'Accademia di Arti plastiche della città bavarese. In seguito si trasferì a Parigi e lavorò per Mihály Munkácsy, un pittore accademico anch'egli ungherese che in quel periodo era molto "di moda", dipingendo per lui varie tele che poi Munkácsy firmava.
Nel 1889 trascorse l'estate a Pont-Aven, dove scoprì finalmente un modo di dipingere che lo entusiasmava. Lasciò quindi l'atelier di Munkácsy nel 1890 e andò a vivere con la sua modella Lazarine Baudrion, che sposerà dopo qualche anno.
Nel 1892 tentò la fortuna, allestendo la sua prima mostra personale al palazzo Galliéra, sede dell'ambasciata Austro-Ungarica. L'iniziativa si rivelò assai felice, perché Rónai vendette diversi quadri e si guadagnò numerosi elogi della critica. L'anno seguente espose a Le Barc de Boutteville assieme al gruppo Nabi, e l'anno dopo divenne, nel gruppo, il "Nabi ungherese". Conobbe Cézanne, Gauguin e Toulouse-Lautrec.
Espose ancora, ormai sempre con il gruppo dei Nabis, in particolare nella galleria Art Nouveau di Samuel Bing nel1895. E nel 1899 ebbe l'onore di presentare 130 opere in una mostra personale ufficiale.
Portò i suoi quadri anche in Ungheria, dove conobbe il conte Andrássy, suo futuro mecenate. Tentò poi di diffondere l'arte della decorazione moderna nella cultura magiara, ma con risultati scoraggianti.
Di ritorno a Parigi, Rónai conobbe probabilmente un periodo di stanchezza creativa. Partecipò infatti ad alcune mostre Nabi e presso Paul Durand-Ruel, ma presentò dei quadri che erano spesso rifacimenti di temi già trattati, nulla di veramente nuovo. Il suo risveglio avvenne a Banyuls, a contatto con Aristide Maillol. Rónai prese coscienza del significato profondo e sensuale della natura e decise di dipingere dal vivo, a contatto con la realtà naturale.
Quando rientrò in Ungheria gli venne dedicata una grande esposizione di oltre 200 sue opere nell'Hotel Royal di Budapest. Di nuovo a Parigi, fece diversi viaggi e tornò anche a dipingere nel suo paese natale, poi, nel 1911, pubblicò le sue memorie e si trasferì definitivamente a Budapest. Dieci anni più tardi, quando era ormai un artista noto e consacrato, la salute cominciò ad abbandonarlo. Fece lunghi soggiorni in sanatorio, ma nel novembre del 1927 morì. Aveva 66 anni.