Alexandre Cabanel (1823-1889), pittore francese, ottenne la grande fama nel 1863, con la Nascita di Venere, acquistata da Napoleone III nel 1863. Lo stesso anno, Cabanel venne nominato professore all'École des Beaux-Arts e membro dell'Académie des Beaux-Arts.
Cabanel, rigorosamente accademico nello stile, pittore di storia, di genere e ritrattista, fu nemico del Naturalismo e dell'Impressionismo, mentre fu attaccato dallo scrittore Émile Zola e da tutti coloro che difendevano la necessità di un'arte meno soave e più realista.
Émile Zola (1840-1902), il noto giornalista, scrittore e saggista francese, considerato il creatore del filone Naturalista, nel 1867, criticò duramente la Nascita di Venere di Cabanel:
"La dea annegata in un fiume di latte ha l'aria di una deliziosa lorette, nemmeno in carne e ossa, sarebbe indecente, ma in una sorta di pasta di mandorle bianca e rosa. C'è gente che trova quest'adorabile bambola ben disegnata, ben modellata, e la dichiara figlia o almeno bastarda della Venere di Milo: ecco il giudizio delle persone gravi.
C'è gente che si meraviglia del sorriso della bambola, delle sue membra delicate, della sua posa voluttuosa: ecco il giudizio delle persone leggere. E tutto va per il meglio nel migliore dei quadri possibili".
Édouard Manet 1832-1883 - Portrait of Émile Zola
Ma anni dopo, nel 1875, commentando nuovamente la Venere di Cabanel, Zola cambiava idea scrivendo:
"La principale malizia di Cabanel sta nell'aver rinnovato lo stile accademico. Alla vecchia bambola classica, sdentata e calva, ha regalato capelli posticci e denti falsi. La megera s'è trasformata in una donna seducente, impomatata e profumata, la bocca a forma di cuore e i boccoli biondi. Il pittore ha perfino spinto un po' troppo il ringiovanimento. I corpi femminili sulle sue tele sono divenuti di crema.
Per colmo di audacia, si è azzardato ad introdurre toni e tocchi di pennello personali. Tutto di proposito, in modo che sembri originale, ma Cabanel non supera mai i limiti. È un genio classico che si permette un pizzico di polvere di riso, qualcosa come Venere nell'accappatoio d'una cortigiana. Il successo è stato enorme. Tutti sono caduti in estasi. Ecco un maestro secondo il gusto degli onest'uomini che si pretendono artisti. Esigete lo squillo del colore? Cabanel ve lo dà.
Desiderate un disegno soave e animato?
Cabanel dice basta alle linee severe della tradizione. In una parola, se chiedete originalità, Cabanel è l'uomo che fa per voi, questo felice mortale è sempre moderato e sa essere originale con discrezione. Non fa parte di quei forsennati che superano la misura. Resta sempre nelle convenienze, sempre classico malgrado tutto, incapace di scandalizzare il suo pubblico deviando troppo violentemente dall'ideale convenzionale".
Paul Cezanne 1839-1906 - Paul Alexis reading Emile Zola manuscript, 1869