Fu il matematico Benoît Mandelbrot [1924-2010] a creare il nome frattale nel 1975, quando, cercando un nome che potesse descrivere i suoi oggetti, sfogliando il vocabolario di latino del figlio, s'imbatté nell'aggettivo fractus, che, per la sua risonanza con parole come frattura e frazione, sembrò adattissimo allo scopo. Il suo lavoro fu pubblicato nel libro "Les objets fractals, forn, hasard et dimension", 1975 e più compiutamente nel libro "The fractal geometry of nature" in 1982.Il successo fu travolgente. Oggi i frattali irrompono in ogni campo: suscitano l'interesse degli scienziati e la curiosità del grande pubblico, al punto che oggetti frattali si trovano comunemente in vendita.
I Frattali e la Matematica di Benoit Mandelbrot
Nato nel 1924 a Varsavia, da una famiglia di ebrei lituani, Mandelbrot fu costretto a fuggire dalle persecuzioni naziste a Parigi e poi nel sud della Francia. Dopo la guerra, venne ammesso all'Ecole Polytechnique. Dopo un master a Caltech in California, è tornato a Parigi, dove ha conseguiì il dottorato per poi tornare negli Usa ed essere ammesso all'Institute for Advanced Studies di Princeton, dove lavorò con John von Neumann. Passò poi all'IBM, al celebre centro di ricerca di Yorktown Heights, alle porte di New York, dove ottenne i massimi successi accademici. Nella seconda metà degli anni ottanta tornò a insegnare, a Yale. Oltre alla riscoperta dei frattali in matematica, dimostrò che essi possono essere la chiave di lettura delle forme presenti in natura, dando il via a una particolare sezione della matematica che studia la teoria del caos.
Nel 1993 gli è stato conferito il prestigioso Premio Wolf per la Fisica, "per aver trasformato la nostra visione della natura". Il 19 marzo 2007 ha tenuto una "Lectio Magistralis" dal titolo "Il liscio, il ruvido e il meraviglioso" durante il Festival della Matematica a Roma.
Numerose università del mondo gli hanno conferito la laurea Honoris Causa; in Italia l'Università degli Studi di Bari gliene ha conferita una in Medicina e Chirurgia nel 2007 con la motivazione: "La visione altamente unificante del fenomeno della vita che ci offre il professor Mandelbrot, si riflette in campo medico con un approccio unitario, prima sconosciuto, alla malattia e alla persona malata". In occasione del conferimento della laurea, il prof. Mandelbrot ha tenuto una lectio magistralis intitolata "Fractals in Anatomy and Physiology", nella quale fra l'altro affermava:
«Il concetto di base che unisce lo studio dei frattali alle discipline come la biologia e quindi anatomia e fisiologia parte dalla convinzione di un necessario superamento della geometria euclidea nella descrizione della realtà naturale. Volendo essere molto sintetici, i frattali servono a trovare una nuova rappresentazione che parta dall'idea di base che il piccolo in natura non è nient'altro che una copia del grande. La mia convinzione è che i frattali saranno presto impiegati nella comprensione dei processi neurali, la mente umana sarà la loro nuova frontiera».
Mandelbrot muore il 14 ottobre 2010, all'età di 85 anni, a causa di un cancro del pancreas.