Sono 300 le incisioni di Marc Chagall dedicate alle favole di La Fontaine, una suite di esemplari a grandi margini, colorate a mano e firmate dall'artista.
La splendida illustrazione delle Favole di La Fontaine, iniziata da Chagall nel 1927 e conclusasi tre anni dopo, fu eseguita su commissione di Ambroise Vollard.
Nel lontano 1927 "il fatto che Volard avesse scelto Chagall provocò vivaci polemiche... dal fatto che la Fontaine, "parte del patrimonio nazionale francese", venisse illustrato da un russo, un ebreo per giunta forestiero...
Volard, non si fece intimidire...: "Il taglio tipicamente orientale delle fonti di La Fontaine - Esopo, i narratori di India, Persia, Arabia e perfino Cina, dai quali prese in prestito non solo i temi, ma talvolta anche i nomi e le atmosfere delle sue creature - mi hanno fatto credere che un artista la cui provenienza l'ha reso famigliare con la magia dell'oriente, sarebbe stato la persona giusta per illustrare degnamente e con sensibilità La Fontaine".
Tutto avvenne tra il 1926-1927, quando il grande artista russo decise di dar vita a un ciclo di quadri dedicato alle storie del celebre maestro francese. L'intento era allestire una serie di mostre a cavallo dell'Europa: Berlino, Bruxelles e Parigi.
Le tre mostre, che esposero complessivamente un centinaio di tavole, ebbero un immediato successo, tant'è che tutte le opere trovarono subito un acquirente diverso, e s'inabissarono nei meandri delle collezioni private, lungo le strade del mondo.
Di quello straordinario incontro tra l'arte e le lettere si perse dunque memoria.
Quando, sul finire degli anni quaranta, esplose la fama internazionale di Chagall, alcuni musei, in testa il MoMa di New York, allestirono le prime retrospettive a lui dedicate: quei «favolosi» animali, un po' alla volta, cominciarono a uscire dalla tana.