In 1917 Matisse relocated to Cimiez on the French Riviera, a suburb of the city of Nice.
His work of the decade or so following this relocation shows a relaxation and a softening of his approach.
This "return to order" is characteristic of much art of the post-World War I period and can be compared with the neoclassicism of Picasso and Stravinsky as well as the return to traditionalism of Derain.
His orientalist odalisque paintings are characteristic of the period; while this work was popular, some contemporary critics found it shallow and decorative.
In the late 1920s Matisse once again engaged in active collaborations with other artists.
He worked with not only Frenchmen, Dutch, Germans, and Spaniards, but also a few Americans and recent American immigrants.
I soggiorni in Marocco 1911-1913, portarono a Matisse nuove ispirazioni; egli stesso scriveva: “I viaggi in Marocco mi hanno aiutato ad effettuare il necessario cambiamento, e mi hanno riportato a più stretto contatto con la natura. Questo è più di quanto mi fosse consentito dall’applicazione di una teoria viva, come quella del Fauvismo”.
Probabilmente nessuno come il pittore francese Henri Matisse, che aveva viaggiato in Marocco, ha dipinto tante odalische, pure forme, fatte di linee e colori, soprattutto incredibili colori. La nota serie di Odalische, dipinta fra il 1919-1949, comprende una cinquantina di tele d’ispirazione orientalista dedicate alla figura della donna nell'harem.
Esperienze di viaggio che lo condussero negli anni 1911-1913 in Marocco, gli consentirono di attingere conoscenze e vivere emozioni che furono determinanti per la sua produzione artistica.
Riferendosi alle proprie inclinazioni orientaliste, Matisse scriveva: “La mia pittura, che era partita da una certa opulenza, si era sviluppata verso la chiarezza e la semplicità. Era manifesta la volontà di fare uso dell’astrazione dei colori e delle forme ricche, calde e voluminose, sulle quali tendeva a predominare l’arabesco. Le odalische erano i numerosi frutti di una felice nostalgia, di un sogno bello e vivo, e di un’esperienza vissuta quasi nell’estasi del giorno e della notte, nel fascino di un clima
Fra le immagini di odalische di Matisse, un paio risultano abbastanza particolari. Sia Odalisca con paravento 1923; Alte Nationalgalerie, Berlino, sia Odalisca con tamburello 1926, Norton Simon Museum, Pasadena, raffigurano una giovane danzante, nel succinto abbigliamento delle danzatrici del ventre. In realtà, il pittore fonde tra loro figure distinte, anche se entrambe assai diffuse: quella dellʼodalisca dellʼharem e quella della danzatrice orientale o “danzatrice del ventre”, così come viene comunemente chiamata.