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Royal Palace of Caserta | A triumph of Italian Baroque


The Royal Palace of Caserta is a former royal residence in Caserta, southern Italy, constructed by the House of Bourbon-Two Sicilies as their main residence as kings of Naples.
It is one of the largest palaces erected in Europe during the 18th century.
In 1997, the palace was designated a UNESCO World Heritage Site; its nomination described it as "the swan song of the spectacular art of the Baroque, from which it adopted all the features needed to create the illusions of multidirectional space".


According to the rationale, the palace, "whilst cast in the same mould as other 18th century royal establishments, is exceptional for the broad sweep of its design, incorporating not only an imposing palace and park, but also much of the surrounding natural landscape and an ambitious new town laid out according to the urban planning precepts of its time".
In terms of volume, the Royal Palace of Caserta is one of the largest royal residences in the world with over 1 million m³ and covering an area of 47,000 m².
























La Reggia di Caserta (1752-1845) od il Palazzo Reale di Caserta rappresenta l'ultima grande realizzazione del Barocco italiano.
La prima pietra fu posta il 20 gennaio del 1752, mentre fu completata nel 1845, anche se fu abitata già nel 1780.
La Reggia di Caserta è una dimora storica, appartenuta alla famiglia reale della dinastia Borbone di Napoli, proclamata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.
Situata nel comune di Caserta, è circondata da un vasto parco nel quale si individuano due settori: il giardino all'italiana ed il giardino all'inglese.




Il Giardino all'italiana
Nell'area del Giardino all'italiana si estende, a sinistra, dando le spalle al palazzo, la Peschiera grande, dove si allevavano i pesci che venivano serviti alla mensa reale.
Poco distante si trova la Castelluccia, una sorta di fortezza in miniatura edificata nel 1769 per il divertimento e, forse, l'istruzione militare dei Principi reali.
In origine, la torre ottagonale, il ponte levatoio, e soprattutto, una cinta bastionata, rendevano chiaro il carattere militare sia pure di gioco della struttura.
Ma, nel 1819 la trasformazione dei bastioni in giardini ha modificato il disegno iniziale.



Giardino all'inglese
All'interno del parco fu realizzato da John Andrea Graefer un giardino voluto dalla regina Maria Carolina d'Asburgo-Lorena, moglie di Ferdinando IV, secondo i dettami dell'epoca che videro prevalere il giardino detto "di paesaggio" od "all'inglese", sottolineatura dell'origine britannica di spazi il più possibile fedeli alla natura (od almeno alla sua interpretazione secondo i canoni del Romanticismo).
La regina fu convinta da sir William Hamilton, inviato straordinario di sua maestà britannica presso il Regno delle Due Sicilie il quale si rivolse, per individuare l'esperto progettista del giardino a sir Joseph Banks, noto per gli studi botanico-naturalisti e per aver partecipato con il capitano James Cook alla leggendaria spedizione dell'Endeavour.


La scelta cadde su John Andrew Graefer, figura di spicco tra i botanici anglosassoni, allievo di Philip Miller. Graefer era noto nell'ambiente botanico internazionale anche per aver introdotto in Inghilterra numerose piante esotiche, alcune delle quali dal remoto Giappone.
L'opera di John Andrea Graefer cominciò nel 1786 e consentì al giardino di formarsi, di anno in anno, con piante e sementi individuate a Capri, Maiori, Vietri, Salerno, Cava dei Tirreni, Pedemonte, Agnano, Solfatara, Gaeta.
Nel 1789, mentre proseguiva il suo lavoro al Giardino Inglese, Graefer pubblicò in Inghilterra il Catalogo descrittivo di oltre millecento Specie e Varietà di Piante Erbacee e Perenni.


Il giardino è caratterizzato dall'apparente disordine "naturale" di piante (molte le essenze rare e, comunque, non autoctone), corsi d'acqua, laghetti, "rovine" secondo la moda nascente derivata dai recenti scavi pompeiani.
Di spicco, il bagno di Venere, il Criptoportico, i ruderi del Tempio dorico. Le fontane del parco sono alimentate dall'Acquedotto Carolino, che fu inaugurato nel 1762 da re Ferdinando IV.
Quest'opera che attinge l'acqua a 41 km di distanza è, per la maggior parte, costruita in gallerie, che attraversano 6 rilievi, e 3 viadotti (molto noto quello denominato "I ponti della Valle" sito in Valle di Maddaloni, di 60 metri di altezza e 528 metri di lunghezza, ispirato agli acquedotti di epoca romana).