500 metri quadri decorati da un solo uomo in quattro anni di accanito lavoro e che rappresentano la piena espressione degli ideali artistici del Rinascimento. Tra il 1537-1540 Paolo III fece costruire una nuova cappella privata da Antonio da Sangallo il Giovane con l'ausilio di Perin del Vaga. Lo stesso papa, al termine dei lavori, vi celebrò personalmente la messa di consacrazione, dedicandola a San Paolo Apostolo.
La Paolina era ed è tutt'oggi la più privata, la più intima fra i luoghi
di culto dei Palazzi Apostolici, ma è anche la cappella che, più della Sistina,
è chiamata a rappresentare la missione del Papa, come Pastore della
Chiesa universale. Infatti essa è dedicata ai santi Pietro e Paolo: sul
primo riposa la legittimità storica e giuridica dei romani pontefici,
mentre il secondo è la "pietra angolare" che insieme sostiene e
giustifica la dottrina della Chiesa e il suo mandato ecumenico. Qui
inoltre, essendo esposto sull'altare il Santissimo Sacramento, il ruolo
del Papa come custode del Corpus Christi è perfettamente significato. La
Cappella Paolina è una cappella del Palazzo Apostolico nella Città del
Vaticano. Aveva funzioni di cappella "parva" palatina, cioè piccola in
contrapposizione alla cappella "magna", cioè la Cappella Sistina. Qui si esponeva il Santissimo Sacramento, ed è separata dalla Cappella Sistina solo dalla Sala Regia. Deriva il suo nome da papa Paolo III, che la fece progettare, costruire e affrescare.