Textual description of firstImageUrl

Salvador Dali: "Adoro i miei nemici quando sono intelligenti"


"Ho sfondato il muro della spudoratezza con una disciplina da caserma" - confidava Salvador Dalí in una intervista del 1961 alla giornalista e scrittrice italiana Oriana Fallaci (1929-2006), mentre, nelle successive riflessioni tuonava contro gli pseudo moralisti: "Non sono io il pagliaccio ma lo è questa società mostruosamente cinica e così ingenuamente incosciente che gioca a fingere di essere seria per meglio nascondere la propria follia".

Stravagante, geniale, bizzarro, provocatore, amatissimo e detestato, Dalí puntava sempre allo spiazzamento del suo interlocutore, come con la sua pittura, composizioni elaboratissime dai significati volutamente sfuggenti, una sintesi di più culture e più stili, ora nobili ora profani, dagli influssi surrealisti ereditati dalla frequentazione parigina di Pablo Picasso, Joan Mirò 1893-1983, André Breton 1896-1966, alle suggestioni della psicoanalisi freudiana, agli incubi di Hithcock.


"Adoro i miei nemici quando sono intelligenti tanto quanto detesto gli stupidi che mi difendono".

"Il disegno è la sincerità nell'arte. Non ci sono possibilità di imbrogliare. O è bello o è brutto".


"Se vi rifiutate di studiare l'anatomia, l'arte del disegno e della prospettiva, la matematica dell'estetica e la scienza del colore, lasciatevi dire che questo è un segno più di poltroneria che di genio".

"Mi porto sempre dietro un prezioso apparecchio con il quale realizzo la maggior parte dei miei dipinti. Somiglia più a un minuscolo e fragile apparecchio Tv a colori che a uno spaventoso, sgradevole e meccanico apparecchio fotografico. Ma la cosa più stupefacente è che è interamente molle! Sì, un OCCHIO!"


"L'arte è una macchina da guerra a servizio del desiderio nella sua lotta contro la supremazia del principio di realtà".

"Che cos'è il cielo? Dove si trova? Il cielo non si trova né sopra né sotto, né a destra né a sinistra; il cielo è esattamente nel centro del petto dell'uomo che ha fede!"

Salvador Dalì -Drawing

"L'unica differenza tra me e un folle è che io non sono folle".

"Tale è oggi il gusto del difetto che troviamo geniali solo le imperfezioni, e soprattutto la bruttezza. Non appena una Venere somiglia a un rospo,gli pseudo-esteti contemporanei esclamano: "Forte: è umana!"

"Mi piace leggere solo quello che non capisco. Non capendo posso immaginare molteplici interpretazioni".


"L'intelligenza senza ambizione è come un uccello senza ali".

"La differenza tra i falsi ricordi e quelli veri è la stessa che per i gioielli: sono sempre quelli falsi che sembrano i più reali, i più brillanti".


"Quando Dalì era malato disse: "Accendete un po' la televisione voglio sapere come stò"".

"Ci sono giorni in cui credo di morire per un'overdose di soddisfazione".

"Gli errori hanno quasi sempre una natura sacra. Non cercare di correggerli. Al contrario: razionalizzali, comprendili totalmente. Dopodiché, sarà possibile per te sublimarli".


"Chi oggigiorno vuole fare carriera dev'essere un po' cannibale".

"Credi che finché la terra è rotonda, potrai trovare ovunque paesaggi naturali? Può una faccia rotonda avere più di un naso? Restano ancora pochi paesaggi. Essi convergono tutti qui. La Catalogna è il centro del mondo".

"Il segreto del mio prestigio rimarrà un segreto".


"Il meno che si possa chiedere ad una scultura è che stia ferma".

"La bellezza terrificante e commestibile dell'architettura dell'Art Nouveau".

"Non aver paura della perfezione. Non la raggiungerai mai".

"Non dipingo un ritratto che assomiglia al modello, piuttosto è il modello che dovrebbe assomigliare al ritratto".


"Picasso è un genio. Come me. Picasso è un comunista. Io no".

"Quelli che non vogliono imitare qualcosa, non producono nulla".

"Questa tragedia grandiosa che chiamiamo arte moderna".

"Per acquistare un crescente e duraturo rispetto in società, è una buona cosa, se possiedi un grande talento, di dare, presto nella tua giovinezza, un bel calcio al garretto destro della società che ami. Dopo questo, sii uno snob".

"Non preoccuparti di essere moderno. Sfortunatamente è la sola cosa che, qualsiasi cosa tu faccia, non potrai evitare".

"Io non mi drogo. Io sono la droga".