Pietro Annigoni (7 June 1910 - 28 October 1988) was an Italian portrait and fresco painter. He is best known for his portrait of Queen Elizabeth II, 1956.
Life
Born in Milan in 1910, Annigoni was influenced by the Italian Renaissance. From the end of the 1920s on, he lived mainly in Florence where he studied at the College of the Piarist Fathers.
In 1927, he was admitted to the Academy of Fine Arts in Florence, where he attended the courses given by Felice Carena in painting, Giuseppe Graziosi in sculpture, and Celestino Celestini in etching.
Annigoni enrolled in the figure class run by the Florentine Circolo degli Artisti, while attending the open class in the same subject at the Academy.
Annigoni exhibited his work for the first time in Florence in 1930 with a group of painters. He had his first individual exhibition two years later, in 1932 at the Bellini Gallery in the Palazzo Ferroni.
In 1932, journalist Ugo Ojetti featured Annigoni in the Arts section of the Corriere della Sera. Also in 1932, he won the Trentacoste prize.
Ritratto della Regina Elisabetta II d'Inghilterra, 1956
Family
Annigoni was married to Anna Giuseppa Maggini in 1937 until her death of illness in July 1969. They had two children, Benedetto (1939) and Maria Ricciarda. In 1976 he married Rosella Segreto, also a favorite model of the artist.
Death
In May 1988, Annigoni had emergency surgery due to a perforated ulcer, and he did not recover fully from the ailment. He was rushed to the hospital in Florence on October 27, 1988, and died of kidney failure on October 28, 1988. He is buried in the Porte Sante (Holy Doors) cemetery at the Basilica di San Miniato al Monte, overlooking his beloved Florence.
Controversy in tradition
Between 1945-1950, Annigoni produced a succession of important and very successful works.
In 1947, he signed the manifesto of Modern Realist Painters.
In this manifesto the group, which consisted of seven painters, came out in open opposition to abstract art and the various movements that had sprung up in Italy in these years. It was an insignificant detail in the painter's life but it would become a key point of reference in literature about him. Among others who signed the petition were Gregory Sciltian, and brothers Antonio and Xavier Bueno.
In March 1949, the Committee of the Royal Academy in England accepted the works Annigoni offered for its annual exhibition. It was the artist's first experience with England and the beginning of a success which was to acquire worldwide dimensions.
Art exhibitions
Annigoni started showing his work internationally in the 1950s. In London, they were held at Wildenstein's (1950 and 1954), Agnew's (1952 and 1956), the Federation of British Artists (1961), the Upper Grosvenor Galleries (1966), and at many Royal Academy exhibitions. A special exhibition in Paris, France at the Galerie Beaux Arts was held in 1953. New York Wildenstein's showed Annigoni from 1957-58. By 1969, Annigoni's work was exhibited at the Brooklyn Museum in New York. Numerous Italian cities that showed Annigoni works during his life included Turin, Rome, Florence, Verona, Brescia, Montecatini Terme, Pisa, Bergamo, Rovereto and Milan.
Evaluation
His work bore the influence of Italian Renaissance portraiture, and was in contrast to the modernist and post-modernist artistic styles that dominated the middle- and late-twentieth century. Annigoni painted two portraits of Queen Elizabeth II; in 1955-1969 respectively.
The 1955 portrait was commissioned by the Worshipful Company of Fishmongers and is displayed at their livery hall, Fishmongers' Hall; the 1969 portrait was commissioned by the National Portrait Gallery and is on public display there. Following his portrait of the Queen, Annigoni became sought after and painted portraits of Pope John XXIII, US Presidents John F. Kennedy and Lyndon B. Johnson, the Shah and Empress of Iran, Princess Margaret and several other members of the British royal family.
Annigoni was chosen by TIME magazine to paint President John F. Kennedy for the (January 5) 1962 Person of the Year cover. The result was perhaps his least-liked portrait as Annigoni had no time or inclination to satisfy Time magazine.
Other TIME magazine covers that featured portraits by Annigoni were the issues of October 5, 1962 (Pope John XXIII), November 1, 1963 (Ludwig Erhard), and April 12, 1968 (Lyndon B. Johnson).
Other subjects around the world that Annigoni painted include HRH Prince Philipp and several other members of the House of Windsor as well as the shoemaker Salvatore Ferragamo, Florentine author Luigi Ugolini, ballet dancer Dame Margot Fonteyn, British actress Julie Andrews, Russian ballet star Rudolf Nureyev, and the Maharani Gayatri Devi of Jaipur.
An outspoken artist, Annigoni wrote essays challenging modern art that disregarded the basic ability to draw. He alienated critics, who claimed his art was too representational, discounting the unique dramatic signature the artist brought to Renaissance tradition.
Church frescoes
Annigoni was active painting church frescoes in and around Florence.
During 1980-1985 (starting at the age of 70 years) at Monte Cassino monastery, he completed his largest fresco, the dome of the monastery.
Honors
- In 1959, Annigoni was elected to the National Academy of Design as an Honorary Corresponding member.
- On 14 November 1975, Annigoni was conferred the Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana (OMRI)
- In October 2010, the Italian Post Office issued a stamp commemorating the centennial of Pietro Annigoni's birth. | © Wikipedia
Pietro Annigoni (1910-1988) è uno dei più noti pittori Italiani del '900. Artista di grande carisma, nato in un secolo di grandi rivoluzioni e contestazioni, ha impegnato le sue capacità tecniche, uniche al mondo, per realizzare opere gigantesche e minuscole incisioni, ritratti, paesaggi e grandi composizioni allegoriche che hanno suscitato contrastanti reazioni di ammirazione o di rifiuto.
Annigoni nasce a Milano il 7 giugno 1910 dove frequenta il Ginnasio "G. Parini" e trascorre molte ore alla Biblioteca Ambrosiana per studiare i disegni di Leonardo.
Nel 1925, la famiglia si trasferisce a Firenze, dove il padre, ingegnere, ha l'incarico di installare la rete telefonica automatica della città , e qui consegue la maturità classica all'Istituto degli Scolopi.
Al momento di tornare a Milano, nel 1928, Pietro Annigoni, che ha già mostrato eccezionali attitudini per il disegno e frequenta la Scuola Libera del Nudo, ottiene dai genitori il permesso di restare a Firenze per frequentare l'Accademia delle Belle Arti.
Questo è il periodo più importante nella sua formazione di uomo e di artista.
Guidato da una fortissima ansia del conoscere, Annigoni diventerà un uomo di vastissima cultura, oltre che un artista di genio.
Stringe amicizie durature con giovani promesse del mondo della letteratura e dell'arte e, proprio nello studio dello scultore Mario Parri, incontra Anna Maggini, allora studentessa del Conservatorio, con la quale si sposerà nel 1937.
Nel 1930 il giovane Pietro Annigoni espone per la prima volta a Firenze in collettiva con altri pittori, ma due anni dopo presenta con grande successo, la sua prima mostra personale a Palazzo Ferroni nella galleria Bellini e vince il premio "Trentacoste".
Espone a Milano con eccezionale consenso di pubblico e di critica nel 1936, mentre, coltivando una vera passione per i viaggi, visita molti paesi europei, tra cui la Germania, dove rimane particolarmente colpito dalla pittura rinascimentale nordica.
La serie delle guaches, realizzate durante i viaggi e le passeggiate in campagna, mostra un raro talento nel cogliere l’aspetto più profondo della natura, che egli riesce ad interpretare con estrema sensibilità .
Negli anni '30 Pietro Annigoni crea un grande numero di disegni e opere che rispecchiano il suo mondo: ritratti di amici, persone che incontra nelle osterie o per la strada, interni, nature morte; il suo stile riflette un atteggiamento eclettico: c'è un poco di Dalì nei suoi sfondi surreali, un poco di Caravaggio nel chiaroscuro di alcune opere e anche Maxfield Parrish nella leggerezza dei suoi volti femminili.
Dipinto di Pietro Annigoni Anticonformista, di idee liberali, contrario ad ogni forma di totalitarismo, impegnato nell'affermazione della sua visione della pittura in rapporto alla società , nel 1947 Pietro Annigoni firma, insieme a Gregorio Sciltian, Xavier ed Antonio Bueno, Alfredo Serri ed altri, il Manifesto dei "Pittori Moderni della Realtà ".
Con tale dichiarazione, il gruppo si pone in aperto contrasto con le nuove correnti pittoriche propugnatrici dell'informale; il suo stile personale evidenzia l'influenza del Rinascimento italiano e del Realismo, in diretto contrasto con gli stili ritrattistici propri del Modernismo e Postmodernismo in auge negli anni della sua attività .
Nonostante le tensioni emotive e culturali di quegli anni, è proprio tra il 1945-1950 che Annigoni realizza alcune opere fondamentali per il suo cammino d'artista.
Pietro Annigoni stesso dice:"Sono convinto che le opere dell'avanguardia d'oggi siano il frutto avvelenato di un degrado spirituale con tutte le conseguenze di una tragica perdita d'amore per la vita".
Per questo, nella solitudine del suo studio, Annigoni segue il suo stile personale che non verrà mai classificato come appartenente a qualche gruppo o corrente.
Le opinioni dei critici sono assolutamente divergenti: Bernard Berenson, conoscitore dell’arte Fiorentina Rinascimentale, considerava Pietro Annigoni non solo uno dei migliori pittori del suo Secolo, ma anche uno dei più grandi in assoluto, comprendendo anche gli stessi pittori rinascimentali fiorentini.
Anche De Chirico aveva per lui una grande stima come pittore dotato di grande talento, mentre altri, come Carlo Carrà , consideravano le sue opere anacronistiche e negavano che ci fosse un’abilità tecnica nei suoi lavori.
Pietro Annigoni resta per molti anni ignorato dal mondo artistico: durante l’era del fascismo e negli gli anni successivi, non riceve nessuna commissione pubblica, non viene mai designato all’Accademia delle Arti e non ha la possibilità di insegnare.
Distaccato dal mondo della cultura ufficiale, alla ricerca di un pubblico che capisca la sua arte, Annigoni, nel 1949, partecipa ad una mostra della Royal Academy a Londra riscuotendo un successo che fa rimbalzare il suo nome sui giornali di tutto il mondo.
Annigoni continua a dipingere restando coerente fino in fondo e proseguendo la sua battaglia solitaria in difesa dello stile figurativo, che per lui, studioso di Benedetto Croce, coincide con la difesa dell'integrità dell'uomo.
A Londra, Pietro Annigoni espone molte volte: da Wildenstein (1950, 1954), da Agnew (1952-1956), alla Federation of British Artists (1961), alle Upper Grosvenor Galleries (1966), oltre alla costante partecipazione alle mostre della Royal Academy, diventando il più ricercato ritrattista.
La carriera di Pietro Annigoni, ritrattista, raggiunge il top nel 1955 quando dipinge il suo primo ritratto alla Regina Elisabetta II.
Negli anni a venire Annigoni sarà praticamente il pittore della casa regnante e dell'aristocrazia inglese, allestirà importanti e seguitissime esposizioni anche a Parigi ed a New York.
La passione per i viaggi sono una costante nella vita del maestro che si sposta da un capo all'altro del pianeta, India, Sud Africa, Iran, Messico, Sud America, alla ricerca di emozioni, culture, paesaggi diversi che egli riprende in schizzi e disegni.
Il suo matrimonio, dal quale aveva avuto due figli, Benedetto e Maria Ricciarda, si era concluso con una separazione consensuale nel 1954 e, nel 1966, proprio durate un viaggio sulla nave Raffaello, Pietro Annigoni conosce Rossella Segreto e fra i due nasce un grande amore che li porterà ad unirsi in matrimonio nel 1977.
I grandi lavori eseguiti negli anni che vanno dal 1966 al 1988 che esprimono la fede di Pietro Annigoni nella centralità e trascendenza dell'uomo, sono esposte nei più importanti musei del mondo.
Artista di grande carisma, nato in un secolo di grandi rivoluzioni e contestazioni, ha impegnato le sue capacità tecniche, uniche al mondo, per realizzare opere gigantesche e minuscole incisioni, ritratti, paesaggi e grandi composizioni allegoriche che hanno suscitato contrastanti reazioni di ammirazione o di rifiuto.
Artista ormai affermato in tutto il mondo, la rivista "Time" gli ha dedicato ben sette copertine, Pietro Annigoni ha saputo raccogliere intorno a se ed alla sua "bottega" una vera e propria scuola di tipo rinascimentale, assolutamente gratuita, liberamente frequentata da artisti molto diversi tra loro ed oggi affermati, quali Luciano Guarnieri, Marcello Tommasi, Romano Stefanelli. Nelso H. White, Fernando Berardini, Timothy Widborne, Silvestro Pistolesi, Dawn Cookso, Antonio Ciccone, Ben Long, Douglas Anderson, Luigi Falai e molti altri.
Dopo una lunga malattia, Pietro Annigoni muore il 28 ottobre 1988 a Firenze dove riposa nel Cimitero Monumentale delle Porte Sante a S. Miniato a Monte.