Pierre-Auguste Renoir | Odalisque | National Gallery of Art, Washington D.C.
An odalisque (Turkish: odalık / اوطهلق) was a chambermaid or a female attendant in a Turkish seraglio, particularly the court ladies in the household of the Ottoman sultan.
The word "odalisque" is French in form and originates from the Turkish odalık, meaning "chambermaid", from oda, "chamber" or "room". It can also be transliterated odahlic, odalisk and odaliq.
Friedrich von Amerling | Odalisque
Joan DelPlato has described the term's shift in meaning from Turkish to English and French:
The English and French term odalisque (rarely odalique) derives from the Turkish 'oda', meaning "chamber"; thus an odalisque originally meant a chamber girl or attendant. In western usage, the term has come to refer specifically to the harem concubine.
By the eighteenth century the term odalisque referred to the eroticized artistic genre in which a nominally eastern woman lies on her side on display for the spectator.
Ferdinand Max Bredt (German Orientalist painter, 1860-1921) | Ruhende Odaliske
Harold Hume Piffard (English painter, 1867-1938) | Odalisque
François-Léon Benouville (1821-1859) | Odaliske
Claude Ferdinand Gaillard (French painter, 1834-1887) | Odalisque, 1859
Charles Louis Müller (French painter, 1815-1892) | Odalisque
Pierre-Auguste Renoir | Odalisque
Benjamin Constant | Favorite of the Emir, 1879
Gustav Karl Ludwig Richter (German painter, 1823-1884) | Odalisque | Boston Public Library
Ferdinand Max Bredt (German Orientalist painter, 1860-1921) | Odaliske
Ferdinand Max Bredt (German Orientalist painter, 1860-1921)| Leisure of the odalisque
Francesco Ballesio | Odalisque
Gaston Bussiere | Oriental Beauty
Jean-François Portaels (Belgian painter, 1818-1895) | Odalisque on the terrace at dusk
Jean Auguste Dominique Ingres (1780-1867)
L'odalisca era una schiava vergine, che poteva poi divenire concubina o sposa nei serragli dell'Impero Ottomano. La maggior parte di loro era parte degli harem dei sultani turchi. La parola deriva dal turco odalık, che significa cameriera, domestica (da oda, camera).
Jean Auguste Dominique Ingres (1780-1867)
L'odalisca non era una concubina dell'harem, ma poteva diventarlo. Le odalische erano alla base della scala sociale dell'harem, servendo non il sultano, ma piuttosto le sue mogli e concubine, come domestiche personali. Le odalische erano solitamente schiave donate al sultano, sebbene alcune famiglie georgiane e caucasiche spingessero le figlie ad entrare nei serragli come odalische, sperando che diventassero poi concubine o mogli del sultano.
Realmente vissuto o solo sognato l’Oriente che emerge dai dipinti di questi artisti è un mondo altro, misterioso e per questo più intrigante; un mondo in cui la natura è potente e la luce avvolgente, in cui le città sono complesse e dense, di vie, di persone, di oggetti, colori e odori. Un mondo che lascia intuire piaceri proibiti e
sensualità inconsuete attraverso gli sguardi seducenti delle donne velate e le morbide forme delle odalische.
Francesco Ballesio 1860-1923