Bruno Di Maio, one of the Italy’s best new figurative artists, lives and works in Tuscany, Italy.
His work reflects his great love for Renaissance paintings🎨, yet at the same time a strong desire for expressive autonomy. Di Maio tries, successfully, in his allegorical and surrealistic🎨 interpretation of present, to give life to the recollect quality of the past.
The originality of his vision is seen in the sumptuous subject matter, the quality of his chiaroscuro and the dramatic light effect on the figures and objects in his paintings.
His work is happy, carnal, rich in color and vibrant with light. In addition to paintings, his artistic training extends to sculpture, engraving, excellent watercolors as well as astounding trompe l’oeil mural paintings. His works can be found in private and public collections in Europe, Japan, Australia and in the United States.
- I was born in North Africa to Italian parents who were among the first "farmers" of that land. I started to mess around with colored pencils early on; it was my only fun in the sunny loneliness of that great farm.A long illness stuck me in bed where I developed a passion for reading and fables and the frantic need to represent my fantastic and fabulous "friends" with my colored pencils. All of this, set ablaze perhaps by the implacable African sun, propelled me toward Art.I attended the Art Institute in Perugia and Rome and worked in the antiquarian environment of the Capital, which was indeed the city of the myth at that time. Among Piazza di Spagna, via Margutta and via del Babuino, in the ideal quadrilateral of the art, I worked as a restorer beside the best teachers of the era, including Pico Cellini, my spiritual mentor.It was there that I started to know and deeply love the great paintings. I learned from gilders, carvers, cabinetmakers; never forgetting to see the world with the marvelling eyes of a child and to represent it with the skill of a good artisan.Since I have never found a satisfactory definition of "Art", rather than consider myself an "Artist", I prefer to call myself what I am in reality: a painter.
Bruno Di Maio, pittore Italiano🎨, è nato a Tripoli (Libia) da genitori italiani, vive e lavora da alcuni anni in Toscana. Si è dedicato per lungo tempo al restauro acquisendo una abilità tecnica prodigiosa.
Pittore, incisore, oltreché eccellente acquarellista, lavora prevalentemente per una committenza internazionale e le sue opere si trovano oltre che nelle maggiori città italiane, anche a Los Angeles, San Francisco, New York, Tokio e Madrid presso collezioni pubbliche e private. Le opere di Bruno Di Maio🎨 sfuggono ad ogni classificazione. Lo stile spesso realista - talora impressionista, è per lo più funzionale alla rappresentazione di scene surreali e oniriche.
Sono nato in nord Africa da genitori italiani che furono tra i primi “coloni” di quella terra. Ho cominciato molto presto a pasticciare con i carboncini e con le matite colorate. Fu il mio unico gioco nella assolata solitudine della grande fattoria di proprietà dei miei genitori.
Una lunga malattia che mi colpì costringendomi a letto per molto tempo, fece nascere in me la precoce passione per la lettura e le fiabe, il bisogno di popolare i miei giochi di "amici" fantastici e fiabeschi, il frenetico tentativo di rappresentarli con le matite colorate.
Forse tutto questo, scaldato dall'implacabile sole Africano tracciò il mio percorso obbligato verso la pittura.
Ho frequentato l’Istituto d’Arte di Perugia e di Roma dove ho avuto la fortuna di vivere tutti gli anni formativi della mia adolescenza e giovinezza.
Ho presto cominciato a lavorare nell'ambiente antiquario della Capitale, che a quel tempo era davvero la città del mito.
Tra Piazza di Spagna, via Margutta e via del Babuino, nel quadrilatero ideale dell’arte e “centro” artistico del mondo ho lavorato come restauratore, a fianco dei migliori maestri dell’epoca tra cui Pico Cellini, il mio mentore spirituale. Ed è stato allora che ho avuto modo di conoscere e amare profondamente la grande pittura. Il resto è stato “inevitabile”.
Non potevo che scegliere di fare questo lavoro, perché tale è, considerandolo come lo hanno sempre considerato i miei grandi umili maestri, i grandi artigiani che popolavano quelle antiche stradine: doratori, intagliatori, ebanisti, i migliori di quell'epoca perduta.
Senza mai dimenticare di vedere il mondo con gli occhi meravigliati di un bambino e di rappresentarlo con l’abilità di un buon artigiano.
A tutt'oggi, non avendo mai trovato una soddisfacente definizione di “Arte” più che considerarmi un “Artista” preferisco di gran lunga sentirmi quello che in realtà sono: pittore - Bruno Di Maio